Penso che alcune persone nel cervello abbiano uno stato di permafrost. Rimasti con due concetti andati a male dove non trapela più nulla.
Composto giovedì 20 dicembre 2018
Penso che alcune persone nel cervello abbiano uno stato di permafrost. Rimasti con due concetti andati a male dove non trapela più nulla.
Ci sono quei momenti che nascono così, guardando un film, sentendo un pezzo musicale o da un semplice ricordo. Ebbene, in quei momenti avverti il dolore nel tuo cuore, cadi come in uno stato di trance e piangi. Piangi e non ti accorgi, non ti accorgi finché non senti scorrere lentamente una lacrima sul tuo viso. Lacrima apparentemente fredda, ma in realtà traboccante di calore. Lacrima nata dal dolore di quell'amore che tanto ti fa soffrire, nelle notti insonni o nei pensieri inespressi. Ci sono quei momenti in cui senti il peso del tempo, della vita. Come fai a guardare avanti con speranza? Come fai a credere fiducioso in un futuro sereno? Come puoi dirti felice, quando la felicità al vedi attraverso le nebbie del passato? Come posso io esimermi dal non pensare a queste cose? Non lo so... e intanto quella lacrima si infrange come un cristallo a terra. Il momento è finito, la vita riprende il suo ciclo e per un periodo, sembra ci dimentichiamo tutto ciò. Io... io però in cuor mio, non dimentico. Essi sono parte di me, sono me, la mia storia, il mio ricordo... il mio infinito.
Per non lasciarmi prendere dallo sconforto della delusione, rincorro un treno che ho perso tanti anni fa.
Si ha paura di cambiare per paura di non essere più riconosciuti da chi ti conosce, e poi un giorno ti accorgi che sei tu a non conoscere più nessuno.
È nei momenti peggiori che riesci a tirare fuori il meglio di te, forse perché è nella sofferenza che comprendi quanta forza hai, chi sei e soprattutto cosa vuoi da questa vita. Una specie di forza motrice alla quale ti aggrappi per risalire velocemente, in superficie, piuttosto che affondare, lentamente nel mare dell'oblio.
È proprio una fortuna vivere momenti tristi. Sai perché!? Se ne cava sempre qualcosa di buono. La tristezza è poetica. Tanto, prima o poi, arriveranno i momenti allegri. Perché quando permetti a te stesso di essere triste, il tuo corpo crea anticorpi e rilascia allegria per contrastare la tristezza.
I buchi allo stomaco mi restano giorni interi quando sogno persone che mi mancano.
Mare in tempesta dentro al cuore.
Ci succede spesso di fissare punti vuoti per pensare. Ci soffermiamo e la mente va altrove, già percepisce il male in atto. Ci dicono che meritiamo troppo quando abbiamo già dato quello che avevamo; anche noi stessi. Ci fanno capire che il dolore esiste per ricordarci quanto siamo maledettamente vivi, che fa bene anche piangere. Ci succede di sentirci soli e non avere nessuno accanto. Ci succede spesso di farcela. Incredibilmente, la forza rinasce con noi.
Il coraggio non ci è mai mancato, nemmeno nel sentire la verità, anche quando ci dicevano che non ci amavano più. Questi sono colpi che riusciamo a prendere ed attutire ormai. E ci rendono forti.