Le migliori poesie di Giuseppe Catalfamo

Attendo sempre una nuova passione., nato sabato 6 ottobre 1962 a Genova (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Ogni fine ha avuto un inizio, la mia fine come inizierà e che senso avrà se tra inizio e fine non si è assaggiato, gustato, assaporato il più possibile delle cose... Assaggiare, anche per poi sputare e vomitare, gustare sino al punto di odiare un sapore assaggiare controvoglia per la cultura del sapere, sperimentare sino a sentire il palato impastato di sangue... Conoscere per scegliere, per esser libero e talmente ricco dentro da conquistare un'umiltà interiore tanto forte da non essere prosopopeico e supponente... solo saggio.
Giuseppe Catalfamo
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo

    Canzoni e poesia. S. Rosso.

    Ma che ne sanno?
    Ho visto anche zingari felici, ma niente più.
    Ma dove andiamo dove vanno i ragazzi?
    Anche se fosse peggio bella è l'età
    domani è un altro giorno.
    Quello che mi resta?
    "La tana del sorcio" l'osteria del tempo perso libertà... e scusate se è poco.
    Odio chi... "miracolo italiano".
    Storia disonesta, non gioco più
    malati di Far West fiori del male.
    E allora senti cosa fò, vado via ragazza sola.
    Vado prendo l'America e torno.
    La nave và...
    a me mi piace vivere alla grande.
    Giuseppe Catalfamo
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      Scritta da: Giuseppe Catalfamo

      Vorrei incontrarti

      Vorrei incontrarti; in un mondo parallelo, dove ogni essere parla un diverso idioma ma dove noi per qualche divina alchimia comprendiamo le nostre parole!
      Vorrei incontrarti; di notte, in una strada buia e ciottolosa, dove noi passeggiando persi nei nostri crucci, voltando il capo incrociamo i nostri occhi che per incanto brilleranno di comprensione e complicità!
      Vorrei incontrarti; in un sogno, dove non ci sono occhi, dove non ci sono corpi, dove non ci sono parole, ma noi ci ritroviamo fiutando il nostro odore!
      Vorrei incontrarti; nel passato, dove sono un condottiero che cavalcando il suo bianco destriero ti salva da angherie e soprusi, rendendoti la principessa del suo feudo!
      Vorrei incontrarti; nel futuro, noi, canuti e morenti, ma con lo sguardo brillante, per rimboccarsi le coperte come la prima volta che scoprimmo i nostri corpi e le lenzuola non riuscivano mai a coprirci!
      Vorrei incontrarti; ma, nascondendo il mio rassegnato pianto, fuggirei!
      Giuseppe Catalfamo
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo
        Congelato nello schermo il mio dire, non solo.
        Qualunque dire è sospeso fra la tua saccenza cosciente di verità
        assoluta e la parsimonia del tuo giudizio,
        dispensato come fosse beatificante assoluzione.

        Non vi sono verità nel mio dire,
        come non c'è verità nel tuo interpretare.
        Solo l'infantile voglia d'esser ascoltati col malcelato desiderio
        d'esser coccolati con l'indulgenza che si deve al bambino.
        O ancor più c'è l'illusione si possa esser immortali...
        ma sempre come bimbo inconsapevole che si può morire.
        Giuseppe Catalfamo
        Composta venerdì 16 ottobre 2009
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          Scritta da: Giuseppe Catalfamo

          Ana, per gli amici

          Trovandomi per Giosc ad omaggiare gli amici di Pensieri Parole
          potrei far le fusa come un Gatto, decantando i Valii dei vari
          De Luca, Crispoldi, Giusva, potrei sorridere alla simpatia
          di Donatella, del Luciano, od osannare il mio preferito Jo Black.

          Ma un Eclissi nella mente Scheggia di porpora i ricordi.
          Un Toffali nel candido Marimare nel mio cuore
          ed ecco il desiderio di rivivere una vera amica.
          Complice nella vita, che da qualche Valle, alle Stremiz del cielo
          certamente mi guarda e sorride.

          Ana, per gli amici.

          Incommensurabile Dana nella mia vita.
          Pronunciarlo mi fà sentire un Prencipe,
          d'altronde mi hai sempre eletto gran Cavalera.
          Brunason i tuoi Capelli
          Che Rubini e Ametista i tuoi occhi.
          Hai vissuto in un 'mondò Di Pinto da Baron e pirati,
          Valli D'Urso, molti carnefici, nessun Salvatore.
          Pensare che per esser felice ti bastava un cuore, Panizza e farinata.

          Nonostante il tuo Cannistra fosse colmo d'orpelli di gioia,
          neanche il tuo santo Patruno poté alcunché.
          Il tuo non esser mai Barbara ti ha riservato il destino di San Giorgio.

          Dalla prima volta che il tuo sorriso incontrò la sua maschera,
          lo eleggesti a tuo Davide di Donatello.
          In realtà altro non era che un Kagib di Kabul.
          Fantasticavi sulla tua vita immaginandoti attrice accanto a lui,
          uomo famoso fra i 'pollicì del 'casalingò in scatola.
          In realtà non era Gassman ancor meno Mastroianni,
          più o Mehis un triste, squallido pollicino da tele Novelli senza Grazia.

          Ti ricordo con le labbra unte e verdi
          quando con l'immancabile radioso sorriso
          divoravi il pesto di mia madre.
          Tengo sempre un vasetto nel frigo,
          è lì per te dolce Ana.
          Giuseppe Catalfamo
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            Scritta da: Giuseppe Catalfamo

            Sentimenti pelosi

            Sentieri scoscesi.
            Respiro affannato.

            Sentimenti pelosi.
            Nudo, bagnato.

            Giorni dispersi.
            Manto intaccato.

            Nature morte, gli appesi.
            anima in trappola, celato.

            Bifronte i sorpresi.
            Per voi mai sono nato.

            Sentieri scoscesi,
            sentimenti pelosi,
            giorni dispersi,
            nature morte, gli appesi,
            bifronte i sorpresi.
            Respiro affannato,
            nudo, bagnato,
            manto intaccato,
            anima in trappola, celato.
            Per voi, non sono mai nato.
            Giuseppe Catalfamo
            Composta domenica 7 novembre 2010
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