Scritto da: Alberto Vitolo

Il regno incantato


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...pensato che fosse un re perché solo un re poteva parlare come parlava lui. Solo un re poteva capirmi come mi capiva lui.
In alcuni momenti pensai che fosse addirittura un mago, perché quando parlavo con lui o quando mi ricordavo delle sue parole e della sua voce così dolce e suadente, ogni cosa mi appariva in una luce diversa, i colori tornavano a risplendere e vedevo il sole attraverso le nuvole.
Venendo qui ho capito che questo doveva essere il suo regno e che non poteva assolutamente essere un cittadino come tutti noi. Doveva essere per forza un re, per forza il re di questo regno meraviglioso.
Ho imparato molte cose da lui.
Ho imparato a crescere e a vivere.
Ho imparato che le menzogne e il raggiro non servono a renderti felice. Ho cominciato a vedere la gioia e la riconoscenza negli occhi di quelli con i quali parlava. Ho cominciato a capire l'amore e la vita.
E non avevo neanche bisogno di parlare, non era necessario. Gli bastava un mio sguardo, una mia indecisione, un mio silenzio o una mia espressione diversa perché lui sapesse cosa stessi pensando, quali fossero le mie paure e trovava sempre le ... [segue »]
Composto mercoledì 5 giugno 2002

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    Scritto da: Alberto Vitolo
    Dedica:
    Alla mia regina, colei che ho tanto atteso ai piedi dell'arcobaleno e che terrò con me per tutta la vita.

    Commenti

    4
    postato da Sara Galea, il
    Bellissima, veramente da non commentare, vive di se, rilucendo della sua stessa luce.
    3
    postato da , il
    Grazie..avevo bisogno di una mezzoretta così :)))
    Molto carina.
    2
    postato da , il
    è proprio una bella fiaba...la leggero a mio figlio...
    1
    postato da , il
    .....leggerlo qui mi ha fatto un certo effetto. Bravo....

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