Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo.
dal film "Fight Club" di David Fincher
Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo.
Jules Winnfield: "Voglio che tu guardi in quel sacco, e trovi il mio portafogli".
Ringo: "E qual è?"
Jules Winnfield: "Quello con la scritta "Brutto figlio di puttana"
Cento passi, cento passi ci sono da casa nostra. Vivi nella stessa strada, bevi nello stesso caffè alla fine ti sembrano come te...
Come what may.
Comunque vada.
- Jack: Dammi le mani e chiudi gli occhi... ti fidi di me?
- Rose: Si mi fido.
- Jack: Apri gli occhi.
- Rose: Sto volando, sto volando Jack.
- Serena: Blair, aspetta, dove vai? Ferma, spiegami almeno che c'è.
- Blair: Ed hai il coraggio di chiedermelo? Certo che hai una bella faccia tosta. Dovevo capirlo che anche stavolta sarebbe finita così.
- Serena: Scusa ma non ti capisco.
- Blair: Non sopportavi l'idea che i riflettori fossero puntati su di me una volta tanto.
- Serena: Di cosa stai parlando Blair? Mi avevano detto che avremmo posato insieme. Non hai ricevuto il mio messaggio?
- Blair: Che hai pensato appena arrivata? Quando hai letto le convocazioni e non hai visto il mio nome? Quando non mi hai vista in sala trucco che cosa hai pensato? Quando sulla porta del camerino hai letto solo il tuo nome, cosa hai pensato?
- Serena: Hanno detto che avresti fatto tardi e mi hanno chiesto di fare degli scatti di prova. Credimi, pensavo che tu lo sapessi.
- Blair: E dovrei fidarmi?
- Serena: Scusa Blair, ti ho incoraggiata io. Ragiona, che interesse avrei a rubarti una cosa che ti ho convinta a fare?
- Blair: Perché tu mi porti via tutto. Ecco perché. Nate. Mia madre.
- Serena: Blair!
- Blair: Non puoi farne a meno, dillo. È più forte di te. Speravo che stavolta sarebbe stato diverso. Avrei dovuto immaginarlo.
- Per farti ascoltare certe volte devi fare la voce grossa.
- E invece no. Perché se fai la voce grossa fai capire che stai male. Non ti fai ascoltare. Non ti fai sentire.
So quello che le sta succedendo e non le posso dire che con il tempo passa, perché non è vero. Non passa, rimane lì. È solo che uno si abitua a convivere con il dolore, con l'idea dell'assenza. Dicono che è come la morte, però non è vero: è peggio. Se fosse morto non penserei che è colpa mia, non pensare d'essere diventata vecchia, o non abbastanza bella. Però non è morto, è stata una sua scelta non stare più con me. Gliel'ho detto, non passa. Non si dimentica. Però diventa sopportabile. Arriva un momento, una mattina, che ti svegli, ti vesti meccanicamente ed esci di casa per andare a lavoro. Senti che la vita continua, che è più forte, e che bene o male tu ci sei dentro. Allora prendi un respiro, e ricominci a camminare con la tua ferita. Tutto qui.
Per lei conti più di tutti noi messi insieme.
Questa è la tua vita e ogni giorno che passa sta finendo.