Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Io, te e l'altro

Non voglio illuderti,
non voglio,
scusa ma io so d'amarti
anche se non ti ho mai toccato
Ma non posso mettere a rischio
il tuo cuore
non è giusto,
non mi devi amare
perché io ho paura di farti male
Ho bruciato già tanto amore
ho consumato tanti sentimenti
per te scapperei lontano
per te venderei il mio cuore
Cosa significa la parola "sesso" per te?
Mi conosco,
conosco ciò che il mio cuore teme,
non teme d'amare
non teme di soffrire
teme la sofferenza di un'altra anima,
non posso perdermi di nuovo
in questo gioco di sesso e amore,
Benvenuta paura,
forse sono solo immaturo
ma io so che con te ci proverei
ma però nel profondo del mio cuore
so bene che non è giusto perché
amore tu ami già un'altro
ed io non posso distruggere
quel rapporto così bello e genuino,
ma sappi amore mio
che io sono sempre qui
non voglio morire adesso
non voglio soffrire adesso
voglio stare qui
fermo e sapere che
tu esisti dentro me
questo già mi basta.
Composta giovedì 28 ottobre 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Mi dispiace ma non voglio vivere

    Il ti amo di lui bloccò
    il respiro di lei
    Il bacio di lei mise fine
    alle lacrime di lui
    Una lacrima e un sospiro si posa
    raffinatamente sulle labbra di lui
    Lei baciò quelle labbra e raccolse
    tra le sue mani quel che rimase del suo cuore,
    Isolata dal tempo e dal cinguettio
    degli uccelli persi tra le nuvole
    e gli aranci di un giardino vicino
    lei si perse in un cammino oscuro
    e lui sussurando al vento
    promise di non lasciarla mai sola
    Lei una notte di Novembre morì
    lasciando nell'aria e nella città
    un dolore che difficilmente si potrà dileguare
    fra la nebbia e la luce di quella fredda
    notte buia senza stelle e senza luna
    sulla testa dei poveri viandanti
    alla ricerca di sogni perduti in quell'istante.
    Lui immobile chiuse gli occhi
    e si perse in un feroce e vorticoso
    diluvio di sangue e pioggia,
    nei suoi occhi una luce si spense
    il suo corpo era ancora vivo
    ma il suo cuore era già morto
    e la sua anima aveva già raggiunto
    il cielo per poter così rincontrare e amare
    l'anima di quella donna
    che un tempo aveva
    deciso di soccombere
    tra le vie di un destino derubato dal suo sorriso.
    Composta giovedì 25 novembre 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Goodbye my heart

      Si ricomincia senza rancori,
      goodbye my heart ormai che ti ho perso
      ti dico per sempre Addio.
      Goodbye my heart un bacio senza dolore
      consuma le mie dita macchiate ancora
      dal sesso del giorno prima.
      Goodbye my heart è stato bello
      anche se non sarà più primavera nel cuore mio,
      dimentica l'estate, dimentica il mare
      osserva l'orizzonte e ti prego
      sparisci prima che tra le lenzuola
      possa ritrovare ancora quel pezzo
      bruciacchiato del tuo misero cielo.
      Chiacchiere, chiacchiere, baci, carezze
      e poi niente solo ombre moderne
      che senza ritegno hanno ancora una volta
      oscurato l'anima mia.
      Ti ho incontrato e dopo un'ora di
      baci, il sesso arriva e disarma il mio orgasmo,
      "rimaniamo amici" mi dicevi dopo avermi
      scoperto e illuso tra le coperte di questo finto amore.
      Fra le tue braccia il mondo in un istante,
      fra le tue parole disprezzo e non curanza.
      Goodbye my heart ora che te ne vai
      non tornare ti auguro di morire
      dolcemente fra le tue dannate
      lacrime che in un secondo mi hanno soffocato
      e privato dell'aria candida che avvolgeva
      la mia squallida stanza.
      Composta martedì 18 gennaio 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Siamo morti di Marzo vestiti d'amianto

