Le migliori poesie inserite da Antonino Gatto

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Antonino Gatto

Rimpianto

Spesso ti ritrovo
nella mia poesia,
fitta tra le mie rime
come una dolce melodia.

In quel sapore amaro
intenso di caffè
di quei momenti caldi
trascorsi accanto a te.

Ricordi un po' lontani
che non puoi dimenticare
li senti fra le mani,
ma non li puoi più afferrare.

E ci resta solo il lusso
di sfiorarci in una foto,
pur sapendo che è un foglio freddo
ma ci scalda come un vero fuoco.

Ciò che sento in questo momento
è lo stesso rimpianto che provi anche tu
di non averti offerto in quell'istante
quella carezza che non ti darò mai più!
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Antonino Gatto

    La vera storia di San Valentino

    Questa è la storia di come nacque l'amore
    nel lontano febbraio alla luce del sole,
    quando un santo cristiano, da Furius soldato
    fu posto al flagello e del capo privato.

    L'ingiustizia lontana di anni crudeli,
    per combattere il Cristo e tutti i fedeli,
    nel volere di Aurelio, imperatore del mondo
    succeduto al tiranno Claudio secondo.

    Ma come dal fango, può nascere un fiore,
    in questo contesto è nato l'amore,
    dall'animo buono di san Valentino,
    amante delle coppie e di ogni bambino.

    Così fu narrata la fiaba d'amore,
    da padre in figlio, per restare nel cuore,
    del vescovo longevo che amava portare
    pagani e cristiani insieme all'altare.

    L'amante dei bimbi, e del suo grande giardino,
    dove giocavano i figli di ogni vicino
    che rientravano in fretta con un fiore la sera
    per donarlo alle mamme e portar primavera.

    Solo tre anni mancavano, al suo centenario,
    quando in prigione lo misero e lo condannarono,
    ma nonostante l'età ed il suo batticuore
    dietro le sbarre ancora, insegnò lui l'amore,

    alla figlia di Asterius, il guardiano custode,
    che pur cieca fanciulla, in lui ripose ogni lode,
    e nell'ultima lettera riuscì a leggere un mattino
    l'amore di un poeta che si firmò Valentino.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Antonino Gatto

      Stelle farfalle

      Vivi in vetrina
      vestita di gloria,
      col sorriso in affitto,
      che con te non dimora,
      mentre nell'intimo
      della tua nudità
      il tuo specchio fedele
      più segreti non ha.
      Essere stella,
      non vuol dire brillare,
      puoi sentirti farfalla,
      nel bel mezzo del mare,
      ogni tanto vorresti
      posarti e provare
      anche tu come gli altri
      il desiderio d'amare.
      Composta giovedì 14 febbraio 2013
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Antonino Gatto
        Fragile la vita,
        come un bocciolo in germoglio,
        ogni giorno fai i conti col tuo futuro,
        spendendo dei giorni,
        che non hai ancora guadagnato.
        Vivi con la speranza di un domani migliore,
        e fai progetti...
        Vedi la tua Famiglia, i tuoi figli, e quattro mura,
        gli stessi che ti sono caduti addosso...
        Trema la terra con tutta la sua crudeltà,
        e nel tremore, fra le grida dei tuoi cari,
        si spengono le luci,
        e tu urli, fino all'ultimo respiro.
        ... e poi, quando l'ultimo granello di polvere
        si posa al suolo, tutto tace...
        Sotto i detriti qualcuno troverà il tuo freddo corpo,
        che stringe fra le braccia il tuo piccolo amore,
        che hai protetto per regalargli un nuovo giorno,
        quel tuo piccolo fiore,
        crescerà con le sue stesse lacrime,
        e tu, dall'alto del cielo,
        gli resterai sempre accanto, come hai fatto
        sino all'ultimo respiro!
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Antonino Gatto

