Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Viandante (nel cammino di fede)

Tra cime di monti solenni,
luci, ombre, profondi silenzi,
muta s'eleva la prece
a Colui che dal buio dei tempi
dal cor, al labbro e le menti,
tutto muove e tutto fece.

Fermati ed ascolta viandante,
senti ché vibra il tuo cuore
non l'aere combatte con esso;
ma scruta, attento al tuo Credo,
l'alma tua che all'Eterno è l’accesso.

Cammino non vedi si bello,
che tornando all'albòr dello spirto,
ma codardo spesso muovi all'invito
di prostrarti lasciando il fardello,
che alla Luce ti tiene lontan.

Ora muovi sicuro, coraggio!
non voltarti al buio trascorso,
l'orizzonte pel viandante “pentito”
già risplende d'un aere gioioso
per il giorno “segnato” dal Saggio
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Volevi volare …
    e correre sull'erba
    e sulle onde
    del grano verde;
    ma incurante
    ai tuoi piedi è la terra.
    Volevi accarezzare l'acqua …
    imbrigliarla nelle mani
    prima del salto del guado
    e cogliere l'argento
    del fluire;
    ma ai tuoi piedi
    son solo pietre asciutte.
    Volevi tendere le mani
    dove lo sguardo bacia
    l'orizzonte del mare;
    ma era statico il pogio
    ed ai tuoi piedi s'apre
    … il baratro.
    Volevi porgere i tuoi pensieri
    con il sorriso
    dell'iride degl'occhi
    librarli in volo
    con la carezza delle ciglia;
    ma ai tuoi piedi
    sono cristalli rotti.
    Volevi affidare al mare
    il vascello dell'anima
    e farlo gorgogliare tra le sue schiume;
    ma sconnesso
    tra neri scogli
    lo risputa un onda vuota
    di pietà.
    Cadono lacrime
    e tiepide stentano
    nella piega del tuo viso;
    svanisce il verde del grano
    l'orizzonte sul mare
    i tuoi sogni lontani.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Barometro basso

      Il vento di scirocco prende forza di libeccio,
      Le nubi corrono rapide sopra la luna,
      La casa è sferzata come da un flagello,
      Il comignolo trema sotto la raffica.

      Una notte come questa, quando l'area allenta
      La sua vigile stretta su sangue e cervello,
      Vecchi terrori di Dio o di fantasma
      Tornano in vita strisciando dalle loro caverne;

      E Ragione s'avvede d'abitare
      Una casa infestata. Ignoti casigliani
      Affermano il loro squallido diritto di peccato
      Con un titolo più antico del suo.

      Presenze incorporee, affollata
      Profanazione e rimorso del Tempo,
      Sfuggite all'oblio, ripetono
      Gli orrori del delitto sconsacrato.

      C'è chi tenta di placare con preghiere l'ombra
      I cui passi invisibili calcano il pavimento,
      La cui paurosa irruzione sale le scale
      O forza la serratura della porta vietata.

      C'è chi ha veduto cadaveri interrati da tempo
      Sottrarsi alla santa vigilanza,
      Pallide forme sepolcrali; e ha perfino udito
      Gli striduli lamenti d'un'anima in pena,

      Errabonda sin che l'alba non abbia varcato
      La tenebra dogliosa, e la terra stretto
      Più a sé il manto sparso d'uragano, e cacciato
      I lugubri fantasmi nella tomba.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Serena I

