Cheerleader siamo noi vi facciamo divertire ma se sei nei guai siamo pronte a sparire accidenti è un bel casino se una amica è arrestata non so come reagire non lo sono mai stata! Ma mica è mia sorella la vita è tanto bella è tardi devo andare devo proprio scappare.
È triste l'atmosfera quando sei in galera ma noi ce ne freghiamo e insieme cantiamo:
Go eagles!
Il mio nome è Joan ve l'ho detto con la rima ma forse la coscienza vi brucia più di prima!
Sono qualcuno in cerca dell'amore, del vero amore, ridicolo, sconveniente, che ti consuma del genere non posso vivere senza di te... e non penso che quest'amore si trovi qui a Parigi, in questa costosissima suite, in questo splendito hotel, non è colpa tua, è mia... non sarei dovuta venire a Parigi.
- Ilana: Qualcuno vuole dire qualcosa? Nessuno di voi lo conosceva? - Ben: Va bene, io lo conoscevo. John Locke era... era un vero credente, era un uomo di fede, era un uomo... era un uomo migliore di quanto io potrò mai essere. E mi dispiace tanto di averlo ucciso. - Frank: Ah, mai visto un funerale così strano...
Nella chiesa dove va mia madre c'è una vetrata colorata con santa Teresa d'Avila. La freccia di un angelo le trafigge il cuore, Teresa ha gli occhi chiusi e anche se soffre per quell'atto d'amore ha lo stesso un sorriso bellissimo. Ricordo la mia prima comunione: indossavo un vestito bianco e i guanti... Guardando quella vetrata pensavo che un giorno qualcuno avrebbe trafitto anche il mio cuore. E che avvicinandomi all'altare nel mio abito da sposa, avrei capito perché sorride. So che sembra sciocco... Ma la vita non è fatta di sogni, non puoi farti rapire dal desiderio di una cosa che non succederà mai. Devi aggrapparti a quello che ti ritrovi davanti.
Quando il terreno cede e il proprio mondo crolla, forse si ha solo bisogno di avere fede e credere nel sopravvivere insieme a tutto questo. Forse si ha solo bisogno di reggersi forte. Di non lasciarla perdere, qualsiasi cosa succeda.
- Seth: Ieri sera prima di andare a letto avevo un brufolo sotto la pelle pronto ad affiorare. Oggi mi sveglio ed ho la faccia liscia come il culetto di un bambino. - Ryan: E allora!? Meglio così! - Seth: Ryan, tu non cogli i segnali! - Ryan: Di mattina no. - Seth: Va tutto liscio come l'olio. Strano, no!? - Ryan: Perché? - Seth: Marissa che è tornata alla Harbor, voi due che superate il triangolo col surfista, la mia ragazza che ottiene un punteggio da favola al sat. E pensa che facciamo pure i piccioncini. - Ryan: È l'ultimo anno di liceo. È tempo di raccolta. - Seth: No, non farti illusioni. Quando le cose si mettono al meglio la rovina è dietro la porta, Ryan! - Ryan: La rovina!? - Seth: La senti? È nell'aria! Eccola, è arrivata! Ne ero sicuro! No no no, dove vai? Non vorrai aprire la porta al male! - Ryan: Se fosse il lattaio? Chi è? - Kaitlin: Sono andata a casa per fare una sorpresa a mia madre e mi ha aperto la porta un iraniano. - Ryan: Come dici? - Kaitlin: Il maggiordomo mi sono detta. Poi, ho notato i suoi sandali: Prada. Ho pensato "sarà il mio nuovo patrigno!". L'abbraccio d'istinto, con grande slancio. Ma in quel momento è arrivata sua moglie. Ora passi per l'iraniano, ma mia madre non è il tipo da multiproprietà. - Ryan: Senti, forse... - Kaitlin: Io gli dico "scusa iraniano, questa è casa mia. Che ci fai? E mia madre che fine ha fatto?". E lui mi risponde "Chi è tua madre?". Io glielo dico e lui bofonchia che ha traslocato e che la sua posta viene inoltrata qui. - Ryan: Forse hai sbagliato indirizzo. - Kaitlin: Insomma, mi fai entrare o no!? E bravo Ryan, sei rimasto il solito maleducato, vedo. - Ryan: Miseria ladra. - Seth: Miseria ladra, Kaitlin Cooper. - Kaitlin: Vicino soggetto, come stai? - Seth: Sei diversa. Insomma... cresciuta. - Kaitlin: Di tette? - Seth: No, che dici? Siii. Visto!? La rovina è donna!