Le migliori poesie inserite da Antonino Gatto

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Scritta da: Antonino Gatto

Il volo di un'Anima

Planando come un gabbiano
nel soffio della tua esistenza
ho visto un mondo
che nessuno standoti accanto,
ha mai notato.
In quel mare mi sono immerso,
senza alcun timore
ed ho pescato
il frutto del tuo amore.
Da quando non ci sei
ho smesso di volare,
e giorno dopo giorno,
affondo sempre più
nell'abisso della tua assenza.
Ma mi basta ricordare
i tuoi occhi
per rivedere la tua luce,
ed il vento come una brezza
ritorna ad accarezzare il mio viso
asciugando una lacrima
che il tuo sorriso si porta via.
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Una nuova Stella

    Immagina se da domani
    nel sonno più profondo,
    un unico pensiero
    avvolgesse questo mondo.

    Immagina se da domani
    già dal sorgere del sole
    si potesse dare amore
    alle persone che son sole.

    Immagina se da domani
    con questa mia poesia,
    si potesse salutare
    una vita che va via.

    Basterebbe un soffio di vento
    per trasportare queste parole,
    che solo, a respirarle,
    si capirebbe cos'è l'amore.

    Fai di questo dì
    il più bel giorno della tua vita,
    sorridi al tuo nemico,
    perdonandogli ogni ferita.

    Entra nel cuore di quel bambino
    e regalagli una carezza,
    fagli capire cos'è la vita
    perché altrimenti lui la disprezza.

    Telefona a chi hai nel cuore
    e non scordarti di dirgli t'amo,
    chiedendo scusa, se per stoltezza,
    gli sei stato troppo lontano.

    Regala alla vecchietta
    due parole sul suo divano,
    dedicando un po' di tempo
    a chi ha bisogno della tua mano.

    E quando viene sera,
    e si chiude questo tuo giorno,
    ricorda questa preghiera
    alzando lo sguardo al mondo.

    Forse ti stupirai
    se per un attimo, un po' per magia,
    vedrai splendere nel firmamento
    una nuova stella, che non andrà più via.
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      Scritta da: Antonino Gatto

      L'anno che verrà

      L'anno che verrà
      vorrei fosse speciale,
      perché siamo tutti stanchi
      di un anno da rifare.

      L'anno che verrà
      vorrei fosse di pace,
      perché la vita è un dono,
      e la morte è un furto, a bassa voce.

      L'anno che verrà
      vorrei che fosse l'anno del perdono,
      affinché ciò che è scritto...
      entri nel cuore di ogni uomo.

      L'anno che verrà
      vorrei che fosse solare,
      perché solo il vento della gioia
      le nuvole del pianto può spazzare.

      L'anno che verrà
      sarà l'anno dell'Amore,
      per sentire anche in Alaska
      il calore dentro al cuore.

      L'anno che verrà
      sarà l'anno che vuoi anche Tu,
      ed è per questo che i nostri Figli
      i nostri anni, non li vedranno più!
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        Scritta da: Antonino Gatto

        13 maggio 2013

        Sordo il tuo silenzio,
        d'orgoglio alimentato,
        lo sento certe notti,
        ed ancor mi toglie il fiato.
        Due cuori sempre uniti,
        dall'imprevedibile euforia,
        nel vivere momenti
        che oggi sfumano, in nostalgia.
        Le rose sotto al duomo,
        sul pino, o in altalena,
        gli scacchi a corpi nudi,
        i brividi alla schiena.
        Ed ancora mi domando
        che cosa sia successo,
        per chiudere una storia
        in fondo ad un cassetto.
        Ricordi la promessa
        di quell'appuntamento?
        Ti aspetterò alla noce
        con i capelli al vento.
        Verrò con i bambini
        che potevano essere i tuoi,
        per correre sui prati
        nel caso in cui, non ci sarai!
        Composta martedì 13 maggio 2003
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          Scritta da: Antonino Gatto

          L'Amor di Mamma e L'Amor di Dio

          Ogni dì al chiaror del cielo
          quando si apre il mio nuovo giorno,
          dovrei d'amor sincero
          ringraziare chi, mi ha messo al mondo.

          Forse è la fretta, che mi porta via
          e m'impedisce di guardare in su,
          o la mancanza di galanteria,
          e della fede, che oggi non c'è più.

          Forse perché all'età matura
          quando i problemi mi saltano addosso
          sono convinto un po' per natura
          che se ho qualcosa lo devo a me stesso.

          Ma come ogni granello è opera di Dio,
          così ogni anima passa dal suo diaframma
          e non c'è uomo e non c'è figlio
          che venga al mondo se non da una mamma.

          Al loro amore devo la mia vita,
          e se oggi cammino non è per virtù,
          ma perché mille volte, io son caduto
          e mille volte, mi han tirato su.

          Per cui se rifletto un solo istante,
          e penso al mondo a modo mio,
          mi accorgerei quanto è importante
          l'Amor di Mamma e l'Amor di Dio.
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            Scritta da: Antonino Gatto

            Il mio ultimo bicchiere

            Spengo le luci, nel silenzio della solita stanza,
            che mi calza sempre più stretta,
            ed anche la mia presenza, non mi è più amica.
            Soffoco i rumori, tacendo ogni respiro,
            silenziando ogni suono...
            e con un po' di coraggio,
            cercando per la prima volta,
            d'ascoltare le urla, che mi bruciano dentro.
            Mi corico accorgendomi, d'esser stata fedele
            soltanto al mio solito cuscino,
            che resta, l'unico testimone
            delle mie lacrime nascoste,
            ed incomincio a pensare,
            alle occasioni perdute,
            ai miei errori, ed ai miei anni,
            con l'unico rammarico di averli quasi perduti,
            buttati, inseguendo il solito miraggio,
            che troppo spesso,
            aveva le sembianze di un uomo,
            quello sbagliato...

            Ci sono troppe ferite sul mio cuore,
            e sul mio corpo, che ho sempre usato senza pudore,
            un po' di alcol ed il rituale che si ripete,
            per poi col sesso, saziare entrambi la nostra sete.

            Non è così che potrò mai cambiar la vita,
            fingendomi sempre protagonista di una partita,
            che ho sempre perso ancora prima d'incominciare,
            per non capire la differenza fra il dire ed il fare.

            Ma questa volta non voglio scuse, e sono pronta,
            io sono stanca, di questa vita, sempre più spenta,
            questo mio corpo, nessuno più lo bacerà,
            se non quell'uomo, che un giorno io farò papà.

            Il primo passo, è la mia ultima sigaretta,
            che a ruota segue, il mio ultimo bicchiere,
            ed il mio corpo, lo avrà chi, non avrà fretta,
            di sedermi accanto, pronto ad offrirmi, solo da bere!
            Composta giovedì 30 settembre 2010
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