Scritta da: Giuseppe Giorgio
A volte, nella vita reale, si sente proprio la mancanza della funzione "Undo"!
Commenta
A volte, nella vita reale, si sente proprio la mancanza della funzione "Undo"!
Quante notti trascorse ad ascoltare il silenzio, a interrogare il cuore e cercare di capire quello che vuol dire. Pensare fino a che il pensiero ti fa male: la tua testa ora non può ascoltare, la vita ricomincia, la gente parla, lavora, ride, piange e tu tra loro cammini con occhi di un cieco e orecchie di un sordo. La tua mente sta ancora viaggiando e il tuo cuore sta ancora interrogando.
Rimane frainteso, il silenzio.
Chi è che sta urlando il mio silenzio? Chi è che vuole rendermi sorda col mio stesso dolore?
Ricorda: perché nel ricordo c'è il pensiero;
pensa: perché nel pensiero c'è l'amore;
ama: perché nell'amore c'è la vita;
vivi: perché nella vita c'è chi ti dirà "ti voglio bene".
Hai mai visto l'amore negli occhi di qualcuno? Io sì, e perlopiù erano bagnati.
Odio l'ambiguità della vita. Quante cose se le guardi da un lato dici "per fortuna" e se le guardi dall'altro dici "purtroppo"?
Da piccola guardavo le formiche che con pazienza, portavano instancabili quei pesi enormi sulle spalle. Ora so che erano tutte donne.
I morti vanno lasciati riposare.
Ho imparato che si può dire Ti voglio bene in un miliardo di modi, senza nemmeno proferire una parola.