Filastrocche


Scritta da: Egizia Russo
in Poesie (Filastrocche)

La befana

Cappello alla romana
giacca rossa rattoppata
sale sulla scopa
ed ecco in volo
la befana!
Furbacchiona
come i gatti
ride e fischia
sopra i tetti
Sulle spalle ha tanti sacchi
da posare sui caminetti
donando allegria
a tutti i bambini
balocchi e dolcetti
caramelle e confetti
La befana
prende il volo verso casa
infreddolita stanca
s'addormenta che quasi l'alba
Una gioia da ricordare
solo essa sa donare
un po matta un po bizzarra
non si può mai dimenticare.
Composta domenica 5 gennaio 2014
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    Scritta da: Lucia Quarta
    in Poesie (Filastrocche)

    La befana

    La befana viene a mezzanotte
    trova chiuse tutte le porte,
    dal camino bisogna andare,
    sperando che il camino non sia stretto
    oppure non potrà entrare.

    La befana è una nonnina
    che viaggia con la scopa vecchia di prima,
    i bambini questa sera, vogliono pregare alla befana
    di essere buoni tutta la settimana,
    ma non la settimana solamente, vogliono
    essere, bravi sempre.
    Composta giovedì 2 gennaio 2014
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro
      in Poesie (Filastrocche)

      Confusioni religiose

      Minge il Ming imperatore
      dentro al Gange per tre ore
      e di giallo un po' lo tinge
      poi si pente e solo piange.

      Parla il Brama con la Sfinge
      Quella muta non risponde
      da piramidi e da sponde
      del gran fiume. Forse finge!

      Oppur sol, semplicemente
      le duol molto la laringe.
      Tanto più che amabilmente
      porge al dio che si dipinge

      tre quesiti sul papiro
      per portarlo un poco in giro.
      Quello per tutta risposta
      dice "No! Me lo fai apposta!"

      E solingo se ne torna
      a bramar d'aver le corna
      nella terra sua natia
      e sentir la litania

      del fachiro e del bramino
      del raja e poi del rabbino
      di tre pope e del prelato
      che rimangon senza fiato

      a girare tutt'intorno
      al Totem di foglie adorno
      finché sopraggiunge Budda
      a mangiar... la pastasciudda!
      Composta lunedì 9 dicembre 2013
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        Scritta da: Giulia G.
        in Poesie (Filastrocche)

        Notte di Natale

        Splende la stella cometa
        nel cielo di Betlemme
        Un evento lei annunciava
        mentre il sole dietro i monti calava
        Davanti ai palpiti d'attesa
        La notte buia era discesa
        Sol una candela rimaneva accesa.
        Poi all'improvviso
        un angelo cherubino
        annunciava la nascita del santo bambino
        A riscaldare dal gelido freddo il piccolo bambinello
        son il bue e l'asinello
        Suona le campane al suon di festa
        Per portar doni ognuno s'appresta
        E da lassù gli angeli
        Cantano in coro "Osanna, Osanna Nell'alto dei cieli"
        Composta lunedì 9 dicembre 2013
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          Scritta da: Gianluca Cristadoro
          in Poesie (Filastrocche)

          Nonsense

          Il ramarro mangia il farro

          Ma di lui non già ti narro
          Ti dirò però del pero
          che si incrocia con il melo
          e diviene un frutto mero.

          Ti dirò del bianco velo
          che ricopre un po' pietoso
          il discorrere penoso
          di politica e del cielo

          che più grigio è diventato
          e la pioggia ha riversato
          sulla gente e i campi in fiore
          sul poeta e il cantautore,

          su chi ode l'ode e loda
          su chi odia code e moda,
          su chi piange come un bimbo
          su chi balla un casto limbo

          su chi ansioso scrive e canta
          sulla razza e sulla manta
          sulla menta e l'amarena
          su chi aggiunge della crema

          alla torta che è già in forno
          sul mio albero che adorno
          di lucine, trine e palle
          su chi or smette di dir balle!
          Composta martedì 3 dicembre 2013
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            Scritta da: Tap72
            in Poesie (Filastrocche)

            L'albero che non voleva perdere le sue foglie

            C'era una volta qualche anno a ritroso
            un albero assai vanitoso.
            Si sentiva così bello
            che sui suoi rami, non faceva posare uccello.
            Una delle sue grandi battaglie
            era in autunno non perder le foglie.


