Le migliori poesie inserite da Antonino Gatto

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Scritta da: Antonino Gatto

Nonna

Quando mi chiedo cos'è l'amore,
rivedo i tuoi occhi, luccicanti,
profondi come il mare.
Mille volte ti ho incontrata nei miei sogni
prendendoti per mano,
ed accarezzando le tue dolci rughe,
dipinte come lacrime d'artista,
sulla tua pelle morbida di seta.
Tu che mi hai insegnato i valori,
tu che mi hai descritto il passato,
colorandomi il presente con le piccole gioie di un tempo.
Grazie a te ho apprezzato il valore della vita,
delle piccole cose,
come si possa amare alla follia,
quello che la gente considera
il niente...
Ti ho promesso di farti giocare con i miei Figli,
e tu con un sorriso quasi premonitore,
mi hai fatto continuare a sognare,
per non disilludere in me la speranza.
Oggi rincorro i nostri ricordi di un tempo,
e rivivo la tua presenza, quando abbraccio
i miei bimbi.
Celeste è la tua anima,
come celeste è il tuo nome,
che hai portato con gloria,
fino al tuo ultimo giorno.
Composta sabato 3 aprile 2010
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Buon Compleanno 13 Maggio

    S'apre d'incanto il tuo nuovo giorno,
    e dalla finestra trafigge il sole,
    fra il cinguettio dei merli che fanno ritorno,
    ed in aria il profumo che sa di viole.

    L'aria è calda e vellutata,
    e d'una danza di cotone sembra invasa,
    è il pioppo rigoglioso che fà la sfilata,
    e col vento tra le frasche, porta il seme in ogni casa.

    I fiori che hanno colorito i bracci spogli,
    ora lasciano cadere i petali sul verde prato,
    e al loro posto i frutti in germogli,
    vantano l'arrivo d'un anno prelibato.

    E mentre la natura sfavilla il suo splendore,
    un piccolo di rondine richiama la sua mamma
    che fra le campagne è in cerca fra la canna,
    del cibo preferito per portarlo alla sua prole.

    Così oggi m'appresto ad iniziar il primo giorno,
    di questo nuovo anno che mi dona il suo ritorno,
    e parto per barattar del mio tempo in denaro,
    perché con noi umani, il destino è stato un po' più avaro.
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      Scritta da: Antonino Gatto

      Caro amico Leone

      Ogni tanto ti penso,
      e ti vedo seduto sullo scoglio
      a fissare un tramonto,
      e di fronte ai tuoi occhi
      solo l'orizzonte,
      un mare calmo,
      ed il tramonto.
      Se vuoi farmi un regalo,
      questa sera,
      mentre il tuo corpo contemplerà
      attonito i colori del cielo,
      tu cattura con la mente quelle sensazioni;
      ed io, nel sogno della notte, verrò a trovarti,
      per prendermi le emozioni che hai conservato per me.
      Ti lascerò un fiore, col mio profumo,
      che coglierai con un sorriso
      al tuo risveglio,
      quando ti ricorderai,
      per un solo istante,
      di avermi incontrato...
      Composta lunedì 8 febbraio 2010
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        Scritta da: Antonino Gatto
        La povertà è presente,
        è nei cuori della gente,
        è nello sguardo indifferente,
        di chi assiste, e non fa niente.

        La povertà è silenziosa,
        ogni famiglia l'ha presa in sposa,
        c'è chi non lavora, ma lei non riposa,
        e come la peste è contagiosa.

        La povertà riduce alla fame,
        e rende importante anche un pezzo di pane,
        non risparmia nessuno, nemmeno il tuo cane,
        il frigorifero piange, e vuoto rimane.

        Ma le lacrime vere, sfiorano il viso,
        di chi ha perso tutto, anche il sorriso,
        ed assiste inerte, a volte deriso,
        da chi si arricchisce, mentre il mondo è diviso.

        Passeggiando per strada la leggi negli occhi,
        che sfuggono allo sguardo, per evitar che li tocchi,
        ma dentro le mura accarezzando i marmocchi,
        trattengono una lacrima per evitar che trabocchi.

        Tornerà presto il sole, sul suolo bagnato,
        crescerà nuova vita dove ha nevicato,
        speriamo che domani sia un giorno migliore
        ma prepariamoci al peggio, perché ancora fuori piove!
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          Scritta da: Antonino Gatto

          La sopravvivenza

          Esiste nel silenzio,
          nei cuori delle genti,
          un importante sentimento
          che tutti conosciamo,
          che ci spinge a comportarci,
          con il corpo nel presente,
          e la mente nel domani.
          È la "sopravvivenza",
          una parola poco usata,
          ma che da secoli,
          inconsciamente,
          da ogni essere vivente
          viene osservata.
          Dal primo vagito,
          fino all'ultimo respiro,
          dal buon giorno del mattino,
          fino al tramonto della sera,
          le nostre azioni sono la conseguenza,
          di questa profonda parola, "sopravvivenza".
          Ecco perché questo istinto,
          che non solo ci tiene in vita,
          ma che ha evoluto tutti gli esseri viventi,
          andrebbe rispettato,
          perché fa parte dell'anima di ogni creatura,
          e quindi ogni volta che lo calpestiamo,
          come in una formica,
          alimentiamo il suo distacco,
          e un giorno, per questo, ci abbandonerà,
          al nostro crudele destino...
          Composta giovedì 2 luglio 2009
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            Scritta da: Antonino Gatto