        "Perché sei morto?"
        Mi chiese.
        "Per la vita".
        Gli risposi asciugando il sorriso.
        "Perché sei morta".
        Chiesi alle sue labbra scorticate dal freddo.
        "Per la libertà".
        Rispose scucendo le pupille.
        Eravamo vicini di bara,
        entrambe di cristallo.
        Si parlava della luna quella notte,
        come due amanti il cui inchiostro
        era deposto sulla punta della lingua.
        E sanguinavano i sapori.
        E lacrimavano gli odori
        sul palmo delle nostre mani,
        il loro tremolio a consolar
        i mattoni visibili nel grembo di un respiro.
        E dimenticammo i nostri occhi
        sul becco di un corvo venuto da lontano
        per dar conforto allo sporco cadavere
        che oramai eravamo diventati.
        "Prenditi i miei anni,
        sanno di sofferto come la tua pelle".
        Gli dissi.
        "Tra i miei denti pezzi di te
        solleticano il marmo della mia bocca".
        Mi rispose pettinando le vene.
        E mi ritrovo scheletro,
        le ossa bianche immerse nel calamaio,
        sangue di stella sul colore castano
        dei nostri capelli.
        Ed eravamo carne che sfamava il vento,
        ed eravamo il mangime preferito
        delle rose scolpite come i nostri nomi
        sul muschio che riempiva le narici
        e andava via dimenticandosi di noi,
        del suo seno usato per nutrire il fango.
        Siamo morti di Marzo vestiti d'amianto.
        Siamo fiori di cera squagliata al sole.
        Siamo quelli che osavano morire
        con un sorriso spezzato nelle lacrime.
        Composta lunedì 10 marzo 2014
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Mentre il cielo non guarda

          Rubo una nuvola
          cado nel limbo
          rimpiango il sole
          e battezzo la luna
          dov'è la sofferenza che tanto ho sperato,
          dov'è la paura che tento mi allegra,
          dov'è la speranza che mi spaventa,
          dov'è il sentimento che mi sconvolge,
          dov'è quell'amore che mi fa piangere e soffocare.
          Mentre la sera piangeva
          io con il giorno ridevo,
          la luce della stella più luminosa
          si spegneva in quel fuoco d'odio,
          correvo nel mare
          scavalcavo montagne e fiumi
          ho ucciso sogni e desideri
          ho torturato l'alba
          e ho fatto un giro nell'inferno e
          mentre il mondo giudicava
          ed io li immobile a lottare nel vento
          giocai con il mare e annegai.
          Mentre annegai imparai che
          il cielo nn guarda se non viene ascoltato.
          Composta domenica 27 dicembre 2009
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Quant'era bello

            C'è una vita sola ed io la voglio con te
            e non me ne frega nulla se non ci sei più
            Ho provato ad amare di nuovo
            ma amore io voglio te e basta
            Voglio tornare sul quel cielo
            e portarti con me, abbracciarti e baciarti,
            Quant'era bello
            uscire e sognare con te,
            fare l'amore nelle domeniche con il sole,
            E quant'era bello
            sentire il tuo odore sulla mia pelle
            sentire la tua voce
            E quant'era bello
            sfiorare le tue lacrime e le tue speranze
            nelle notti di Settembre
            Vorrei donarti la vita mia
            Era troppo bello
            osservare il tuo amore
            che lentamente curava il mio dolore
            Ed ora che non ci sei più
            ho voglia d'urlare il tuo nome
            così forte da poter sentire
            la tua anima dentro me.
            Composta mercoledì 22 settembre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Andrò via

              Me ne andrò senza dirti "ciao",
              sparirò dalla tua vita lentamente,
              non ti farò rimpiangere i segreti,
              le notti consumate
              su quel letto sospeso in mezzo al cielo
              costellato da stelle e pianeti
              sputtanati dal gridar lento
              di un angelo nascosto
              tra le nubi finte di un mare insolente.
              Non ti lascerò con il buio
              straziato nel cuore,
              splenderai ancora con la luce
              che le mie lacrime regaleranno
              alla tua anima violata dal mio amore.
              Tornerai lì,
              dove le foglie secche maturano con l'inverno.
              Mi bacerai e ti lascerò sola,
              con il mio ego da poeta freddo e salato
              sulle tue labbra che ormai
              non amano più.
              Composta venerdì 11 marzo 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Tra la neve ti bacerò e Addio ti dirò

