Poesie personali


Scritta da: Luca Ferrè
in Poesie (Poesie personali)

Insieme

La nostra barca
continua a navigare
il mare delle quotidiane esperienze...
tu mi accompagni
verso orizzonti nuovi...
insieme
abbiamo goduto della luna
specchiarsi nel profondo mare...
indimenticabili...
abbiamo vissuto giornate
soleggiate di mare limpido e piatto...
insieme
abbiamo combattuto con le cime
consumandoci le mani,
la forza di un mare
agitato e impegnativo...
insieme
raggiunti i porti più affascinanti
abbiamo deciso
di salpare nuovamente
a raccogliere nuove sfide...
insieme...
perché da solo
sarei ancora fermo
su quella spiaggia...
dove restavo per ore
acontemplando
quale sapore avrebbe avuto
questa sfida infinita...
che si chiama...
vivere il mare della nostra vita...
insieme.
Composta mercoledì 15 settembre 2010
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    Scritta da: Leandro Mancino
    in Poesie (Poesie personali)

    Il battito di cuore...

    Andarono via tutti e chiusero le luci,
    il dolore di un uomo si conta solo a luci spente, quando non c'è nessuno a guardare.
    Quando ogni lacrima è nascosta ed ogni lamento è muto.

    Suonava quel battito di cuore,
    singhiozzando come un vecchio rottame in salita, dolce come il sassofono che suona il dolore della vita.

    Si stringe le spalle con l mani grandi,
    quasi ingombranti nei gesti dolci.
    Sei un uomo, tu non devi abbracciare.
    Sei un uomo, tu non devi crollare.

    E poi i sogni ed i pensieri sporchi,
    il tremare di un corpo fiero.
    La montagna che lenta si sbriciola, franando parete dopo parete.

    Deve rimanere solo, un uomo, per abbandonarsi alle proprie debolezze.
    Lasciare che entrino le paure come entra dentro il silenzio devastante della notte.
    Composta mercoledì 1 settembre 2010
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      Scritta da: Leandro Mancino
      in Poesie (Poesie personali)
      Lasciava che il vento gli accarezzasse il viso,
      che il sole gli bruciasse le guance e che il profumo del mare gli entrasse dentro.
      Era bello stare lì, in compagnia.
      Era bello stare lì a guardare il mare.

      Perché quella immensa distesa d'acqua alla fine è come il resto del mondo,
      alla fine è un po' diverso.
      È vivo come gli alberi, come il vento e come la neve.
      È vivo, perché si agita e ce la mette tutta.
      È vivo perché profumo di buono e urla.
      È vivo, perché ti tiene compagnia.

      C'è modo e modo di rimanere soli,
      con il mare è un modo tutto strano.

      In quell'acqua ci vede un po' di tutto,
      quello che vuoi e quello che non vuoi.
      C'è la storia tutti, c'è il sangue di pochi.
      C'è il sudore di chi vive per lui,
      ci sono le lacrime di chi lo sta abbandonando.
      C'è la schiuma contro gli scogli,
      c'è la sabbia e ci sono le rocce.

      Il mare si attornia di molte cose,
      il mare ospita movimenti.
      Ed ognuno ha il proprio, di mare, anche se alla fine è sempre quello.

      Un immenso mare, diviso per tutti.

      Un po' come la vita e le persone.
      Un po' come il tempo.

      Tutti noi abbiamo lo stesso tempo,
      tutti noi viviamo la stessa vita.
      Però, a suo modo, ognuno ne vive una propria.
      Ognuno ha un proprio orologio.

      E succede raramente, ma succede, che un orologio si trova con l'altro.
      Succede raramente anche che due vite si trovino a vivere insieme,
      attimi scanditi dallo stesso cuore, da parole condivise.
      Dalla pelle, dal profumo.

      Come quel vecchio lì sulla spiaggia ed il mare.

