Poesie inserite da Alido Ramacciani

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Scritta da: Alido Ramacciani

Melodia d'amore

Denuderò l'immagine della tua anima
il mio amore la rivestirà
sulla passerella della primavera
la irradierò con i profumi dei suoi prati
con i colori dell'arcobaleno
dipingerò i tuoi occhi di cristallo
avvolgerò il tuo corpo in strisce di luna
proteggendolo dalle tempeste, di paura e indecisione
sorriderò al soffio delle nostre vite
mano nella mano
accarezzati da aliti di vento
come aquiloni voleremo sulle ali del tempo
i cuori si fonderanno
due corpi in uno
i sensi troveranno la pace
il giorno ci sveglierà abbracciati
nel labirinto del prima
il dopo mescolerà le carte
superando la barriera della disciplina
le condizioni non sono parole scritte
i sogni spariscono come fantasmi
l'amore non sente ragioni
arriva all'improvviso
ti stordisce, ti confonde
non è mai certezza
in un attimo vola lontano
come foglia d'autunno
la paura non mi sorprenderà
accenderò la melodia del cuore
le note girano come droga, ti danno sicurezza
insieme abbracciati sul filo dell'eterno
ascolteremo le melodie dell'anima.
Composta giovedì 8 giugno 1995
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    Scritta da: Alido Ramacciani

    Io e te

    Il carro della considerazione
    ha lasciato una ruota
    nel fango dell'incomprensione
    un muro di sabbia
    intonacato con la notte del giorno
    tiene comizi nell'ora del passaggio delle sirene
    angeli insonni pregano
    inginocchiati sul cornicione di pietro
    aprono la sbarra
    contando anime in sofferenza
    l'orologio del campanile batte la sua ora
    lo scafandro dell'assoluto
    ricopre l'ansia di capire
    devo superare quel muro lercio
    slavato da piastrine rifiutate dal sangue
    l'amore sulle ali del dubbio
    cerca salvezza nel cratere di un cuore
    indurito senza precedenza
    licenziato dalla confusione dei sensi
    sulla cortina di quel muro
    dell'abbandono senza parole
    la nostra felicità massacrata da l'incomprensione
    a lasciato spazio a tatuaggi colorati
    che usano il tuo corpo solo per piacere
    mani indifferenti accarezzano il mio nome
    disegnato sulla tua pelle con il pennello dei sensi
    in una vita vissuta giorno dopo giorno
    protetti da schermi di luce profumata
    in un momento il buio a spazzato
    senza dignità un sentimento
    che andava oltre il possesso
    stordito da ricordi che bruciano
    abbandonati da l'indubbio
    vorrei scrivere tutto quello
    che non ho capito di noi
    del nostro rapporto defunto
    senza avere il consenso della libera scelta
    si è spento il sole del nostro paradiso
    la rassegnazione, bestia malata
    procura ferite senza indulgenza
    il giorno e la notte abbracciati
    mescolano tristezza e dolore
    come fossero fiori senza germoglio
    dietro una colonna senza livella
    il controsenso sbrana la memoria
    un sorriso senza pretese
    abbandona, lo strappo della speranza
    la verità è la tesi del sogno.
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      Scritta da: Alido Ramacciani