          Di fronte al solito specchio

          Bussi alla tua porta,
          e ti rivedi
          vent'anni più vecchio,
          con un bagaglio sulle spalle
          di chi
          ha combattuto mille battaglie.
          Ora sorridi ai problemi,
          che fino a ieri ti avrebbero messo in croce,
          e ti accorgi di averne altri
          a cui sorriderai tra vent'anni.
          Ti emozioni,
          quando guardi negli occhi tuo figlio,
          ed un brivido ti sfiora la pelle, quando pensi agli occhi con cui ti guardava tuo padre.
          Ed il sesso che fino a ieri cavalcavi come il più esperto fantino,
          oggi si placa nella conquista di un amore che ti ha reso padre, e poi nonno,
          ed ha saputo leggere nel tuo destino.
          Con un solo amico al tuo fianco, hai vinto mille battaglie,
          ed il tuo grande rammarico, è di averne perso le tracce,
          ma ancora il ricordo di quegli anni ti strappa un sorriso.
          Nel mentre il tempo scorre inesorabilmente, e aggiunge una ruga al tuo volto,
          mentre Tu difronte allo specchio, oggi togli un capello bianco dal tuo vestito nuovo.
          ... e di quel denaro che con tanta fatica hai messo da parte, non sai più che farne...
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Antonino Gatto

            Una nuova Stella

            Immagina se da domani
            nel sonno più profondo,
            un unico pensiero
            avvolgesse questo mondo.

            Immagina se da domani
            già dal sorgere del sole
            si potesse dare amore
            alle persone che son sole.

            Immagina se da domani
            con questa mia poesia,
            si potesse salutare
            una vita che va via.

            Basterebbe un soffio di vento
            per trasportare queste parole,
            che solo, a respirarle,
            si capirebbe cos'è l'amore.

            Fai di questo dì
            il più bel giorno della tua vita,
            sorridi al tuo nemico,
            perdonandogli ogni ferita.

            Entra nel cuore di quel bambino
            e regalagli una carezza,
            fagli capire cos'è la vita
            perché altrimenti lui la disprezza.

            Telefona a chi hai nel cuore
            e non scordarti di dirgli t'amo,
            chiedendo scusa, se per stoltezza,
            gli sei stato troppo lontano.

            Regala alla vecchietta
            due parole sul suo divano,
            dedicando un po' di tempo
            a chi ha bisogno della tua mano.

            E quando viene sera,
            e si chiude questo tuo giorno,
            ricorda questa preghiera
            alzando lo sguardo al mondo.

            Forse ti stupirai
            se per un attimo, un po' per magia,
            vedrai splendere nel firmamento
            una nuova stella, che non andrà più via.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Antonino Gatto

              Il mio ultimo bicchiere

              Spengo le luci, nel silenzio della solita stanza,
              che mi calza sempre più stretta,
              ed anche la mia presenza, non mi è più amica.
              Soffoco i rumori, tacendo ogni respiro,
              silenziando ogni suono...
              e con un po' di coraggio,
              cercando per la prima volta,
              d'ascoltare le urla, che mi bruciano dentro.
              Mi corico accorgendomi, d'esser stata fedele
              soltanto al mio solito cuscino,
              che resta, l'unico testimone
              delle mie lacrime nascoste,
              ed incomincio a pensare,
              alle occasioni perdute,
              ai miei errori, ed ai miei anni,
              con l'unico rammarico di averli quasi perduti,
              buttati, inseguendo il solito miraggio,
              che troppo spesso,
              aveva le sembianze di un uomo,
              quello sbagliato...

              Ci sono troppe ferite sul mio cuore,
              e sul mio corpo, che ho sempre usato senza pudore,
              un po' di alcol ed il rituale che si ripete,
              per poi col sesso, saziare entrambi la nostra sete.

              Non è così che potrò mai cambiar la vita,
              fingendomi sempre protagonista di una partita,
              che ho sempre perso ancora prima d'incominciare,
              per non capire la differenza fra il dire ed il fare.

              Ma questa volta non voglio scuse, e sono pronta,
              io sono stanca, di questa vita, sempre più spenta,
              questo mio corpo, nessuno più lo bacerà,
              se non quell'uomo, che un giorno io farò papà.

              Il primo passo, è la mia ultima sigaretta,
              che a ruota segue, il mio ultimo bicchiere,
              ed il mio corpo, lo avrà chi, non avrà fretta,
              di sedermi accanto, pronto ad offrirmi, solo da bere!
              Composta giovedì 30 settembre 2010
              Vota la poesia: Commenta