Scritta da: Violina Sirola
in Poesie (Poesie anonime)
Paradiso di fantasmi
un volto e tante
ombre, fiori di tanti
colori, ombre... il mio
mondo.
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Paradiso di fantasmi
un volto e tante
ombre, fiori di tanti
colori, ombre... il mio
mondo.
Il mio respiro si fa piu intenso,
solo quando a te, io penso,
il mio cuore smette di arrancare,
solo quando le tue labbra riesco a sfiorare...
Illumina il mio cammino,
stammi vicino, in questa strada oscura,
dammi la forza di non avere paura,
anche se sono impreparato e spaventato, io tengo duro,
incurante degli ostacoli che mi riserverà, il futuro,
che sia nuovo o simile al passato,
io non mi sentirò mai spiazzato,
perché ho te, raggio di sole,
che mi riscaldi con tutto il tuo amore...
Questo è per le madri che stanno alzate tutta la notte tenendo in braccio i loro bambini ammalati dicendo "è tutto a posto tesoro, la mamma è qui con te". Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dare loro conforto. Questo è per tutte le madri che vanno a lavorare con il rigurgito nei capelli, macchie di latte sulla camicia e pannolini nella loro borsetta. Per tutte le mamme che riempiono le macchine di bimbi, fanno torte e biscotti e cuciono a mano i costumi di carnevale.
E per tutte le madri che non fanno queste cose. Questo è per le madri che danno la luce a bambini che non vedranno mai.
E quelle madri che hanno dato una casa a quei bambini.
Per le madri che hanno perso i loro bambini durante quei preziosi 9 mesi
e che non potranno mai vederli crescere sulla terra, ma un giorno potranno ritrovarli in Cielo!
Questo è per le madri che hanno opere d'arte di valore inestimabile appese in cucina. Per le madri che si sono gelate al freddo alle partite di calcio invece di guardarle dal caldo della macchina, così quando il bimbo le chiede: "Mi hai visto, Mamma?" Potranno dire: "Certo! Non me lo sarei perso per niente al mondo!" Pensandolo veramente. Questo è per tutte le madri che danno una sculacciata, disperatamente, ai loro bambini al supermercato quando urlano facendo i capricci per il gelato prima di cena.
E per tutte le mamme che invece contano fino a 10. Questo è per tutte le mamme che si sono sedute con i loro figli per spiegare come nascono i bambini.
E per tutte le madri che avrebbero tanto voluto farlo, ma non riescono a trovare le parole. Questo è per tutte le mamme che fanno la fame per dare da mangiare ai loro figli.
Per tutte le madri che leggono la stessa favola due volte tutte le sere, e poi la rileggono "ancora una volta". Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro bambini di allacciarsi le scarpe prima che iniziassero ad andare a scuola.
E per tutte quelle che hanno invece optato per il velcro. Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro figli maschi a cucinare e alle figlie come si fa a ad aggiustare un rubinetto che perde. Questo è per tutte le madri che girano la testa automaticamente, quando sentono una vocina chiamare "mamma!" In mezzo a una folla, anche se sanno bene che i loro figli sono a casa - o anche via, grandi, all'università... Questo è per tutte le mamme che mandano i loro figli a scuola con il mal di pancia assicurandoli che una volta a scuola staranno meglio, per poi ricevere una chiamata dall'infermeria della scuola chiedendo di venirli a prendere. Subito.
Questa è per tutte le madri di quei ragazzi che prendono la strada sbagliata e non trovano il modo di comunicare con loro. Questo è per tutte le matrigne che hanno cresciuto i figli di altre madri, donando a loro tempo, attenzione e amore... e che non vengono apprezzate!... Per tutte le madri che si mordono le labbra fino a farle sanguinare, quando le loro quattordicenni si tingono i capelli di verde. Per le madri delle vittime delle sparatorie nelle scuole, e per le madri di chi ha sparato.
Per le mamme dei sopravvissuti, e le madri che guardano con orrore la tv; abbracciando i loro figli che sono ritornati a casa sani e salvi. Questo è per tutte le mamme che hanno insegnato ai loro figli di essere pacifisti ed ora pregano per loro, di tornare a casa dalla guerra sani e salvi. Cos'è a fare una brava Madre?
La pazienza? La compassione? La determinazione? La capacità di allattare, cucinare e ricucire un bottone di una camicia nello stesso momento?
O è nel loro cuore?
È il magone che senti quando vedi tuo figlio o figlia scomparire giù per la strada mentre va a scuola a piedi per la primissima volta?
Lo scatto che ti porta dal sonno al risveglio, dal letto alla culla... alle 2 di notte, per appoggiare una mano sul tuo bambino che dorme?
