Scritta da: Giancarlo Modarelli
La politica appartiene al popolo, e il popolo regola e regala parole. Se la politica non fosse un canto popolare la gente risentirebbe di un verbo chiamato società.
Composta venerdì 1 marzo 2019
La politica appartiene al popolo, e il popolo regola e regala parole. Se la politica non fosse un canto popolare la gente risentirebbe di un verbo chiamato società.
Nella società del benessere abbiamo dimenticato l'essere.
Se vivo per me, l'orizzonte è meschino, sono povero; se vivo per gli altri l'orizzonte è più chiaro e vasto e sono ricco.
Non si possono cambiare i parametri di comunicazione tra umani, se prima non si spengono le energie negative dell'ego individuale. Ogni uomo è dotato di un sistema vegetativo interiore, legato alla coscienza. Se si creano le condizioni di interconnessione quantica, tutti possono partecipare alla grande rivoluzione, l'unione dei popoli.
Un popolo che si definisce superiore culturalmente si è autocondannato all'ignoranza.
Le persone dovrebbero dedicarsi all'amore ogni giorno per cercare di migliorare il mondo.
Alla nascita non si conosce odio, crudeltà, cattiveria. Veniamo al mondo puri, liberi da ogni male... Peccato che l'uomo in seguito perda la propria essenza originaria e insegua l'odio, la crudeltà e la cattiveria contro la sua stessa umanità.
Quel filo spinato non è stato ancora spezzato. Siamo noi oggi i peggiori ciechi che non vogliono o non sanno vedere ancora, ai tanti stermini che continuano a consumarsi in tutto il mondo. Se dinanzi al male questa umanità non pone il bene, mi dite a che serve ricordare.
Ci vuole tanto di cappello per progredire in questa società appariscente.
L'umanità è un programma pieno di bachi ormai fuori controllo.
Nel corso della storia Dio ha provato a sistemarlo con vari aggiornamenti e "patch".
Una volta ha provato anche a resettarlo e riavviarlo; tutto però senza risultato... è che ha perso il CD per la reinstallazione.