Poesie di Angelo Cora

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Scritta da: A. Cora

L'airone

Ho visto
nel far della sera
un'airone nel fiume pescare

Agile come la lama, bianco come la
luna, immerso nei lunghi
stivali

Elegante sinuoso, pareva tra l'onde danzare
quando le ali scuoteva, mentre
salticchiando cacciava

Nei balzi distinti, sinuosi, nel suo veloce tuffare
là dove l'acqua più chiara, tra sassi dal sole
baciati, lasciava nel fondo avvistare la preda
Che muta la presa ignorava

Da spada veloce colpita, pareva nel nulla
svanire
Immobile, nel bianco profilo sottile

Sfidando il mio sguardo curioso
scrutava dal'acqua
la riva.
Angelo Cora
Composta mercoledì 24 luglio 2013
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    Scritta da: A. Cora

    A te, che sorridi

    A te
    racconto di luce
    pur s'è lo scuro che vedo

    Dai colori del cielo, discosto perché
    accecati ho i miei
    occhi

    Uso melodie di parole, che fanno splendere il
    sole, riempiono l'aria di suoni, pure se dentro mi piove
    Un vento dai monti calato, furioso spazza
    le strade

    Un vasto silenzio rimbomba nelle vallate del cuore, dipingo giorni azzurrati, per te che sempre sorridi, hai un sole incessante negl'occhi, roseo cammino da fare

    Rossi tramonti sul mare, sentieri colmi di fiori, di rosa
    sfumato le aurore, ove il tuo sguardo
    lasciare

    Suono strumenti d'amore, che fanno i sogni danzare
    armoniose speranze che fanno battere il cuore
    Note che fanno vibrare pure s'è me
    muta la bocca

    Non reco in mano pennelli
    m'è sconosciuto il colore
    e più non conosco
    l'amore.
    Angelo Cora
    Composta mercoledì 18 aprile 2001
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      Scritta da: A. Cora

      Il silenzio

      È
      quando ho
      ascoltato il silenzio, che
      la notte, l'intorno avvolgeva

      Succhiando a lungo il tuo
      bacio, da labbra dischiuse
      colato

      Che ho sentito il cuore, d'un
      tratto colmarsi di gioia, dal
      gusto pregiato sorpreso

      Con la mente, già
      pronta ascoltare
      lieto d'amore
      parlare.
      Angelo Cora
      Composta mercoledì 24 luglio 2013
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        Scritta da: A. Cora

        Aquiloni fuggiti

        In un
        saluto oscurato
        dai contorni di ghiaccio
        velati

        Ho visto la paura farsi odio
        il sorriso svenire, il buio la luce
        smorzare

        Il batter del cuore echeggiare, la mano
        rimasta da sola, disperata, le tue dita ancora cercare
        Il mare smarrire i sapori, dal'alto il cielo cadere

        Aquiloni dagl'occhi fuggire, il tempo
        le ore fermare, il vento smarrire
        le ali

        Il pianto farsi rumore, la dolcezza
        svanire, come fantasma
        dal cuore

        Una forte catena spezzata
        E tu, divenire, il
        passato.
        Angelo Cora
        Composta giovedì 14 settembre 2000
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          Scritta da: A. Cora

          Plenilunio

          È bella
          stasera la luna, è
          piena, più grande di quella
          d'allora

          Che vidi sortire dal mare, oltre il
          confine del cuore, in quel'estate di sole
          di sogni, di stelle, di sale

          In quel discosto orizzonte, ch'ancora non
          conoscevo, e non potevo toccare

          Pareva quel mare, un foglio brunito
          esteso da bianca luce
          solcato

          Come un pensiero smarrito, colmo
          di suoni e chiarori, che
          già la mente
          cercava.
          Angelo Cora
          Composta mercoledì 24 luglio 2013
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            Scritta da: A. Cora

            Finto reale

            Ci
            saranno
            ancora altre stelle

            Oltre i fili del tram
            oltre il confine degl'occhi, oltre
            l'azzurro del mare

            Oltre il finto reale, dove il tutto scompare

            Per questi miei occhi scuri, dal
            mondo recisi, rimasti ad
            aspettare

