Filastrocche


Scritta da: Gianluca Cristadoro
in Poesie (Filastrocche)

Miraggio

Scrivo, sbuffo a mi diverto
sudo e bevo nel deserto.
Ma da lungi v'è un miraggio
una palma e un cocco fresco
non è pane col formaggio
e a rialzarmi non riesco.

Ma è un miraggio per l'appunto
sotto al sole ancora fremo
dalle vespe vengo punto
e all'istante tutto tremo.

Svengo a terra tramortito,
la preghiera e un sacro rito
mi ritrovo ad officiare
senza aver neanche un altare!

Dentro a un sogno son finito
con la papalina in testa
paramenti indosso a festa.

Non può esser, non è vero
non è questo il mio destino
per scoprir dov'è il mistero
mi trasformo in un mastino.

Vo ringhiando a destra e a manca
ma la cosa già mi stanca.

Una luce mi ridesta,
veste bianca e un po' scollata.
Nascon grilli per la testa.
È creatura assai dotata!

Non ricordo la molestia
cui costrinsi quella bestia
per mutarsi in un Adone
che alla bella ben si pone.

Ma una cosa in mente ho ancora,
giunto tosto sul più bello
un frastuono che perfora
il mio povero cervello.

Chi ha comprato quella sveglia?
È il mio dolce amore che
mentre son tra sonno e veglia
preparato mi ha il caffè.
Composta giovedì 21 maggio 2015
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    Scritta da: Gianluca Cristadoro
    in Poesie (Filastrocche)

    L'alfabeto capriccioso

    A ci aprì la porta a lettere e parole
    B le fece scorta e furono due sole
    C le vide insieme e dopo starnutì
    D gli diede i dadi e poi lo compatì
    E si mise in mezzo e tutte ricongiunse
    F fece festa e un po' di fumo aggiunse
    G giocò di giorno e a sera riposò
    H restò muta ma a notte fonda urlò
    I trovò un imbuto e stretta scese giù
    L come Luna le vide da lassù
    M dalla mamma a casa volle andare
    N disse "No!" neanch'io voglio restare
    O fu assai sorpresa e tutte e due fermò
    P con la sua pappa gaudente si beò
    Q vi appese un quadro e quello non quadrava
    R dalla rupe giu giù si rotolava
    S silenziosa sul suolo su a strisciare
    T che tutti a tavola voleva per brindare
    U portò un po' d'uva e d'olio poi si ungeva
    V di venti veli vestirsi si voleva
    Z con la zebra al fin zuzzerellò.
    Composta sabato 16 maggio 2015
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