Scritto da: Edmea
La finzione è lontana dalla realtà, ma a volte la rispecchia. Tra realtà e finzione c'è una linea sottile che le separa. Fare quello che voglio è solo metà dell'equazione, perché l'altra metà è con chi lo voglio fare. Questa frase non è finzione, ma credo riassuma la vita di tutti.
Susanna Furcas
Composto sabato 30 novembre 2019
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    Scritto da: Edmea
    Si tende a pensare che l'eroe sia chi compie un grande gesto fuori dalla quotidianità, mentre gli eroi sono quelli che affrontano la quotidianità, non si arrendono, tacciono quando vorrebbero ringhiare la loro rabbia, scendono sul campo di battaglia quando vorrebbero darsela a gambe, tengono a bada la paura e agiscono nonostante essa. No. Non è necessarie espugnare fortezze o infilzare un drago per essere un eroe, perché avere il coraggio di non mollare quando tutto ci disgusta può essere un gesto eroico.
    Susanna Furcas
    Composto domenica 8 dicembre 2019
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      Scritto da: Edmea
      Rimaniamo con i piedi per terra. Raccomanda qualcuno, ma non neghiamoci il sogno. Il Cagliari ha vinto in maniera magistrale contro la fiorentina. 5 a 2 al bacio e ce la godiamo tutta, pensando al risultato da brivido di 5 anni fa. 0 a 4 nel campionato guidato da Zeman. C'è chi ha evitato di andare allo stadio per scaramanzia, perché alla fine, noi tifosi siamo anche scaramantici. Allora ci siamo riscattati alla grande, smentendo quel risultato umiliante e le classifiche bugiarde degli scorsi campionati. Il Cagliari ha finalmente rivelato se stesso. Il bruco è diventato farfalla e vola sempre più in alto.
      Susanna Furcas
      Composto domenica 10 novembre 2019
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        Scritto da: Edmea
        Tanti auguri a Rombo di tuono, modello per noi sardi e tifosi. Un campione dentro e fuori dal campo, perché si può essere campioni nella vita in ogni momento. Buon compleanno a chi ha il senso di appartenenza più di un sardo.
        Susanna Furcas
        Composto giovedì 7 novembre 2019
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          Scritto da: Edmea
          Neanche nel migliore dei sogni avremmo immaginato di espugnare il fortino del San Paolo. Macché. Se va bene, pareggiamo. Azzardavamo a pensare, anche se i tifosi più audaci, altro che se non ci hanno pensato al colpo grosso, che vedi caso, è arrivato proprio con l'intervento propizio di Lucas Castro, argentino e devotissimo all'indimenticabile Diego Armando Maradona, che a Napoli ha scritto la storia. Una volta tanto, la storia l'ha scritta il Cagliari. Una piccola riga di storia, per riscattare le ingiustizie, che anche il mondo del calcio riserva. Rigori inventati. Fuori gioco dell'ultima ora. Var ancora tutti da interpretare. Invece, la notte del mercoledì al San Paolo ha avuto qualcosa di magico, che nessuno sperava o pensava, o forse non osavamo sognarlo con tutte le nostre forse. Perdere a Napoli non sarebbe stato così vergognoso come la sconfitta casalinga contro il Brescia, ma come sappiamo, nella vita, come nel calcio sono le cose incredibili che alla fine accadono.
