Sorridi più che puoi così da poter lasciar scie dolci dietro di te... Ama più che puoi così da poter tornare a casa con un cuore pieno così... Abbraccia più che puoi così da poter stringere a te dolci frammenti di questo mondo... Scansona l'apparire e prendi l'essere con te... Punta più in alto che puoi così da poter inseguire l'infinito... Vivi più che puoi così da poter aver ricordi vivi e caldi come questo sol... Più che puoi.
Questo immenso cielo notturno sopra noi che nulla di certo abbiamo, che rincorriamo la perfezione, che vorremmo ma non possiamo. Questo immenso cielo notturno che cerchiamo di sfiorare pur di rubargli quell'infinita grandezza e capire quale sia la vera Felicità. Questo immenso incerto siamo noi, noi incontentabili uomini...
Neanche la seta ti aiuta stasera a trovare riposo, come un giro finito di giostra, rattrista il bimbo scherzoso, il sogno d'un tratto s'arresta impressa negli occhi, la faccia del mostro il bimbo ormai desto da un sonno indigesto. Dormendo il mostro non sempre è uno spettro a volte è un viso alabastro, la voce di un astro. Un volto nel sonno è un suono, un accordo riapro i miei occhi e poi me lo scordo. E gira, gira e rigira la giostra e suono ed accordo diventano inno della mia orchestra.
Seguimi e non lasciarmi andare via, tra le macerie del tempo... Seguimi e non lasciarmi nella voragine di questa luna piena... Lasciami assaporar dolci sensi... Seguimi e ascolta il mio silenzio. Ascoltalo perché se ci riuscirai, sarai Tu. Quello che ho sempre cercato.
L'essere che io sono non ha un padrone, ma un amico che io scelgo. Trattami dunque da uguale, io non sono il tuo peluche! Rispetta la mia indipendenza, io ti dimostrerò, liberamente, in carezze e "ron ron" che ti amo! E, se è necessario, degli anni io ti aspetterò, amico mio.
Lacrime di gioia Lacrima di speranza Lacrime di dolore Ti solcano il volto, ripetutamente, e non puoi fare niente per fermarle. Il quesito che ti poni è: "Perché piango? Per me stesso o per gli altri?" Sappi piangere, ma non per te stesso. Piangi per la neve per la pioggia per le foglie che cadono ma non piangere per te stesso, o il mondo andrà giù insieme alle tue lacrime.
Taci se vuoi che l'acqua ti ascolti, taci se vuoi che la terra ti dia una nuova speranza, ricordati che tu vali quanto loro, loro che sono la fuori, e che sembrano avere una vita così semplice, loro sembrano così forte, io sono così debole. Non entrare nel mio mondo, perché io non ti faro entrare, io ti tratterò come un cane, e tu, inteligente, te ne andrai. Non sentirmi abbandonata? è troppo difficile. A volte mi sento un cane, e il giorno dopo una donna Non c'è nessun uomo per cui sto soffrendo Ora soffro solo per l idea di me stessa e da sei giorni piango, e tu non ci puoi fare niente, perché tu non sei nella mia vita.
All'improvviso mi regali un sorriso, un tenero bacio e un caloroso abbraccio. Sono confusa credevo mi avessi dimenticata. Sei ritornato da me e non voglio sapere perché. Mi basta averti qui, stringerti fra le mie braccia, accoglierti dentro di me, fondere il mio corpo col tuo, in un interminabile abbraccio che profuma di un affetto sincero, che profuma di amore vero.
Perché non vai via, Tempo, da questo cuore così che possa sentir dentro un'immortalità dolce e cullante? Che stupida... Dimenticavo che non potrei prendere per mano sensazioni immortali, se avessi un tempo illimitato nel quale riprovarle sarebbe scontato e indegno di custodia per il mio cuore. E un mondo di ricordi senza sublimi particolari non lo vorrei, sai... no, non lo vorrei...
Talora vorrei strappare a questo ciel le stelle più piccole per poterle nascondere tra le mie braccia e far arrivare la loro luce tra le braccia di chi di luce nutre il mio passato. E così sentir una voce diversa dalla mia che risponda a quei ricordi così dolci eppur solitari. Perché mai più la stessa sono stata da quando dalla mia vita sei fuggita, vecchia amica mia...