Filastrocche


Scritta da: Gianluca Cristadoro
in Poesie (Filastrocche)

Itinerari notturni

Domande che m'intridono sinapsi
Non bastan ad indurmi della stipsi.

L'adultera s'adultera da adulta?
E la rabbia muta in scabbia?
O si cela nella sabbia?

È questo che mi chiedo
se bevo o se mi siedo.

Mentre trebbiatrice trebbia,
lavorando nella nebbia.
Navigando nello spazio
mi ritrovo dentro il Lazio.

Passo prima da Viterbo
dove l'oste per me ha in serbo
una zuppa fave e ceci.
Vi rimango giorni dieci.

Scendo giù e mi faccio un bagno
a Bracciano e non mi lagno.
Passo un attimo per casa.
La famiglia ancor riposa.

Per l'eterna città vago
fugo appena acceso rogo
nel bel mezzo di quel campo
ch'è di fiori e non da scampo.

Ad Ariccia vile miccia
fa saltare la salsiccia.
Sana invece è la porchetta
se non usi la forchetta.

Discendendo a Casamari
non mi allaccio gli alamari
recitando una preghiera.
L'Abbazia mi guarda fiera.

A Cori i coriandoli andò' li trovi,
Li trovi nei rovi rovistandoli.
Ad Ovindoli e Rivisondoli
i gerundi son pungoli
che sconfinano in Abruzzo
con quel fare astuto e aguzzo.

Risalendo su a Cassino
mi sovvengono racconti
di quel tempo un po' assassino
che ha squassato mari e monti.

Passo poi sul monte Viglio,
lo spavento non mi piglio.
Vedo gente giù che scia
e mi sento a casa mia.

Volo ancora e qui concludo
atterrando in quel di Farfa
mi riposo e non più sudo
mentre l'occhio il verde arraffa.

Quella luce mi risveglia
guardo bieco quella sveglia
che mi fa tornare in mente
Ch'è mattina o bella gente!
Composta giovedì 20 marzo 2014
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    Scritta da: Giuditta C.
    in Poesie (Filastrocche)
    Lo spiritello della simpatia,
    abita da sempre nella mia fantasia.
    A volte è buono, altre no,
    ma di dir bugie proprio non può.
    M'inchino davanti a voi, grande maestro
    che della rima siete un esperto!
    Io ci provo e mi diletto, non sono un gran che,
    ma mi diverto!
    Giudineve è il nome che m'avete dato,
    mi piace molto e lo userò
    quando una frase in rima scriverò!
    Al momento è tutto gentile insegnante
    la saluto allora con gesto ossequiante!
    Composta sabato 8 marzo 2014
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      Scritta da: Giuditta C.
      in Poesie (Filastrocche)

      Giudineve Biancaditta

      Sono un po' strega e a volte un po fata
      tutto dipende dalla giornata
      da quale piede appoggio al mattino
      poi, lascio decidere al mio destino.
      Viaggio spesso di fantasia
      visito luoghi che nemmeno ci sono
      ma me li porto lo stesso in qualche mio sogno.
      Chiedo all'amore mio di esser sincero
      poi mi domando "ma lo sono io per prima, davvero?"
      Adesso, di raccontarmi mi son già stancata
      rimando altro, alla prossima puntata.
      Composta sabato 8 marzo 2014
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        Scritta da: fucku
        in Poesie (Filastrocche)
        Vent'anni fa m'ammascherai pur'io!
        E ancora tengo er grugno de cartone
        che servì p'annisconne quello mio.
        Sta da vent'anni sopra un credenzone
        quela maschera buffa, ch'è restata
        sempre cò la medesima espressione,
        sempre cò la medesima risata.
        Una vorta je chiesi: - E come fai
        a conservà lo stesso bonumore
        puro ne li momenti der dolore,
        puro quanno me trovo fra li guai?
        Felice te, che nun te cambi mai!
        Felice te, che vivi senza core! -
        La Maschera rispose: E tu che piagni
        che ce guadagni? Gnente! Ce guadagni
        che la gente dirà: Povero diavolo,
        te compatisco... me dispiace assai...
        Ma, in fonno, credi, nun j'importa un cavolo!
        Fà invece come me, ch'ho sempre riso:
        e se te pija la malinconia
        coprete er viso cò la faccia mia
        così la gente nun se scoccerà... -
        D'allora in poi nasconno li dolori
        de dietro a un'allegria de cartapista
        e passo per un celebre egoista
        che se ne frega de l'umanità.
        Composta giovedì 6 marzo 2014
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          Scritta da: Giuditta C.
          in Poesie (Filastrocche)