                Si scioglierà la guerra e il cielo scomparirà.
                Il tempo andato via
                ricomincerà l'amore,
                ovunque sarai io sarò lì,
                occhi lucidi i miei,
                dolcemente ti bacerò
                nell'aria stretta dal niente.
                Non ho ossigeno,
                non ho lacrime,
                non ho più quella strada invisibile
                che mi riporta da te.  
                Pretendo un altro Addio.
                Amore mio vattene da qua,
                questo cuore meschino dolore mi regalerà,
                ora non voglio più soffrire,
                le mie ali sono già arrugginite,
                non tornare,
                lasciami annegare
                tra lava di un vulcano
                ancora da risuscitare,
                affoga nel tuo amore ti prego.
                Lasciami qui,
                solo,
                lasciami soffocare
                nei miei sorrisi accesi dal buio,
                lascia sognare la mia anima fredda
                come il cielo nero
                in quest'era abusata
                dal tempo e dallo sfracellato
                involucro di speranze
                e cartoni spenti dalla neve.
                Crudele verità in
                un cielo squarciato
                dal sole opaco
                come il cuore mio
                in questo bosco senza via d'uscita,
                messo a fuoco dal tempo
                truffatore insaziabile d'oro
                e sangue ingiustamente
                respinti dalle labbra mie
                amanti insofferenti del dolore,
                amore illegittimo della vita mia.
                Composta mercoledì 30 marzo 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Anima di vernice

                  Non hai guardato in faccia al mio amore.
                  Ed ora immortale
                  il tuo profumo d'orizzonte
                  sulla mia pelle.
                  Ed ora immortale
                  le tue parole scolpite
                  nelle stanze gelate del mio cuore.
                  La valigia aperta
                  con dentro il destino...
                  L'Iddio immenso ha chiuso l'ombrello
                  e dal cielo pioggia gelata
                  cade beata.
                  Cenerentola ha perso la scarpetta
                  e Tu ascoltando il silenzio
                  che ingordo divorava la tua esistenza
                  hai spazzato via ogni
                  coriandolo di vita
                  che dentro te viveva.
                  Anima di vernice
                  in un cielo pieno di polvere.
                  Anima di vernice la mia...
                  Anima di gesso la tua
                  rincasata tra le voragini
                  di una nuvola grigia, morente
                  tra le grotte innocenti di burrasca.
                  Un giardino incatenato
                  dalla luce della notte
                  che avvolgendo il territorio
                  tenebroso rivela i segreti della Luna.
                  I Lupi veglieranno il segreto
                  del tuo corpo crocifisso al suolo
                  e nei raggi opachi del sole
                  si dissolveranno.
                  Composta sabato 18 giugno 2011
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Mi riconosco solo nel sonno.

                    Non toccarmi più!
                    Gridò l'anima nuda.
                    I pesci in mare negano l'esistenza
                    della pioggia.
                    Gli umani sulla terra
                    negano la notte nel corpo di una stella.
                    Per amore sei morta anche tu
                    vecchia signora che sola cammini per la città.
                    Non mi fido dell'amore forse perché
                    sono cresciuto solo...
                    Ed ho dovuto recuperare i miei occhi
                    perduti nell'odio senza riuscire a comprenderli.
                    Aprirò l'aria per poi esplodere
                    nello sbattere d'ali di una farfalla.
                    Non strapparmi l'adolescenza!
                    Gridò la lacrima più anziana.
                    Anche un petalo di rosa può morire.
                    C'è ancora un viaggio da rifare.
                    Me ne vado via da questa vita,
                    da questo corpo lasciando soltanto
                    uno schiaffo e un bacio sullo specchio
                    di fronte all'orizzonte.
                    Porto con me la voglia di dormire...
                    Mi riconosco solo nel sonno.
                    Mi sveglio e non so più chi sono.
                    Composta domenica 29 gennaio 2012
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