A tutti serve un sogno
dove nasconderci,
lontano da tutti
anche dal cuore,
a tutti serve
un sogno,
di tutto ciò che ci è negato,
dove l'illusione è speranza,
dove anche l'impossibile
diviene possibile.
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A tutti serve un sogno
dove nasconderci,
lontano da tutti
anche dal cuore,
a tutti serve
un sogno,
di tutto ciò che ci è negato,
dove l'illusione è speranza,
dove anche l'impossibile
diviene possibile.
E poi,
quando credi di aver
conosciuto l'anima
di una persona,
ti accorgi
che perderla è
come perdere
un frammento di te.
Inatteso, improvviso,
dopo tanta
stanchezza e
disperazione,
persa in quei sensi
senza sensi
sei arrivato tu,
quasi ti avessi
dipinto,
sconvolgendo
la mia vita,
eri tu,
quasi divino
questo amore che
mi ha abbracciata
in silenzio senza fare
rumore, come
due gocce d'acqua in
un oceano eravamo noi,
e come due goccie d'acqua
in quell'immenso oceano
di noi, resta
null'altro che una lacrima
dispersa
nell'infinito dell'oceano,
di un dì,
noi!
Spesso il bisogno
d'amare e
di essere amata,
ti fà vedere solo
quello che desidera
il cuore,
e non la realtà
di una
bugia!
Mi guardi
ma di sfuggita.
Mi ascolti
ma per educazione.
Io non so neppure più
quello che sto dicendo.
Mi sei di fronte
ma i tuoi piedi
sono già voltati all'indietro,
sono impazienti di portarti via,
tu con le tue valigie.
Io parlo al passato
dico mille volte
"ti ricordi..."
"mi ricordo..."
Ma tu invece
hai ben chiaro il tuo futuro.
Mi faccio quasi schifo
col mio inutile parlare,
ti faccio perdere tempo e basta.
Forse
il fatto che io non sia riuscito mai a cambiare
ti ha tolto dall'impiccio,
ti ha dato la scusa che cercavi
per mollare.
Eppure
sapessi quanto mi è costato
non riuscire a fare
neppure quel niente che mi hai sempre rinfacciato.
Certo che sei bella,
chissà
come hai fatto a contentarti
per tutto questo tempo,
o forse c'è sempre stato l'aiuti di qualcuno,
magari un consigliere di bella presenza...
Meglio che non sappia
meglio che non veda.
O forse no,
è meglio che ci pensi spesso
in questo tempo che mi aspetta.
Pensare tutto il male su di te
mi impedirà di fare male a me,
forse.
Ma non mi sono accorto
che avevo smesso di parlarti,
e tutte queste cose
le avevo solo in mente.
E so come sei fatta,
non hai aspettato
che mi risvegliassi dai pensieri
e mi hai lasciato qui da solo.
Ma adesso sono cosi stanco,
mi butto un po' sulle lenzuola sfatte
però prima di cercare di dormire
prendo la mia autostima ed il mio amore
e li metto sotto il letto
a macerare,
accanto alle mie scarpe ed alle tue pantofole,
e non li tolgo più da li,
neppure per pulire.
Sono seduto al tuo tavolo da scrittura.
Quando non ci sei lo faccio mio.
Ma sembra che lo sappia
che da adesso sarà mio per un bel po',
o forse per un bel sempre,
il legno è più rilassato.
Tu ci battevi sopra i pugni troppo spesso,
gli facevi del male.
Vedo dalla finestra
a pulire in spiaggia
pigri operai
con divise luccicanti
ed occhi spenti.
Hanno la testa china,
non so
se sia in segno di umiltà
o per cercare fortuna in basso,
ai loro piedi.
Usano i rastrelli
come pettini di barbieri.
Sanno di fare un lavoro inutile,
ed anche i rastrelli lo sanno.
Non si possono togliere
le vergogne della gente in mutande d'estate.
E poi
lo sporco d'autunno
è già alle loro spalle
che avanza.