          Filastrocca del sole

          Sole che ridi e mi baci la faccia
          sento il calore delle tue braccia
          Con una mano mi copro gli occhi
          mentre mi tingi di scarabocchi
          Macchie, lentiggini e piccoli nei
          tutti i tuoi segni saranno miei
          Saran di tutti, saranno belli
          Racconteranno che siamo fratelli
          Figli del mondo, e come ogni gente
          nati dal tutto e dal niente.
          Composta martedì 4 marzo 2014
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            Scritta da: Giuditta C.
            in Poesie (Filastrocche)
            Per la mancanza d'affetto e d'amore
            un giorno il mondo ebbe un malore
            e poiché si sentiva cadere
            un bimbo piccino lo volle tenere.
            Aprì le braccia più che poté,
            però non riusciva a tenerne un granché
            a lui si unì un altro bambino
            ma non ne tennero che un pezzettino.
            Poi vennero altri, a dieci e a venti
            e unirono mani e continenti,
            bambini pallidi, giallini, mori
            in un girotondo di tanti colori.
            E quell'abbraccio grande e rotondo
            teneva in piedi l'intero mondo.
            Composta giovedì 20 febbraio 2014
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              Scritta da: Gianluca Cristadoro
              in Poesie (Filastrocche)

              Il pentametro della speranza

              C'era una pera
              che non voleva
              uscir di sera

              C'era una luna
              che la fortuna
              porta alla gente
              senza far niente

              C'era una cera
              che non voleva
              finire sciolta

              C'era una volta
              di gente molta
              che tutto il giorno
              girava intorno

              a questo mondo
              strano ma in fondo
              che gira ancora
              or come allora.
              Composta martedì 4 febbraio 2014
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                Scritta da: Gianluca Cristadoro
                in Poesie (Filastrocche)

                Finale a scelta

                Ripongo il mio pongo
                nel vaso del Congo.
                Lì ho preso un bel bongo
                suonarlo poi fingo.
                La mucca non mungo,
                mi mangio un buon fungo.
                Con l'ago mi pungo.
                Nel lago mi tuffo,
                di blu trovo un puffo.
                Il resto acqua gialla.
                Mi fa stare a galla.
                Da qui più non esco.
                No, non ci riesco...
                Glu glu, non respiro.
                Mi giro e rigiro.
                Vò sempre più a fondo.
                Bye bye triste mondo.

                Finale A

                In fondo t'ho amato.
                Nel fondo scordato,
                per mesi e per anni,
                Né pene e né affanni.
                Né lodi e memoria
                per chi non ha boria,
                per l'animo puro
                che suona il tamburo,
                che nulla ha mai chiesto.
                Per chi non più mesto
                sul fondo ormai giace.
                Riposi là in pace.

                FInale B

                Ma tutt'ad un tratto
                mi sento sottratto
                da vortice ed onde.
                Mi rialzo e le sponde
                del lago salmastro
                rivedo ed un mostro
                di spalle mi scruta.
                Non ho più la muta.
                Ghignando m'osserva.
                La cosa mi snerva,
                ma adesso è finita
                gli devo la vita.
                Composta giovedì 16 gennaio 2014
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                  in Poesie (Filastrocche)

                  Befanella

                  Quella caramella
                  dolce nel sapore,
                  simbolo del bene
                  e premio di un più grande amore.

                  A fine del Natale,
                  dopo il capodanno,
                  è un giorno come tanti
                  a sorprendere fra stracci rotti.

                  Vecchia e spaventosa
                  nei poveri vestiti,
                  ma in fondo premurosa
                  coi bimbi più affettuosi.

                  Befana sei per nome,
                  ma d'animo gentile,
                  Befana Befanella, sei bella a tua manier!
                  Composta domenica 5 gennaio 2014
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