          Susanna Furcas
          Composto giovedì 26 settembre 2019
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            Scritto da: Edmea
            L'inizio con il botto è successo in ritardo, ma il Cagliari lo doveva dimostrare di esserci, con una rosa studiata a tavolino, per accogliere a braccia aperte il nuovo campionato e il centenario del 2020. Ce lo ricordiamo che il Cagliari è prossimo ai cent'anni? Si. L'anno prossimo e ne abbiamo visto di tutti i colori nei vari campionati. Le prime due partite di questo campionato ci hanno fatto sussultare e arrabbiare. Ma come? Abbiamo una mega squadra e allora? Per giunta, si sono infortunati due pezzi da novanta. Un infortunio non ci voleva. L'arbitraggio personalizzato non contribuisce al nostro ottimismo, ma niente panico. Questa domenica pomeriggio il Cagliari ha dato il meglio di sé, a dispetto delle interpretazioni imbizzarrite del direttore della gara. A casa del Parma è andata superbene, anche se all'inizio proprio il Parma si è imposto, ricordando di essere a casa propria. Poi, si è sentito il ruggito del leone. I rossoblu hanno decretato una vittoria con il botto. 1 a 3, nonostante l'interpretazione sibillina dell'arbitro, i 12 minuti di recupero, visti non si sa dove e il solito ricorso al Var, ancora tutto da decifrare. Ne sono capitate in questa partita, compreso l'annullamento del quarto gol, firmato da Joao Pedro. Non ci siamo annoiati, portando a casa tre punti, malgrado tutto. I nostri primi sacrosanti tre punti.
            Susanna Furcas
            Composto domenica 15 settembre 2019
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              Scritto da: Edmea
              Non si è fatta una vita. A volte si sentono questi commenti gratuiti sul conto della persona di turno, che dev'essere analizzata, ma esattamente cosa significa farsi una vita? Non la facciamo noi la vita. Il nostro compito è vivere e seguire la nostra strada, ma non ci riusciamo di certo, se ci distraiamo con questi commenti, miranti solamente ad allontanarci dalla meta che ci siamo prefissati.
              Susanna Furcas
              Composto mercoledì 29 maggio 2019
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                Scritto da: Edmea
                Se pensavamo che assistere a una partita di calcio ci avrebbe confortato, ci siamo sbagliati. Nel calcio, come nella vita, le ingiustizie ci sono eccome e bruciano esattamente come nella vita, perché ti illudi che in quei 90 minuti ci sia il buon gioco e magari un pizzico di fortuna, indispensabile come nella vita. Invece no, perché nel calcio, come nella vita, le cenerentole che lottano fino all'ultimo per stare nella massima serie, non devono diventare principesse. No. Quello è solo nelle favole. Nel calcio si subiscono rigori dubbi, decisi all'ultimo dal marchingegno chiamato var e si perde la partita, pur avendo giocato bene. Questo perché le squadre cosiddette prime della classe, stiano in vetta e le altre si lecchino le ferite, con tutta la rabbia immaginabile che non cambia le regole di un gioco sporco.
                Susanna Furcas
                Composto lunedì 6 maggio 2019
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                  Scritto da: Edmea
                  Vivi come se il paradiso fosse sulla terra. È una massima propositiva, che smentisce i fatti della quotidianità, che ci confermano che il paradiso non è di questo mondo. Sarà anche vero che il paradiso non ci appartiene in questa vita, ma non possiamo giustificare le azioni sanguinarie di chi, con la scusante della gioia, del divertimento, dell'età, di chissà che, uccidono senza pietà e poi? Cos'hanno fatto se ne rendono conto almeno, ma è normale non rendersene conto? È normale divertirsi giocando al massacro? Gli ultimi fatti di cronaca fanno rabbrividire. Pensare che un povero pensionato disabile sia stato vittima per giorni, forse mesi, di una banda di maledetti ragazzi, perché altro non li si può definire, fa gelare il sangue. Nessuno si è accorto di nulla. Pugno nello stomaco, mentre, solo quando non lo hanno più visto in circolazione, i vicini hanno avvisato la polizia. In una società dove tutti sanno tutto di tutti, dove farsi gli affari propri diventa una eccezione, postare nei social, spettegolare nei minimi termini diventa la regola, nessuno si era accorto che un povero cristo veniva seviziato da una dozzina di minorenni, altro particolare raccapricciante, più due maggiorenni, che hanno portato molto senno nel gruppo malefico. È normale tutto questo? O forse la normalità è ripetere fino alla nausea sono ragazzi e alla loro età anche noi ecc. Ecc. È preoccupante se alla loro età molti di noi hanno commesso certi crimini, per poi restare impuniti. È inquietante che certi genitori possano mettere al mondo e crescere ragazzi di questo tipo. Non avere figli può giustificare certe opinioni? Non giudicare se non vuoi essere giudicato si dice, ma come fai a non prendere posizione di fronte a certi fatti? E poi, viene spontaneo chiedersi: cosa ne sarà di noi? Questi ragazzi che avvenire avranno, che adulti diventeranno, che genitori saranno? Perché tanto lo diventeranno. Allora, non possiamo vivere come se il paradiso fosse sulla terra. Non possiamo giustificare un'azione così barbara, che ha compromesso l'esistenza già difficile di un uomo segnato dalla vita. Non lo possiamo proprio e soprattutto, basta con la frase tritatutto ma sono solo ragazzi. Basta.