      A suo modo anche lui fa l'amore.
      Ne sente il profumo, il suo cuore batte con quelle onde.
      È entrato nella vita del mare o, volendo, il mare è entrato nella sua.
      Ed è un dolce vivere insieme, questo.

      E non c'è cosa più dolce al tramonto di andar lì e vedere come si incrocino le strade della vita,
      come sia enorme la stranezza di tutto questo.
      C'è un vecchio ed il suo mare.
      Il suo privato pezzo di acqua, e schiuma, e sale, e spiaggia, e odore e rumori e...

      e niente, perché non c'è molto altro da dire.
      Io ero lì, e mi godevo la scena.
      Non sempre capita di vedere qualcuno fare l'amore così bene,
      con così tanta naturalezza.
      Con così tanto sentimento.
      Era un gesto d'amore nella gabbia di gesti,
      era un cappuccino di mare e persone nell'intervallo della vita.

      Ed io, semplicemente, ho messo la mia monetina.
      Sono andato in spiaggia, al solito posto, ed ho pagato con il tempo quel dolce guardare.

      Perché anche quando non c'è il tuo mare,
      anche quando lo cerchi e non lo trovi per qualche assurda ragione al mondo,
      nulla ti nega di ammirare il mare altrui quando si unisce a chi lo ama.
      E tutto questo lo senti, anche solo guardandolo, lo senti.
      Quel tramonto e quel vivere intensamente ti entra dentro,
      per le narici e per gli occhi, nel sangue, nel cuore, nella mente.
      E ci pensi tutta la notte, senza dormire, pensi alla dolcezza della vita.
      Alla stranezza della vita, perché è strana ma strana forte.

      Perché, come poche cose al mondo, anche con gli anni continua a stupirti.
      Perché, come poche cose al mondo, aspetta che tu capisca... lì, pronta, a regalarti un'altra scena del suo stupefacente archivio.

      Chissà se davvero aprissi gli occhi cos'altro riuscirei a vedere.
      Chissà se davvero aprissi il cuore cosa sentirei trovando il mio mare.

      Un giorno lo farò e sarà il giorno più bello.
      Un giorno lo farò, per ora inserisco la monetina e guardo lo spettacolo.
      Per ora, con una monetina in meno, torno a casa.
      Felice.
      Perché il mondo è bello, e ne avrò i segni sulla mia pelle.
      Composta martedì 14 settembre 2010
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        in Poesie (Poesie personali)

        Una perla d'autunno

        Ho visto la prima foglia ingiallita cadere oziosamente,
        con silenzioso crepito svolazza nell'aria tiepida
        prima di cadere per terra e marcire,
        tarda la fretta
        allunga il passaggio dalla vecchiaia alla morte poscia
        con l'agonia placida nel leggero vento,
        che pian piano posa
        sulla soffice erba
        eternamente verde,
        e quest'atto mesto d'autunno
        mi ha donato una perla di saggezza
        per poter morire
        serena.
        Composta mercoledì 15 settembre 2010
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          Scritta da: R. Pirrelli
          in Poesie (Poesie personali)

          Padre

          Padre,
          ti guardo
          e mi chiedo chi sei
          come se fosse la prima volta
          che ti osservo...
          Eri diverso un tempo,
          tanto diverso,
          eri dolce,
          eri il mio papà...
          Sei cambiato
          padre...
          Mi odii...
          non mi guardi...
          ne mi rispondi...
          Dici di non conoscermi,
          ma sono tua figlia...
          tua figlia diventata donna...
          ma tu taci...
          da un po' che taci.
          Un giorno, forse,
          capirò il tuo silenzio,...
          Ora vado... padre!
          devo andare
          mi scoppia il cuore
          e la mente,
          Ok! va bene
          vado,
          il nodo alla gola si scioglie
          e calde lacrime
          rigano il mio viso
          non mi giro... non devo
          ti ricorderò sempre così com'eri
          ... addio papà.
          Composta mercoledì 15 settembre 2010
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