Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

L'amore che ti fotte

Profumavi d'amore e con
l'amore che respiravi,
l'amore che donavi,
l'amore che ti faceva male,
l'amore che ti diceva no,
l'amore che ti riscaldava,
l'amore che ti rendeva incosciente,
l'amore che ti faceva odiare,
l'amore che ti faceva sperare,
l'amore che ti faceva vivere,
l'amore che ti ha portato via dalla vita mia.
Quell'amore mi ha fottuto il cuore
quell'amore si è perso tra le stelle
quell'amore è volato al cielo
con te.
Composta lunedì 21 dicembre 2009
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Lasciami sparire

    Non mi guardare
    non mi pensare
    non mi sussurrare
    non mi dire addio
    non mi dire ciao
    lasciami sparire piano
    allontana il tuo cuore dal mio
    allontana la tua vita dalla mia
    allontana l'orgoglio da me
    parla di te e distruggi
    l'innocenza che c'è nei tuoi occhi
    ammira la violenza
    e colpiscimi forte
    non mi dire ti amo
    perché ho paura
    non mi dire ti voglio
    perché il mio cuore non sopporta
    dimmi ti odio per favore
    dimmi che mi odi
    fammi morire e togli
    l'amore dalle mie mani
    cancella la verità
    accetta la falsità e
    santificà cosa sono
    non dimenticare la sofferenza
    che ti ho procurato
    e cancellami dalla tua vita
    subito senza che me ne accorga.
    Composta martedì 29 dicembre 2009
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Se io fossi

      Stringo pugni
      raccolgo vetri
      mischio l'odio con l'amore
      sparo al passato e colpisco il presente
      corro nel vento
      e cerco di svuotare il mio fiume
      di felicità per far spazio al mio mare di sofferenza.
      Se io fossi un angelo
      cadrei in bocca al mare.
      Se io fossi una stella
      offenderei il sole.
      Se io fossi la luna
      spegnerei il sole.
      Se io fossi il mare
      affogherei nel cielo.
      Se io fossi il cielo
      mi specchierei nel mare.
      Se io fossi il paradiso
      invidierei l'inferno.
      Se io fossi pioggia
      scapperei con il vento.
      Se io fossi vento
      porterei il caldo alla sofferenza.
      Se io fossi la morte
      darei la vita a chi non ha mai amato.
      Se io fossi la vita
      cancellerei la morte a chi soffre.
      Se io fossi me stesso
      ringrazierei la vita e
      perdonerei la morte.
      Composta sabato 2 gennaio 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Non so chi sono

        Non so più chi sono
        Non si muore di ricordi
        Si muore di speranze non cercate
        Forse sono il vento che rincorre i miei sogni
        Forse sono quell'onda che si scontra contro i miei sentimenti
        Forse sono il fuoco che brucia nel mio sangue
        Forse sono quel fulmine che uccise quell'orgoglio del cazzo
        Forse sono la guerra che vive nella mia dannata esistenza
        Forse sono il paradiso che chiuse le porte al mio inferno
        Forse sono quell'angelo che si perse nelle tenebre
        Oggi so chi non sono
        Oggi mi godo questo dolore
        Forse finirà la mia punizione
        Forse l'ombra del cielo mi prenderà con se
        Forse saluterò le mie stelle
        Anche il niente vive nel presente
        Ho perso il mio sorriso nelle colline del paradiso.
        Composta mercoledì 19 maggio 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Prima che te ne vai

          Prima che faccia male
          ascolta le mie speranze
          non voglio asciugare le tue lacrime
          nelle notti d'estate,
          ho paura di lasciarti cadere ancora.
          Prima che te ne vai
          donami un coltello
          voglio squarciare quel che resta del mio amore.
          Prima che te ne vai
          baciami le labbra
          voglio sentire quell'emozione dannata
          che perseguita la mia anima.
          Prima che te ne vai
          ricorda di aver distrutto quella porte
          dove un tempo ci appoggiavamo
          e raccoglievamo i rovi dispersi nel nostro passato.
          Prima che te ne vai
          ricordati di non lasciare lacrime sul pavimento
          perché ho paura di scivolare
          nel tuo sgradevole e perplesso
          diluvio di vento e grandine.
          Prima che te ne vai
          brucia le lenzuola perché contengono
          ciò che resta della nostra passione.
          Prima che te ne vai
          leggi e strappa la nostra poesia
          e ricordati del vento
          che nelle notti senza amore
          ci donava ciò che resta
          del suo candido dolore.
          Ora puoi andare
          prepara la valigia
          osservami ancora
          e senza dir nulla
          vattene e ridammi indietro le mie lacrime.
          Composta venerdì 5 novembre 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            La sua anima è ancora lì