                  Susanna Furcas
                  Composto giovedì 2 maggio 2019
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                    Scritto da: Edmea
                    Non ci voleva Carlo Verdone a pronosticare il gioco imprevedibile e incomprensibile dei rossoblu. Già, ma se segui il calcio e sei tifoso sfegatato, non aspetti certo l'intervista di Carlo Verdone sull'Unione Sarda, per dedurre che l'esito della partita contro la Roma è segnata da un punto interrogativo. Lo sappiamo e abbiamo imparato che il Cagliari se gioca da Cagliari fa furore, ma se scivola nella classica buccia di banana, si fa male, molto male. In casa della Roma c'è Claudio Ranieri, vecchia conoscenza rossoblu, che ci aveva fatto respirare il profumo della serie a nel millenovecentonovanta. Nella sua modestia, Claudio Ranieri è fortissimo e ha restituito alla Roma la consapevolezza necessaria, perciò che ne sarà di questa partita lo sapremo, vedendola. Caricato dagli ultimi risultati e dai fiocchi rosa che sono arrivati in casa di Barella e Joao Pedro, i rossoblu possono tutto e nulla, come spesso capita dopo la salita in vetta. Abbiamo parlato troppo in fretta? Siamo stati profeti sinistri? Intanto, dopo soli cinque minuti il Cagliari è sotto di un gol e Cragno, il prodigioso, che sarà deliziato dalla nascita di un bebè nel mese di giugno, subisce, impotente, anche il secondo gol. Ci risiamo. Dalle stelle alle stalle. Anche Carlo Verdone ha capito il gioco schizzofrenico dei rossoblu, capaci di grandi imprese e di scivolate incredibili. C'è in gioco la salvezza e per la Roma la Champions, inseguita dal quinto posto. Al Cagliari manca la grinta giusta. Come mai. Colpa di troppe distrazioni? L'adrenalina non porta bene, o non è sufficiente? Chissà. Porca paletta. Abbiamo rischiato il terzo gol. C'è rischio imbarcata e non ci piace per nulla. La Roma di Ranieri ci mangia in un boccone e noi glielo stiamo permettendo. Nel secondo tempo Birsa ci prova, ma manca lo specchio della porta. L'importante è crederci, perché se subiamo la partita la sconfitta arriva inesorabile. Inutile ricordarci che il calendario non ci è amico, perché la prossima settimana ci aspetta il Napoli e c'è poco da stare allegri. La squadra però deve dimenticare questo spiacevole dettaglio, perché per spuntarla in qualche modo, bisogna concentrarsi sulla partita. Evidentemente, la concentrazione non c'è stata o non è stata sufficiente, o la Roma è più forte e basta. Il fatto sta che questa partita dovrà finire al più presto nel dimenticatoio, perché, in men che non si dica, è arrivato il 3 a 0. Che orrore. Una trama degna di Stephen King. La Pasqua non ci ha portato bene ed evidentemente neanche i lieti eventi, che dovrebbero essere una benedizione per chiunque. Abbassiamo la saracinesca e aspettiamo il nuovo giorno, perché qui è calata la notte.
                    Susanna Furcas
                    Composto sabato 27 aprile 2019
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