Scritto da: Alessio Fabretti

Vivere è morire


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...Con suo grande orrore e spavento si accorge che un coltello affondato fino al manico spunta tra le scapole della ragazza, Gli viene da vomitare. Arraffa i vestiti alla rinfusa e corre a mettere la testa sotto il getto dell'acqua gelida del lavabo sbreccato. Il freddo dell'acqua gli toglie gli ultimi residui di torpore; (e così si accorge di essere nuovamente nei pasticci). Mentre cerca di coordinare le idee confuse con incalzare degli ultimi avvenimenti, si veste, i vestiti sono sporchi, i calzini sono inservibili. Lava le scarpe che sono finite in un mare di sangue? Una manica della camicia è viscida: la lava, la strizza e la indossa arrotolando la manica sul braccio, Apre la porta furtivamente e scende le scale a precipizio. Corre affannato verso il portone, il portiere è assente, e mentre gira l'angolo a passo indifferente; si arresta a sirena spiegata un'auto, poi in un'altra della polizia. L'isolato è presto circondato - chissà che ha dato l'allarme - intanto è riuscito ad allontanarsi, e si trova agitato e preoccupato a salire dei gradini di un palazzo signorile. Suona a una porta, Si sente salutare affabilmente, "Cosa ti è accaduto? Entra e raccontami". Si accascia su una ... [segue »]
Composto martedì 19 marzo 1968

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