Fra qualche giorno
sarà tutto come prima.
La luce
passa a tratti nello studio,
illumina i titoli dei libri,
ma solo per un attimo,
la luce non chiede permesso.
La sfrontatezza del potere
o dell'anarchia,
oppure
sanno che io non conto un cazzo,
chissà chi li ha informati,
forse la prima stampa.
Il cielo è molto scuro,
un culo di bottiglia
si direbbe.
Virgole di fuoco chiaro,
lampi di flash.
Forse dall'alto
mi scattano qualche foto
con una Rolleiflex
ed un vecchio flash Metz.
Sarò famoso,
o saranno foto tessera
per il passaporto all'al di là.
Ma il primo tuono
mi fa pensare che mi sbagliavo.
Non sono famoso,
se non per la mia nullità,
e per l'al di là
non servono foto tessera,
basta smettere di respirare.
Mentre io ed il mio amabile sigaro acceso,
acceso
dove tu non volevi,
dialoghiamo fra sordi
già piove.
Ma sono al coperto.
Mi fa compagnia il tuo cane
che non ho più.
Con la tua partenza
ha capito
che con me non sarebbe stata una facile convivenza.
Non ci siamo mai capiti,
io e lui,
come del resto io e te.
Forse si è reso conto che non lo amavi
o non lo amavi più come prima,
oppure ha capito
che non lo avevi mai amato.
So di cani
che si sono lasciati morire
sulla tomba del padrone,
che brutta parola
la parola "padrone"
per definire il padrone di un cane.
Chissà se un cane si è mai suicidato?
Se non tornerà saprò che lo ha fatto
e che la colpa è la tua.
Intanto distendo le gambe
sotto il tuo tavolo da scrittura,
guardo fuori
solo per un attimo.
Stasera
non accenderò nessuna luce in casa,
accenderò solo sigari.
Per illuminare
quel poco che mi serve
i lampi di fuori mi bastano,
speriamo che durino a lungo
e non facciano danni,
o li facciano alle persone giuste.
ma questo è chiedere troppo,
dovrebbero scatenarsi per anni.
Ma non è un mio problema,
a me danno luce innocente,
luce dal cielo,
luce da lontano.
Intanto
sul tavolo brilla
il giallo importante
del mio bicchiere di whisky.
Grazie per avermi lasciato solo
donna che ho lasciato scappare.
Nel bacio di
questo giorno
provo a sorridere...
non mi è facile
non lo e mai
quando il buio
pervade nell'anima
vuoi una ragione
un senso a quella
ragione ché non da
scampo a questa vita
che non dà pace...
sorriso finto
anche nella speranza.
Tutto è finto
anche l"amore sembra
finto
come il tempo
come la vita che
passa attimo
dopo attimo e
tutto resta finto
solo la morte
non è finta,
quella viene
inaspettata
ti abbraccia,
ti prende la mano e,
vieni andiamo,
è il tuo momento,
allora sai
che non esistono
attimi
se non l'attimo
della morte.
Ti osservo
Te ne stai fermò
Li sotto la pioggia
Il vento non ti spaventa.
Cos'è che vedi?
Ti osservo..
Dimmi ti prego
Cosa vedi?
Un mondo bello.?
Ti osservo,
sei bello
Mentre la pioggia
cade
Il vento urla tu,
Tu resti fermo
Sei bello sai!
No non andare via
Resta ancora un po'
Lascia che ti guardi
Sotto questa pioggia
Lascia che anche io
Veda quel che vedi tu,
Lascia che anch'io veda
Il mondo come lo
Vedi tu!
Perché mi guardi?
Ecco ho capito
Sei Pronto a volare
Aspettami
Arrivo!
Chissà forse un giorno
scriverò
un libro,
e lo chiamerò
"come amare una donna"
Si credo proprio
che lo scriverò!
Non è il gesto
per se che da
un senso di
protezione,
ma il modo in cui
guardi,
il modo in cui ti
soffermi,
e sottovoce dici,
dai vieni
non sei solo!