Raccolta di Telefilm - migliori


In generale... la gente si può dividere in 2 categorie... quelli che amano le sorprese e quelli che non le amano. Io... non le amo.
Non ho mai conosciuto un chirurgo che ami le sorprese. Perché, come chirurghi ci piace sapere cosa succede. Dobbiamo sapere cosa succede perché altrimenti la gente muore e i parenti ci fanno causa.
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"Sto delirando? Si, forse sto delirando"
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Ok la mia opinione: in effetti ne ho una, non centra niente con le sorprese o la morte, le cause legali o l'essere chirurghi... la mia opinione è questa: chiunque abbia detto "quello che non sai non può farti male" è un completo e totale imbecille, perché per la maggior parte della gente che conosco il non sapere è la sensazione peggiore al mondo.
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Ok, va bene, forse c'è qualcosa di peggio.
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Come chirurghi ci sono tante cose che dobbiamo sapere. Dobbiamo sapere di avere quello che ci serve. Dobbiamo sapere come prenderci cura dei nostri pazienti. E come prenderci cura l'uno dell'altro.
E comunque dobbiamo anche capire come prenderci cura di noi stessi.
Come chirurghi dobbiamo essere informati, ma come esseri umani a volte è meglio restare all'oscuro.. perché nell'oscurità può esserci la paura ma anche la speranza.
Dr. Meredith Grey (Ellen Pompeo)
intro e outro episodio 2x06
dal film "Grey's Anatomy" di Serie TV
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    Ira: dovresti avere più rispetto, commissario, questo bambino è morto dieci anni fa, non esiste più! E questo gioco non mi piace, voglio andare via, riportatemi in cella! Voi non potete tenermi qui. Commissario, voi non potete tenermi qui!
    Roberto: siediti.
    Giulia: Allora? Che ti è successo dieci anni fa?
    Ira: nessuno li capisce quelli come me, vero commissario? Sono parole tue!
    Giulia: come ti chiami veramente?
    Ira: e adesso tu cosa vorresti capire?
    Giulia: Riccardo?
    Ira: no.
    Giulia: Roccardo Corsi?
    Ira: no.
    Giulia: no. E allora come?
    Ira: 31. Mi chiamo 31, come un numero. 31. Il numero del mio letto. Perché? Perché durate la guerra in Bosnia, le milizie uccisero i miei genitori quando io avevo due anni e mi rinchiusero in un istituto alla periferia di Belgrado. Il mio nome. 31. E poi io non volevo essere un numero, e allora sono scappato. Ho vissuto di espedienti con altri bambini, per strada. Sa come ci chiamavano? La banda degli orfani di guerra. Poi è tornata la milizia che doveva bonificare la città e allora ci riportò indietro, in quel maledetto istituto e quella notte, commissario, arrivarono due uomini, facevano parte della mafia slovena, hanno preso tre di noi, ci hanno caricato su un camion, ci hanno portato in Italia e lì ci hanno venduti ad un uomo. Non eravamo più dei numeri, ma dei giocattoli. Quel posto era peggio di prima e allora sono scappato di nuovo e tuo padre mi ha trovato: voleva sapere dove fossero finiti gli altri due bambini, dov'erano nascosti, ma io non mi ricordavo niente, ricordavo solo quella stanza buia e quei segni sul muro. Tuo padre ha preso il mio disegno, mi ha detto che sarebbe ritornato ma non l'ha mai fatto e al suo posto è venuto quell'uomo, che mi ha riportato indietro
    Giulia: perché hai preso il nome di mio padre?
    Ira: perché era l'unico che riusciva a capirmi, era l'unico che mi trattava come un essere umano, era come un... padre per me, ma poi l'hanno ucciso.
    Giulia: poi cosa è successo perché sei rimasto con loro?
    Ira: perché quando non hai niente nella vita, non stai a guardare chi ti tende la mano.
    Giulia: come si chiama l'uomo che ti ha portato via.
    Ira: poi ti senti schifoso...
    Giulia: dimmi come si chiama.
    Ira: ti senti marcio...
    Giulia: ti sostituiranno, non lo capisci?
    Ira: come se fosse colpa tua...
    Giulia: no.
    Ira: perché alla fine, infondo, anche tu sei come loro.
    Giulia: no. Tu non sei come loro.
    Ira: ti dici che tutto quel dolore, te lo sei meritato...
    Giulia Corsi (Claudia Pandolfi), Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi), Ira Droskovicic (Pierluigi Coppola)
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      Scritta da: Martina
      - Christina: Sai che mi serve un intervento.
      - Owen: E tu sai che non faccio favoritismi. La gente ha paura di lavorare con Stevens, come se dovesse rompersi o chissà che. Non è giusto, è un bravo chirurgo, ci sa fare con i paziente e ha il tocco leggero.
      - Christina: Io potrei essere gentile anche con un eschimese morente.
      - Owen: Si, ma non hai il tocco leggero.
      Dr. Christina Yang (Sandra Oh), Dr. Owen Hunt (Kevin McKidd)
      dal film "Grey's Anatomy" di Serie TV
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        Scritta da: Christiana Davanzo
        È un po' terrificante quanto velocemente possa andare tutto in pezzi. A volte... ci vuole una perdita enorme per ricordarti a cosa tieni di più. A volte... di conseguenza, ti ritrovi ad essere più forte, più saggio, più preparato ad affrontare il prossimo grande disastro che succederà. A volte... ma... non sempre.
        Meredith Grey (Ellen Pompeo)
        dal film "Grey's Anatomy" di Serie TV
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          Scritta da: Ginevra Cantoni
          Maya: Mi hai ferito. Sono qui che provo ad aiutarti. Lo so che sei offuscato dalle tue stesse paure ma non è giusto che per questo tu debba prendertela con me. Lo vuoi sapere cosa penso? Penso che tu sia un padre meraviglioso, ma fino a quando continui a pensare che non è così nessuno potrà convincerti del contrario!
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            Scritta da: Chiiaa
            Il divorzio non avviene all'improvviso. E le storie d'amore non finiscono all'improvviso. Tutti vogliamo essere amati, essere felici. E perché non lo siamo? Perché siamo diventati degli esperti nel sabotare la nostra felicità, nel sentirci come delle vittime, quando in realtà è stata una nostra scelta. Le brutte abitudini, i vizi, l'incapacità di mostrare amore e compassione, queste sono le cose che ci distruggono. Non siamo delle vittime, siamo i carnefici dell'amore e della felicità.
            Dan Scott (Paul Johansson)
            dal film "One tree hill" di Serie TV
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