Poesie inserite da Antonio Capolongo

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Scritta da: Antonio Capolongo

La tua visione

Un solo tempo infinito trascorre
e le mie labbra senza i tuoi baci.
Odo il mio gesto irriflesso: "Taci,
vana eternità che il mondo rincorre".

Certo non io, che la mia pelle
devo sentir permeata, aulente,
dalla tua che lontana e silente
mi uccide, pur se ha natura imbelle.

Nel terreno passaggio, un vero dono
in tua assenza, il tuo amore eterno
dolce e presago di folle tremore.

Or mi appello al codice dell'amore,
che mi conceda l'oblìo, l'inferno
intreccia i sensi... inutile perdono.
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    Scritta da: Antonio Capolongo

    Il pensiero, il poeta e la musa

    Or che la poesia è sulla carta,
    lemmi ispirati dalla dolce musa,
    l'oggetto che li ospita ricusa
    l'essenza ch'avvilita par diparta.

    Pensiero ti dibatti nel periglio,
    agogni ritornar in quella culla
    ove ogni minaccia è cosa nulla
    se gl'autor son egida pe'l figlio.

    Lo spirito combatte la materia
    che pur creò per farsi sostenere.
    Non ascoltò Socrate, ora si tormenta,

    ma la lezione basta perché senta
    che quello spettro non dovrà temere:
    amaro disinganno la miseria.
    Composta sabato 5 marzo 2011
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      Scritta da: Antonio Capolongo

      La rosa e il libro...

      M'accende per te superba passione
      festeggiata sì alla catalana
      da un anno gradita tradizione
      ora nostra da epoca lontana.

      Quando Jordi per una principessa
      affrontò un drago senza esitar,
      gli squarciò il ventre con lama spessa
      e'l sangue vide in rosa tramutar.

      Io per te ne affronterei migliaia
      e li trafiggerei perché nessuno
      possa recarti simili spaventi

      e lasciar l'uno all'altra attenti
      ad aspettare quel che dona l'uno
      all'altra che ricambia in vita gaia.
      Composta giovedì 5 agosto 2010
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        Scritta da: Antonio Capolongo

        Il tempo ritratto

        L'oro, il lampasso chermisi, l'argento
        scandirono i tempi della vita
        pur se consci d'averla rapita
        all'insondabil nobil sentimento.

        Il primo ci accolse nel lamento
        e stese il manto per la bella gita,
        in lacrime lasciò la dipartita
        che'l passo già divenia lento.

        Il secondo, con il suo bagliore,
        ciechi ci rattenne per un bel tratto
        che quando riacquistammo antica vista

        l'argento fluttuava in quel ritratto
        fisso sul cavalletto dell'artista
        intento a cercar oro nel candore.
        Composta domenica 30 gennaio 2011
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          Scritta da: Antonio Capolongo

          Tu sai perché non ti posso amare?

          Tu sai perché non ti posso amare?
          Io su un lato che non è il tuo
          vesto abiti di un mondo fatuo
          che con lo scettro sa dire e fare.

          La mia forte fede è quella giusta,
          la mia forte gente, sì, ti condanna
          e pronto serba il colpo in canna
          se vuoi scansare la sua frusta.

          Oh! Vorrei urlarti parole nuove
          ma sento il fiato fermo nel petto,
          pur ferma rimane la mia morale

          mia semplice arma contro il male
          che, fosco, marcia mentre ti aspetto
          ma qui rimango, non fuggo altrove!
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