            Fu così che per soddisfare il suo desiderio
            fece alla stagione un discorso serio.
            Gli chiese se fosse così gentile
            per quell'anno di non venire.
            L'autunno gli rispose cordialmente
            che non ci poteva fare niente
            che quando arrivava la sua stagione
            lui doveva fare l'apparizione
            ma poi vedendo quanto esso era triste e serio
            pensò di esaudire il desiderio.

            Avvenne così che per quell'anno
            toccò all'estate con non poco affanno
            compiere un'eccezione
            e prolungare la sua stagione.

            Ma l'albero calcolato non aveva
            che quando l'estate finiva
            l'inverno sarebbe arrivato,
            e la neve avrebbe portato.
            Questa di bianco immacolato
            sui suoi rami avrebbe pesato
            e le sue foglie sciupato.

            Così fu.
            Le foglie caddero giù
            e il danno non fu lieve
            perché sotto il peso della neve
            i rami si piegarono
            e infine si spezzarono.

            L'inverno terminò
            e la primavera arrivò.
            Per l'albero era il momento giusto
            di sfoggiare il suo bel fusto
            e mostrar la chioma rigogliosa
            come i capelli di una sposa
            ma per vanità purtroppo
            si ritrovò malridotto.
            Composta giovedì 21 novembre 2013
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              Scritta da: Vito Rattoballi
              in Poesie (Filastrocche)

              A dopo... primi appunti nel mattino di primavera

              Vorrei sognare le mie cravatte Lautrec
              appese qua e là
              nella cabina armadio.

              Sembra una buona cosa:
              e uscire nella stanza
              piena di rondini:
              sentire il loro sguittare:
              e dormire
              in quel letto marocchino.

              Accanto immobile
              un buddista fa ruotare
              le sue preghiere.

              Credo che sono pronto
              a morire
              rigenerato alle
              nuove vite del cosmo.
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                Scritta da: Tap72
                in Poesie (Filastrocche)

                La rosa gialla che volle diventar rossa

                C'era una volta in un negozio di fiori
                una rosa non contenta dei propri colori.
                Era gialla splendente con sfumature arancioni
                ma lei per niente voleva sentire ragioni.
                Cambiar colore era sua intenzione
                diventar rossa, rosso passione.

                Un giorno per caso su una mensoletta
                venne appoggiata una bomboletta.
                Rossa era e la rosa, la palla al balzo colse
                verso la bomboletta la testina volse
                poi con un tono a supplicare
                alla bomboletta chiese se per favore
                di rosso la poteva verniciare.

                La bomboletta acconsentì
                e di rosso i suoi petali in un secondo coprì.
                Adesso la rosa era felice
                non le restava che attendere la venditrice.
                Pochi minuti ed essa arrivò
                e subito la rosa notò.
                Dal suo vaso la tirò fuori
                perché lei odiava mischiare i colori.

                La mise nel vaso delle rose rosse
                poiché non sapeva che gialla lei fosse.
                In quell'istante entrò un ragazzo
                che di rose rosse ne chiese un mazzo
                Così accadde che
                la rosa divenne parte di un bouquet
                Lui alla sua ex ragazza lo voleva regalare
                per potersi riconciliare.

                Avvenne però
                che la ragazza i fiori rifiutò.
                Il ragazzo con il cuore rotto in petto
                con rabbia gettò i fiori in un cassonetto.
                Mentre la rosa sul fondo precipitava
                un ragazzo nel negozio di fiori entrava.
                Chiese una rosa gialla da regalare
                per un'occasione particolare.

                La venditrice gli rispose a malincuore
                che non aveva più rose di quel colore.
                Composta martedì 22 ottobre 2013
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                  Scritta da: Maria Rita Canto
                  in Poesie (Filastrocche)

                  Filastrocca di Natale

                  Voglio fare un girotondo
                  che abbracci tutto il mondo
                  che sprigioni amore
                  per ogni razza
                  e per ogni colore
                  su una slitta
                  con le renne
                  tenendoci per mano
                  dal cinese al messicano
                  cantando la stessa canzone
                  nella stessa lingua
                  e per ogni nazione
                  un grande giro surreale
                  in compagnia di babbo natale
                  con la neve nel deserto,
                  con il cielo mai coperto
                  con la pace e con amore
                  per i bimbi in ogni cuore
                  un girotondo davvero speciale
                  alla vigilia di natale
                  in modo che ogni bambino
                  possa sentire il calore divino.
                  Composta venerdì 18 ottobre 2013
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