            Nel'ombra che il cuore
            dimora, poter oltre
            il cielo

            Un po' di vero
            bagliore
            tuffare.
            Angelo Cora
            Composta venerdì 19 luglio 2013
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              Scritta da: A. Cora

              È tardi

              È tardi,
              quasi già sera
              mentre passeggio il meriggio

              Seguito dai passi dal'ombra, allungata
              al suolo distesa, nel suo
              confuso sapore

              È tardi, prolungato il rintocco del'ore
              l'orizzonte d'un giorno d'azzurro vissuto
              disperde tra nebbie colori

              È tardi, quando il bussar della sera, rivela al'udito premura
              Nelle grevi suture, nei solchi divelti del cuore ferito
              testardo l'amore, ancora respira

              È tardi, mentre il cupo di notte più scura, al'occhio
              smarrito, nel tempo d'allora
              non desta alcuna paura

              Mentre la vecchia panchina, d'amore finiti solcata
              mostra, resti d'istanti voraci, carezze
              proibite rubate

              È tardi, ma è presto, nel tempo che resta
              nei diversi trascorsi spezzati
              di coppia

              Attender da solo
              la notte.
              Angelo Cora
              Composta sabato 6 luglio 2013
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                Scritta da: A. Cora

                Il soffio della voglia

                Il
                soffio sottile della
                voglia

                Accarezza languidi e sbiaditi
                ricordi, appesi ancora
                in memoria

                Esuli fremiti, attendono lo sfumato
                ritorno, di quel sapore
                perduto

                Il rammarico scioglie la fierezza, che il pensiero
                divora, celato nella macchia
                inviolata

                La virtù prigioniera del corteggiatore errante, brancola
                nel mare salato, dei sogni in volo
                caduti

                Superfluo ormai è gettare l'ancora, nella
                melma dei silenzi di
                vane parole

                L'indescrivibile sorriso, cattura
                l'anima del silenzio e
                doma l'inquieto
                pensiero.
                Angelo Cora
                Composta sabato 2 maggio 1998
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                  Scritta da: A. Cora

                  Tasto che stona

                  È sempre
                  quel tasto che stona
                  a lasciare a musica amata
                  quel distorto, confuso, oscurato
                  rumore

                  Come nei tempi d'allora, quando d'amore
                  colmata splendevi, mi camminavi nel cuore, come
                  se fosse un sentiero, del quale
                  eri padrona

                  Come quel'ape golosa che torna dopo la pioggia, a succhiare
                  il colore del fiore

                  Folle illusione in memoria, nessun amore poi torna, a
                  rammendare contorni, che si son rotti
                  da soli

                  Solo d'un baleno ricordi, a splendere come il sole
                  nelle lusinghe d'un cuore

                  Un sordo frequente rumore, quando al calar
                  della notte scorgo, tra l'ombre
                  parole

                  Ove stolti pensieri annegare, mentre
                  nel soffio del vento
                  Come allora
                  scompari.
                  Angelo Cora
                  Composta mercoledì 4 ottobre 2000
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                    Scritta da: A. Cora

                    Brivido caldo

                    Ridammi
                    quel brivido caldo
                    di cielo, di vento, di sole

                    Quella voglia d'intenso peccato
                    quelle bocche gustarsi tra loro, distanti da
                    ogni pudore

                    Carezze di mani sudate, nudi corpi avvitati, premura
                    rabbiosa assetata, ch'affondava decisa
                    in quel fiore

                    Sapori di donna in calore, meraviglia da togliere il fiato
                    emerso da terra infuocata, quel corpo da poco spogliato
                    Pelle divelta al piacere, da bere a sorsate
                    per ore

                    Facile e sottile il tuo osare, sfiorando con gusto il volgare, fra
                    sobbalzi di corpi al gioire, nel piacere
                    d'un gusto preciso

                    Parvenza d'un battito d'ali, vederti tra ciglia socchiuse
                    supplicare di farti impazzire
                    Corpi d'abbracci sepolti, su bocche più calde del sole
                    inondate da densi sapori

                    Nel girarti dal fare sinuoso, tra carezze
                    e qualche rossore, fra occhiate
                    di mute parole

                    Mi dicesti, facciamolo
                    ancora.
                    Angelo Cora
                    Composta mercoledì 2 giugno 1982
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