            Una fiamma nel cuore

            Sorriso beato quanto ti ho amato!
            Vissuto, abbracciato, pianto e cercato.
            Quanto mi mancano i tuoi gesti passati
            di giorni lontani non ancora sfumati.
            Mi sono rimaste emozioni nel petto,
            tutte parole che non ti ho mai detto,
            e le ho conservate sempre al mio lato,
            insieme ai ricordi che tu mi hai lasciato.
            Oggi una fiamma mi arde nel cuore,
            prova vivente di tutto il tuo amore,
            di quel esile fuoco che si è spento nel vento,
            per riaccendersi in me, restandoci dentro!
            Composta domenica 3 luglio 2011
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              Scritta da: Antonino Gatto

              Il cammino della vita

              Molte persone si svegliano la mattina,
              e incominciano a pensare ai problemi
              che dovranno affrontare durante la giornata.
              Molte altre pensano anche alle disgrazie che hanno vissuto,
              e vedono il loro futuro solo fatto di sofferenze.
              Forse queste persone dovrebbero capire che,
              continuando a fare ciò che hanno sempre fatto,
              nella loro vita non cambierà mai nulla.
              Esistono le soluzioni,
              ma bisogna avere la forza di ascoltare i consigli,
              questo è il primo ostacolo da superare,
              bisogna avere la forza di sognare un futuro migliore,
              questo è il secondo ostacolo,
              bisogna rimuovere le immagini negative che ci assillano,
              questo è il terzo ostacolo,
              bisogna avere la forza di rialzarsi,
              questo è il quarto ostacolo,
              bisogna ricordarsi che non siamo mai soli,
              questo è il quinto ostacolo,
              bisogna avere un desiderio così grande,
              da aiutarci a superare tutti gli ostacoli.
              Quindi se immaginiamo la vita come una lunga sfida,
              ed il nostro sogno, come la scalata di una montagna,
              ed immaginiamo i nostri problemi come uno zaino pieno di sassi,
              e la nostra meta, come se fosse in cima alla montagna,
              allora se vogliamo ottenere dei risultati,
              dobbiamo semplicemente agire!
              Incominciando dal primo passo,
              comprando dei libri che ci aiutino a superare gli ostacoli della vita,
              ascoltando le persone che incontriamo lungo il nostro cammino, anche i più anziani, certo proprio loro, i cercatori di funghi
              che conoscono il sentiero meglio di chiunque altro,
              perché lo hanno battuto palmo a palmo.
              Dobbiamo incominciare, ed ostacolo dopo ostacolo,
              soffermarci, ogni tanto,
              per svuotare i sassi inutili che qualcuno ci ha infilato nello zaino, perché non ci sono di certo d'aiuto,
              e quando siamo stanchi, voltarci e guardare l'orizzonte!
              Dobbiamo sempre alimentare il nostro desiderio,
              di arrivare sulla cima, e raggiungere la nostra meta,
              ed ogni tanto correggere la rotta,
              che molto spesso ci porta altrove, e spesso fuori strada.
              E quando ci sentiamo soli,
              alzare semplicemente gli occhi al cielo!
              Presto finiranno le tempeste,
              presto arriverà il sole,
              presto arriverà il sorriso,
              e non meravigliatevi se guardandovi intorno,
              vedrete sempre più persone che si uniranno a voi in questo splendido cammino che è la vita!
              Composta venerdì 3 luglio 2009
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                Scritta da: Antonino Gatto

                Tu che mi taci

                Tu che mi taci,
                e che ti volti quando mi incroci.
                Tu che hai la mappa dei miei pensieri,
                e la usi come guida sempre più di ieri.
                Tu che hai lottato per stare sempre insieme,
                e sai che questa lontananza non ti fa star bene.
                Tu che per orgoglio non chiederesti mai perdono
                e ti aspetti che sia io, a farti questo dono.
                Ora mi leggi, e sai già che parlo di Te,
                ed un brivido ti sfiora, pesando ancora a Me;
                ma non basterà una semplice poesia,
                a portare pace, in questa tua follia,
                che ci ha costretti lontani nel cammino,
                nonostante le foto, sul nostro comodino.
                Forse verrà il giorno che torneremo ancora insieme,
                perché questo distacco davvero non conviene,
                e come ogni anno ritorna primavera,
                vedrai che questo sogno, prima o poi si avvera.
                Si è fatta notte fonda e ti devo salutare,
                ma ricorda che forse entrambi abbiamo molto da imparare.
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                  Scritta da: Antonino Gatto

                  Ancora Insieme

                  Dammi un piccolo spazio nel tuo cuore,
                  senza timore, senza palpitare,
                  dammi il tuo viso dammi il tuo sospiro,
                  stringiti al mio petto, senti il mio respiro.
                  Prendi questa luna, prendi queste stelle,
                  portale con te, dentro la tua pelle,
                  prendi il mio profumo, conservalo nel cuore
                  ricorda questo istante, ricorda questo amore.
                  Non chiedermi di più, non farmi stare male,
                  lo sai che non resisto, non farmi abbandonare,
                  perché se ci doniamo, roviniamo questo istante,
                  e la tua veste di un'amica, prende il posto di un'amante.
                  Lo leggo nei tuoi occhi, lo sento dal tuo cuore,
                  la gioia che si alterna, al forte tuo dolore,
                  mentre stringi le mie mani, e mi dici che mi vuoi
                  e rinunceresti a tutto, ma sai che tu non puoi.
                  Uniti dal destino,
                  distanti nel cammino,
                  domani ancora insieme,
                  per alleviare con un brivido le nostre pene.
                  Composta martedì 16 giugno 2009
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