            Un mare disperato,
            puro inverno nel cuore,
            un amaro dolore fa breccia
            nel pane deposto sul tavolino
            di un uomo che il sangue
            del suo limpido vero amore
            ha visto cadere come una stilla d'inchiostro
            nei laghi pii,
            silenziosi come un temporale
            in un bosco nascosto.
            Un sorriso si spezza come un cuore
            gettato nei rovi di un deserto
            senza rose coltivate
            in un giacinto giardino
            senza lune e verità
            su cui specchiarsi.
            L'amore si perde, il viso invecchia,
            gli anni passano e l'anziano
            signore di tristezza e dolore
            muore sul letto affiancato
            ancora dall'anima eterna
            di quella donna che in fondo
            non l'ha mai lasciato solo,
            era sempre li,
            spettatrice malinconica
            di un vuoto incolmabile.
            Composta lunedì 20 dicembre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Ad un angelo sordo ho chiesto consiglio

              Spiegami perché
              quando è notte il sole
              muore lentamente
              tra le nubi e le stelle...
              La morte estende
              i suoi doni sull'altare argentato.
              Spiegami perché
              sull'asfalto il sangue
              evapora nell'ombra del silenzio...
              Biancaneve ha finito
              di mangiare la mela,
              ed ora fuma e vomita
              i sogni di quest'era
              bruciata dalla realtà.
              Il principe azzurro
              è Gay...
              L'amore porta le corna.
              La vita nell'Alba di un nuovo sospiro
              in culo al prossimo
              mendicante di speranze
              infilerà la sua
              verità spietata.
              Spiegami perché
              il tempo passa
              e il cielo non basta.
              E domani è già mattina,
              un nuovo viaggio,
              una nuova donna,
              un nuovo dolore
              si trasformerà in vento...
              Che tra le dita sudate
              svanisce.
              Tutto inizia e poi finisce
              come le parole che avrei voluto dirti
              e che invece ad un
              angelo sordo ho confidato.
              Composta lunedì 6 giugno 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Il mondo si squarcerà

                Il mare si apre...
                Un angelo dagli abissi appare.
                Una ragazza inginocchiata alla riva
                della notte e della spiaggia dimenticata
                da Dio e dal mondo
                ascolta le parole di quell'angelo
                dalle ali nere e lo sguardo dannato.
                Lei...
                incompresa perfino
                dagli sguardi depressi della luna.
                Incompresa da tutto ciò
                che respira vita.
                Nella solitudine cantava
                e nella poesia viveva
                ed ogni lacrima versata
                in quei versi inquieti,
                sofferenti e malinconici in diamanti
                bianchi e opachi si trasformava.
                Le risate macchiate di dolore,
                gli occhi grandi gridavano aiuto
                nella pioggia di catrame
                che il suo corpo puro e bello devastava.
                Nessuno riusciva ad udire
                quelle urla così potenti,
                ferite da chi
                d'ignoranza e buonismo vive.
                Che serve essere amati
                se nemmeno il cielo riesce a comprenderti.
                L'illusione viveva dentro di lei,
                l'illusione di un giorno.
                Il giorno in cui
                il mondo in due
                si squarcerà e la vita dalle sue mani
                svanirà...
                Innamorata dell'amore ma
                no della gente.
                Troppe volte si confonde
                il sesso per amore e si finge
                in quell'ingrata illusione
                di essere felici.
                Grondava sangue ghiacciato
                dalle braccia abbronzate e tatuate.
                Composta domenica 7 agosto 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Due anime che vivono nello stesso cuore

