Esperienze


Scritto da: Cetty Cannatella
in Diario (Esperienze)
Mi soffermo a guardare i giovani, che con leggerezza e distrazione ascoltano gli anziani. Non capiscono il valore. Molti sono presi dall'apparire: io sono, io ho, io dico, io faccio, mentre basterebbe un po' di umiltà d'animo. Io davanti alle persone più grandi ho sempre pensato: loro sanno prima di me, loro hanno avuto prima di me, hanno detto prima di me, hanno sbagliato prima di me, ma soprattutto hanno amato prima di me. Mi faccio piccola e con immensa gratitudine imparo, ma soprattutto amo. Perché l'essenza vera della vita non è altro che l'amore. Il confronto è solo fra persone umili e intelligenti, ormai specie rara.
Composto sabato 19 novembre 2016
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    Scritto da: Cetty Cannatella
    in Diario (Esperienze)
    Diffidate delle persone perfette. La vita è fatta di sbagli e ferite. Amo i miei sbagli lecco le mie ferite e non giudico. Faccio tesoro di ogni cosa... poi mi guardo da chi non ha capito niente, da chi la vita l'ha avuta facile e so"che non capiranno mai... e allora tiro dritto per la mia strada... orgogliosa anche delle mie cicatrici. Quelle mi ricordano chi sono e perché. Quelle che mi hanno insegnato che ogni cosa la devi conquistare e mai pretendere. Che guardare e giudicare gli altri non fa crescere... introspezione e umiltà toccano infiniti orizzonti dove gli altri vedono solo confini.
    Composto sabato 19 novembre 2016
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      Scritto da: Roberto Giusti
      in Diario (Esperienze)
      Finché vedi un tuo parente morto, disteso dentro la bara, è in qualche modo come se fosse vivo, come se ancora potesse parlarti o guardarti. Poi però arriva il momento in cui la bara si chiude, e li ti crollano i nervi. Tutta la disperazione, rassegnazione e rabbia si sfogano, attraverso lacrime più o meno espresse, poco importa. Lì, in quel preciso momento, ti senti davvero morire. La vita ti abbandona e tu abbandoni te stesso, cercando speranza in un Dio che troppo spesso non c'è, o comunque un motivo per quella morte che non riesci a capire. E li, come macabra magia, la tua anima si lega per sempre con quella del tuo caro defunto e tu... non sarai mai più lo stesso. Col dolore cambierai e, sentendoti solo, col suo ricordo invecchierai.
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        Scritto da: Cetty Cannatella
        in Diario (Esperienze)
        Il silenzio e la parola.

        Il mio guerriero non usa arco e frecce...
        Non usa la violenza...
        Dice anche poche parole...
        Voi direte: cosa usa allora?
        Silenzio e meditazione, che colpisce all'anima di chi vorrebbe sentire il suo pensiero.
        Ma lui zitto sostiene un suo principio, dice in muto silenzio.

        Io sto parlando, non uso le parole... esse in un momento di rabbia, possono essere più dolorose delle frecce.
        Vedi, io ripongo la mia arma... non voglio ferire chi amo.

        Ed io rispondo: della parola bisogna farne uso, se la unisci alla rabbia è più cruenta di arco e frecce...
        Ma se ami, non può e non deve ferire... ma solo dire ciò che pensa con rispetto, e poi fare sentire che ci sei...
        Io parola amo il tuo silenzio... ma ho paura di restare sola.

        La parola ascoltò il silenzio e il silenzio ascoltò la parola.
        Ognuno ha bisogno dell'altro per poter vivere e apprezzare ciò che l'uno dà e ciò che l'altro insegna.
        Composto martedì 5 luglio 2016
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