Il panico che ti viene, anni dopo, sempre alle 2 di notte quando non vedi l'ora di sentire la chiave nella serratura e sapere che è tornato a casa sano e salvo?
O sentire il bisogno di correre da dovunque tu sia per abbracciare i tuoi figli quando senti che c'è stato un incidente, un incendio o un bimbo che è morto?
Le emozioni della maternità sono universali, le stesse sono per le giovani madri che barcollano fra i cambi di pannolini e mancanza di sonno... e le madri più mature che imparano a lasciarli andare. Per le madri che lavorano e quelle che rimangono a casa. Per le madri single e quelle sposate.
Madri con soldi, madri senza soldi.
Questo è per tutte voi
Tenete duro.
Alla fine possiamo fare solo del nostro meglio. E dire a loro tutti i giorni che li amiamo.
E pregare, per loro.
Caro amore splendido come quel puledro che corre nella prateria dell'infinito che non è null'altro che c'è dopo il finito.
Caro amore innocente come quel neonato che dorme nella sua culla e che non conosce ancora l'ipocrisia degli uomini.
Caro amore leale come quel guerriero che combatte tenacemente i pregiudizi che ci sono nel mondo.
Caro amore limpido come quel ruscello che dalle rocce della montagna dei diversi che in fondo sono i giusti.
Caro amore mio... tuo... che mi scorri nelle vene come fuoco e mi scaldi l'anima e, mi fai bruciare di voglia di vivere.
Ti ho conosciuta in un locale
e mi sono detto però niente male!
La tecnologia mi ha aiutato
e con un messaggio ti ho rimorchiato;
Come posso scordare
Quel lasciati comprare
Di saldi non si parlava
Ma la mia bocca già tremava;
Sul lago quei scopparelli
Insieme a te erano troppo belli!
L'estate incorniciata di stelle
Ha impresso te nella mia pelle;
La prima volta a casa tua nel tuo letto
e chi l'avrebbe detto
mi è scoppiato un gran sorriso
eh sì, ero in paradiso;
al risveglio della mattina
mi sono detto perché non ti ho conosciuto prima?;
sì c'è stata qualche incomprensione
ma in fondo era solo per passione
qualche mese è trascorso
sempre più ti voglio addosso
tu mi dici di andare piano
ed io mi accorgo sempre più che ti amo!
Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: - Signore,
mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po',
ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: -
Hai appena visto l'Inferno. Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: - Non capisco! - è semplice, rispose Dio, dipende solo da un'abilità.
Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni gli altri, mentre gli altri non pensano che a loro stessi.
Pensieri Vaganti, Confusi...
Sguardi decisi che Graffiano l'Anima.
E il Cuore.
Luci e Parole.
Un telo proietta una storia di Equivoci.
La mia mente raffigura noi Due, Insieme.
Un Legame Finito. Un Fiocco Sciolto.
Una Favola perduta dietro un leggero Manto di Nebbia,
trapunto di Stelle e Sogni Invernali.
La città si calma. Regna la Quiete.
La Quiete, Regina del Silenzio.
La Quiete, Regina del Mio Battito.
Sono in Ascolto...
La Quiete Domina anche il tuo Cuore.
Ed Ora... Silenzio...
Tra le tue notturne vene vigeva egemonia
Viluppata nella sottile, in percepibile, virale
Ipnotica cacofonia
Un provocante invito alla complicità
Sospesa nell'enigmatico cupore
Teatro di secoli d'arte
Combinata all'intensità dello stupefacente
Inquietante sentore
Io frivolo
Io spaventato
Io ebbro tra le tue creature
Che mi saturano di trepido incanto
e in ogni sguardo
Bilanciano la degustazione
Di un ignoto
Dolce e oscuro cullatore.
Per calde transazioni con transessuali
travestiti puttane vere sulla via,
scoppiano intransigenze maniacali,
sindaci fan transitare polizia.
Le forze dell'ordine transennano
ricetrasmettono a menadito,
e transumanze di sessi limitano,
strappando fascino a quel proibito.
L'amore è:
- scrivere Ti Amo su un finestrino anche se sai che qualcosa lo cancellerà
- un abbraccio affettuoso ove l'intero corpo affonda
- sentirsi volare senza ali ma mano a quell'angelo che ti permette di farlo
- un fumetto bianco e nero perché a colori potrebbe sbiadirsi
- la chiave di un segreto che solo quel lui conosce
- guardare insieme la luna anche se si è consapevoli che si è lontani
- un sogno magico, quella magia che vorresti durasse per sempre
- un bacio a colori
- due battiti di cuore uniti in un unico
Solo due parole: ti amo.