        Uscendo dal vecchio grandioso Museo Britannico
        Talete e l'Aretino
        in grembo al Regent's Park il flogo
        crepita sotto il tuono
        bellezza scarlatta in questo mondo pesce morto alla deriva
        tutte le cose piene di dèi
        spremuti e sanguinanti
        un uccello tessitore è mandarino l'arpia è ormai spacciata
        anche il condor col suo boa spellacciato
        guardano fisso attraverso il colle delle scimmie gli elefanti
        l'Irlanda
        la luce cala lungo il loro vecchio canyon familiare
        mi succhia via verso quella vecchia certezza
        il c. Lo ardente di Giorgio il trapano
        ah di là una vipera
        addenta il suo topo
        bianco come neve
        nel suo abbagliante forno flusso di peristalsi
        limac labor

        ah padre padre che sei in cielo

        mi trovo a confondere il Crystal Palace
        con le Isole Beate da Primrose Hill
        ahimè debbo essere quel genere di persona
        andiamo a Ken Wood chi mi troverà
        l'alito trattenuto in mezzo ai cespugli
        nessuno fuorché i piú rintanati amanti

        mi sorprendo commosso dai molti fumaioli piegati
        in omaggio al ponte della Torre
        riverenza del serpente che esce dalla City o rientra
        finché nell'imbrunire una chiatta
        cieca di orgoglio
        scosta via la sciarpa delle basculle
        poi nella grigia stiva dell'ambulanza
        pulsando sull'orlo marca di sospiri
        poi giù mi immergo tra la canaglia
        fìnché un tizio dannati i suoi occhi cerchiati
        mi chiede se ho finito col giornale
        zoppico via infuriatissimo sotto le Stanze degli Sposati
        Torre boia
        e via via lontano in gran fretta verso il gigante spaccone di Wren
        e maledico la giornata ingabbiato ansimante sulla banchina
        sotto la caldaia lucida
        non sono nato Defoe

        a Ken Wood però
        chi mi troverà

        mio fratello la mosca
        la mosca domestica
        trascinandosi dal buio alla luce
        si aggrappa al suo posto sotto il sole
        si arrota le sei zampe
        si compiace dei suoi piani dei suoi bilichi
        è l'autunno della sua vita
        non poteva servire al tifo e a Mammona.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          L'alba

          Prima dell'alba sarai qui
          e Dante e il Logos e tutti gli strati e i misteri
          e la luna segnata
          oltre il piano bianco di musica
          che stabilirai qui prima dell'alba.

          Seta grave soffice cantante
          chìnati sul nero firmamento di areche
          pioggia sui bambù fiore di fumo viale di salici
          Alba
          chi anche se ti chini con dita di pietà
          a avallare la polvere
          non aggiungerà alla tua munificenza
          la cui bellezza sarà un foglio davanti a me
          una dichiarazione di se stessa stesa attraverso la tempesta di emblemi
          sicché non c'è sole e non c'è rivelazione
          e non c'è ostia
          soltanto io e poi il foglio
          e massa morta.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            Life is like a river runs
            up to the sea, the sea of yourself
            the sea of your heart,
            the sea of your love.

            Run run never stop
            is not easy is not simple
            don't be afraid, without
            aims, without thoughts,
            the sea is around the corner,
            follow the river.

            Everything runs without time,
            everything the river brings away,
            live, live, live your life like a
            river of emotions, sensations and
            colours without fears to loose yourself.

            No fears, no worries, love the breath
            of the air, deep in the blue of the sky,
            ride the rainbow of your emotions,
            feel the scent of life, and like

            a river, you'll never lose the way.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              In questa notte stellata tu dormi amore mio, mentre io qui alla finestra
              conto le stelle esprimendo desideri, cercando quelle parole
              che mi diano conforto.
              In questa notte stellata, ho udito una voce,
              che parlava d'amore... parole dolci sommesse
              che solo il cuore poteva sentire...
              sono sogni... che una musica culla
              nel cielo infinito, io ho provato
              a cantarla... e ho ritrovato te!
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Vorrei poter vivere solo nel ricordo di chi mi vuole bene
                e dissolvermi in questa realtà che mi comanda e mi giudica...
                solo allora potrò rendermi conto di chi mi apprezza veramente,
                perché se morirò dentro un ricordo,
                la mia vita non ha mai avuto senso, se vivrò dentro un rimpianto,
                vorrà dire che qualcuno
                mi ha amata.
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