                  Un'altra delusione.
                  Il cuore si spezza ancora
                  come un eclissi di luna piena,
                  un bicchiere di vino, due o tre Marlboro
                  e la vita sembra solo un brutto scherzo.
                  La nostra, la tua amicizia
                  è tutto ciò che conta.
                  L'anima nello specchio bagnato
                  dai molti respiri, amara come
                  un cielo deserto si specchia ancora,
                  piano per paura di ferire l'immagine
                  maledetta riflessa nel silenzio di una piuma
                  d'angelo caduta gridando vendetta.
                  "Siamo destinati a rimanere soli!"
                  Ci siamo sempre detti a bassa voce
                  ma entrambi sappiamo che soli non saremo mai
                  perché l'amore che ricopre i nostri
                  corpi a volte offerti, sbattuti sui letti,
                  sopra vite eccitate e sbagliate per noi
                  per mancanza di sorrisi è più forte
                  di qualunque amore destinato a finire.
                  Noi siamo più forti del sole che strilla.
                  La guerra scorre nelle vene.
                  Amica mia siamo entrambi guerrieri
                  chiusi a chiave in un cielo
                  che non è fatto per essere nostro.
                  Ed io ti amo come amo la mia stessa vita,
                  i miei sogni che senza te non hanno senso.
                  Ricordo ancora quando nel dolore
                  lentamente affogavo e tu con i tuoi sorrisi
                  e le tue risate sollevavi quel dolore
                  fino a trasformarlo come si trasforma
                  l'aurora tenuta in catene nell'oblio.
                  Siamo amici, fratelli dallo stesso odore,
                  folli amanti dell'impossibile.
                  Il dolore è un ago che penetra il fuoco.
                  La solitudine ha le ali del rancore.
                  Sempre uniti, sempre noi, solo due anime
                  vissute dallo stesso cuore,
                  caduti dal paradiso senza far rumore
                  come fa un petalo di rosa caduto piano
                  da uno stelo di lacrime furiose.
                  Composta martedì 28 febbraio 2012
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    La vita che tu non hai voluto

                    Ovunque sei ricordati
                    di poggiare sul comodino
                    quel cuore che sorridendo
                    ti avevo regalato squarciando
                    a mani nude il mio petto umido
                    come la polvere sull'anima.

                    Bastardo io che non
                    ti ho mai detto Ti Amo.

                    Di guardarmi non smettere mai,
                    di piangere non smettere mai
                    perché il cielo è troppo
                    piccolo per te e per me,
                    qualcuno lassù ha deciso così.

                    Il mio petto è ancora
                    aperto aspetta te.

                    Ti perdonerei si io lo farei ancora,
                    bacerei la morte ma le mie
                    labbra sanguinano ancora.

                    Ovunque sei sogna con me
                    la vita che tu non hai voluto
                    veder sorridere tra le dita
                    bagnate dall'aria.

                    L'aria che nei miei stanchi
                    e vigliacchi polmoni intrisi
                    di fumo lacera l'ossigeno
                    e le ossa stanche di rinascere
                    dentro un corpo ormai impegnato
                    a non amarti più.

                    Tutto prima o poi finisce ma
                    non capisco perché i tuoi anni
                    così innocenti sono stati
                    scaraventati sull'asfalto assieme
                    al tuo stanco respirare.

                    Sorrisi squarciati
                    e capelli volati via.

                    Se ti incontrassi ora
                    mi volterei di fianco.

                    Se ti sognassi ora sognerei
                    un pezzo di cielo nel sangue
                    di uno stronzo come me.

                    Innamorato ancora,
                    stringo fra i denti la solitudine
                    che regna ormai nell'immensità.

                    Sono così, un pazzo sbandato
                    che cerca ancora di aggiustare
                    le stelle rotte
                    al centro di una notte troppo dolce.

                    E un po' per volta ho nascosto
                    nella fossa assieme al tuo amore
                    anche il mio viso.
                    Composta mercoledì 27 giugno 2012
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