Scritta da: Eugenio Patanè
in Poesie (Poesie d'Autore)
Mai basteranno i giorni
Mai basteranno i giorni,
mai le notti, mai le gioie,
per non averti in me.
Nessun altro amore,
nessuna altra perdita,
suppliranno mai - suppliranno te.
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Mai basteranno i giorni,
mai le notti, mai le gioie,
per non averti in me.
Nessun altro amore,
nessuna altra perdita,
suppliranno mai - suppliranno te.
Quando ho conosciuto te,
ho dimenticato il mio passato
come se fosse mai esistito
e la prima volta ho visto il mondo,
quanto era bello,
la terra, il fiore, la farfalla, la rugiada,
e il mio cuore impazzito mi scuoteva per farmi correre tra le tua braccia
e morire d'amore.
Lo spirito del poeta
ha sentimenti
che percorrono inquieti
un viale
alberato autunnale.
Lo spirito del poeta
è intriso
della solitudine
dei germogli
che crescono
sotto il manto della neve invernale.
Lo spirito del poeta
ascolta i suoni,
e ha parole
che possono ruggire come spade,
o esser
accoglienti come amorevoli nidi.
Lo spirito del poeta
è un dono
e ha sempre spogli i rami
dona le sue pregiate foglie
al vento
per sentirne il fruscio
frantumare l'ostinato silenzio
cui fu destinato.
Mi chiedo per quale ragione
Mi chiedo per quale motivo
Ma soprattutto mi chiedo cos'è
Un'immagine instabile dondola nel cuore
si fa ascoltare scorrendo con gli occhi le tue parole
così si pieghettano le rughe della fronte
come l'onda del mare quando arriva a riva
Fragoroso il mio darti ascolto
dilatando la presunzione ogni volta
come entrare nel pullman strapieno di gente
Vorrei disputare un incontro nel giaciglio rosso
quello della trapunta acquisita volutamente
per rendere omaggio alla perplessità della gente
Mi chiami amore senza chiedermi scusa
come la nuvola che copre il sole senza ripieghi
dimenticando che con la tshirt l'estate si fa inverno
Ti chiamo amore senza chiedermi come
come lo zucchero nella tazzina del caffè
invitando la dolcezza come te...
Quante volte solo pensata una parola che libera, mai pronunciata
eppure semplice e non vuole uscire perché sulle tue labbra brucia da morire
così riprendo vita ed ancora continuo a farmi usare
come fossi un giocattolo
piangi e ti fai credere e strilli quando non puoi averlo
poi lo dimentichi nel fondo di una cesta
e ne scegli un altro per appagare l'ego
e più non ti accontenti perché solo io ti conosco e mi vieni a cercare
sai per certo che qui mi puoi trovare
e bastano le tue mani che frugano per sentirne l'odore
quel mio carillon ancora tu farai girare e suonare
finché e per quanto questo ti può piacere
sarà forse questa parola a farmi poi sparire
oppure mai detta mi farà morire
aspettando che questo mio continuo accontentarti ti farà stancare
e mi lascerai usata e distrutta... Ora basta
ma non posso lasciare...
Morire poi sarà, ma tienimi con te
e quel che sento dentro
libererà quel fuoco
bastano le tue mani, basta quel tuo rimani
sarà come la prima volta... sempre come il primo tremare
tra le tue braccia amore
non voglio più scappare.
Cercare come l'edera un tronco da coprire
affondare le radici per succhiarne la linfa
sarai il mio alimento, aspetterò gelosa
ti vedrò morire, sotto le mie foglie avvizzire
ti stritolerò piuttosto che lasciare
quando stremato e consunto cadrai a terra
sarà per me arrivata la voglia finalmente di finire...
Eccomi sto aprendo il mio cuore,
riesco a percepire il tuo amore...
Sono indispensabile per te!
Non credo che mi sto illudendo
ma se fallisco anche in questo,
non darò certo la colpa a te.
Ho aperto il mio cuore,
eccoti il mio amore...
Sensazioni positive viaggiano nell'aria,
chiedo consiglio ai sogni,
non mi preoccupo di fallire,
l'amore è infallibile!
Odo muoversi il cespuglio
un folto ciuffo d'erba che si muove
che sia una corrente o un alito di vento?
Chissà cos'è?
Forse una folata o una leggera brezza che lo muove
Rimango in attesa per capire
No! non c'è preoccupazione e neppure nessun tormento
solo curiosità per il movimento
Ne rumori ne bisbigli per chiarire quel fruscio
così sussurro al vento che mi porti in giro
fino a Roma o nel tempio chissà dove
perché c'è voglia di tanto amore
Il firmamento è color inferno
come il regno dei morti il nostro inverno
allora immagino il tuo sorriso per tornare a sognare
invento due labbra da poter baciare
e un giovane seno d'adulare
così come l'amore dissemina tenerezza
la tua voce sparge morbidezza
Ti desidero con il sole che albeggia
eppoi ti sogno con la luna che cresce
e non cambia ne con carne ne con pesce...
Aspettare il rintocco della campana
per capire che ho vissuto un'ora senza te
Aspettare l'arrivo delle piogge
per capire che ho navigato tutta l'estate senza te
Aspettare il cornetto alle noci
per afferrare che non sono esperto a far colazione senza te
Aspettare l'arrivo della corrispondenza
per intuire che non esisto senza te
Aspettare lo scacco matto
per captare che non gioco mai senza te
Aspettare la piadina zucca e patate
per intuire che non è più calda senza te
Aspettare un film divertente
per spiegarsi che non c'è opera bella senza te
Aspettare l'attivazione della smart card
per percepire che non c'è voce senza te.
Amo la vita e le sue sfide,
non resto a guardare.
Amo viaggiare, correre e mangiare.
Amo sognare... sognare di notte,
per poi al mattino poterli realizzare.
Amo ascoltare la natura,
annusare il profumo dei fiori, della pioggia che scende,
della sabbia bagnata,
delle onde che accarezzano il corpo per poi infrangersi sulla riva.
Amo la musica,
quelle melodie che ti fanno staccare dalla realtà,
quei testi in cui ti rispecchi.
Amo tutto ciò che è semplice,
tutto ciò che è quotidiano...
Amo, semplicemente, amo.