È facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere una donna, ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio di amare.
Non bisogna mai affezionarsi al passato. Bello o brutto che sia stato, non c'è più, è andato. E quando ti andrà, potrai anche ricordarlo. Ma se vuoi vivere, vivere davvero, mollalo. Lascialo. Sbarazzatene. Se vuoi correre incontro alla vita, devi essere leggero.
E se appendessimo tutti i nostri sentimenti? Così, da poterli scegliere. Da indossarne uno la mattina, un altro al pomeriggio e per finire uno la sera. La tristezza, la gioia, l'euforia: tutti appesi su stampelle colorate, per distinguerli al meglio. Giusto per evitare sconvenienti all'anima. La notte, poi, ci spogliassimo da essi, e li riporli con cura, tutti nell'armadio. E son certo che lì sarebbero al sicuro.
È quello che non sai spiegare a legarti ad una persona. La logica non appartiene agli amanti ma agli uomini innamorati.
È proprio quando ho gli occhi chiusi che vedo tutto.
Il mio coraggio non trema davanti alla paura e mi vesto di speranza davanti allo sconforto, nessun diamante ha valore se lo perdo, perché il bene più prezioso io lo stringo forte a me.
Amare non è uno specchio dove guardarsi per fuggire di fronte alla realtà, ma un modo per distinguersi da un mondo senza amore.
Non stropicciare il passato quando questi diventano ricordi.
Sapere quando andar via è saggezza. Essere in grado di farlo è coraggio. Andare via, a testa alta, è dignità.
Spogliandosi, lei era diventata rossa e aveva tirato la pancia in dentro "devo mettermi a dieta". Allora, lui aveva scosso la testa dicendo: "niente dieta, no, niente dieta". Lui non voleva che, nel mondo, esistesse nemmeno un centimetro di meno di lei.