      Una canzone d'amore

      Io non conosco le note
      ma canto la nostra canzone
      dolcissima o dannata
      gioia o dolore, sono sentimenti effimeri
      cerco di sorridere nei tuoi occhi
      vorrei la sicurezza che mi comprendi
      voglio sperare che tu possa farlo
      credere che all'amore non serva lingua
      sul nostro motorino tu sei felice
      sono sicuro sentendo le tue mani calde
      l'emozione e i battiti veloci del tuo cuore
      mi chiedo se potevo essere migliore
      darti tutto quello che speravo
      ci sono cose a cui non avrò mai risposta
      ogni sera quando ti addormenti
      ogni mattina al tuo risveglio
      spero che tutto sia cancellato e ricominciare
      cantare insieme la nostra consone
      ridare un senso al nostro tempo
      senza paura di scivolare
      sentirmi forte senza cedere di un passo
      correre insieme al nostro aquilone
      pregando il vento di spingerci da dietro
      vederti volare come una colomba
      portar pace alle nostre vite
      affidare al vento la nostra canzone
      che la porti in volo, in tutti i cuori dell'indifferenza
      che cantino con noi la nostra canzone
      senza musica, ma con tanto amore
      il virus spaventa tutti, ma noi no
      noi già abbiamo il nostro virus
      siamo vaccinati, non lo temiamo
      viviamo reclusi nel nostro mondo, da tanti anni
      oramai c'abbiamo fatto il callo
      nel nostro stare insieme
      non parliamo, ma ti canto la nostra canzone
      per farti compagnia e regalarti un po' dei pace
      sperando che la musica entri nel tuo cuore
      ti dia almeno per un momento, l'amore che meriti da tutti
      voglio imparare e finalmente metterci le note
      sentirmi un musicista, che ti canta amore
      stonato, ma senza lacrime, né dolore
      non sarà facile, ma il tuo sorriso me ne darà la forza.
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        Scritta da: Alido Ramacciani
        Il nostro cielo
        angeli respinti dal vincolo sacro
        inginocchiati alla speranza
        con le ali intorbidite dalla sconfitta
        pregano nel sottopassaggio del ponte di pietra
        non voglio ascoltare quello che non sento
        con la mia carta di credito
        potrei comperare
        aghi che pungono senza dolore
        ma io non voglio provare
        non pagherò l'aria che respiro
        voglio prendere solo quello che mi serve
        per la nostra festa
        voglio essere elegante
        indosserò il mio abito bleu
        era con me davanti alle rose bianche
        ho lasciato sulla terra il mio rancore
        nella nostra nuova casa non ci servirà
        l'amore concimerà il nostro cielo.
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          Scritta da: Alido Ramacciani
          Viaggiatore
          ho viaggiato il tempo e lo spazio
          perdendo come un malato
          i sogni l'amore
          la musica del battito del cuore
          le certezze e l'equilibrio sul filo dell'eterno
          la luce colorata del mattino
          la via illuminata del cammino
          la danza dei passi del destino
          stordito dalla paura del silenzio
          vedo solo un quadro astratto
          senza forma ne colore
          dove sono, chi ero
          seduto in cerchio con gli anziani
          di una razza sconosciuta
          parlano di giovani e delle loro stagioni
          in braccio alle loro certezze
          nel loro mondo dei giusti intelligenti
          hanno difeso con la ragione le sacre scritture
          conquistate con anni di appartenenza
          voi che avete un lungo vissuto
          aiutatemi a ritrovare me stesso
          e ciò che mi apparteneva
          tracciatemi la strada per ritornare
          mi guardano sorridendo
          con grazia, muovono le labbra
          il suono delle parole sapienti
          accarezzano le mie orecchie
          in una lingua a me sconosciuta
          la storia mi è comunque chiara
          aspetto invano che il cammino mi sarà rivelato
          non posso ascoltare quello che non sento
          nel riflesso della luna
          un sentiero di rose profumate
          una donna, un sorriso luminoso
          abbracciato alla pazienza
          mi chiamava
          le labbra, due ciliegie mature
          la nebbia svanita in un momento
          dimmi! Dove sono, perché mi sono perduto
          "hai guidato una tempesta, con i sogni"
          "non vedo segni del mio passaggio"
          "accendi la luce dell'anima
          tutto ti apparirà limpido e chiaro"
          senza prevedere cosa farà la mia paura
          dismesso l'abito della fragilità
          inghiottite le mie incertezze
          sconfitto la morte della vita
          le attese buie degli abbandoni
          la speranza riprende a germogliare
          grazie di avermi cantato con dolcezza
          la nostra canzone
          a viso aperto salito sul deltaplano
          delle sue verità senza pretese
          darò finalmente libero sfogo al mio amore
          planando come un gabbiano
          incontro il calore del suo cuore
          sfogliando il libro dei ricordi
          tutto mi appare in un momento
          si ora sono sicuro sei li dove io sono partito
          non voglio più viaggiare
          smarrirmi nella confusione dell'incerto
          ora finalmente sono qui
          discutendo con le mie considerazioni
          trovo il senso al mio viaggio
          la mia pochezza
          la paura della vita e di amare
          gli errori del mio ieri
          ha scatenato il mio volo.
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            Scritta da: Alido Ramacciani

            Senza ritorno

            Aggirando la luce e il buio
            ombre fameliche congelano il negativo
            fermo immagine trasparente
            sfuocato, senza obbiettivo
            nel grandangolo del nulla
            negando alla ragione la pietà
            un triangolo d'illusioni
            trasvola deserti di fantasmi
            gocce di luna
            bagnano il tempo
            macinando la speranza
            una catena di montaggio
            in onde corrose
            dalla sete del potere
            insegue occhi intrappolati
            in un'ellisse impietosa
            pennelli impazziti
            sfumano i colori dell'arcobaleno
            in un mare di bocche assetate
            aggrappate all'onda della speranza
            musica stonata
            segna i margini della vita
            la morte affamata
            mastica scheletri spolpati
            dov'è la ragione
            dov'è la pietà
            l'egoismo abbracciato alla fine
            tombe indegne nascoste in letti di vergogna.
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              Scritta da: Alido Ramacciani

              Io

              Io
              chi sono
              dove sono
              la mia mente intreccia
              un battito d'ali che non volano più
              masticando pensieri sfocati
              aggrappato al tempo
              inseguo il nulla
              ricordi impietosi
              si tuffano
              in crateri melmosi
              alla deriva
              uno schermo divide
              parole e musica
              note distratte sedute sul leggio
              confondono la melodia
              perché non sento il sapore del sale
              perché non sento profumi d'incenso
              il sole eroso, pallido, specchio di gelo
              confonde le mie certezze
              scivolando nelle profondità del nulla
              umiliate dalla mia confusione
              stelle fredde
              cristallizzate
              senza colore
              arrancano in un cielo
              di fantasmi lacerati
              luna
              ombra delle mie notti insonni
              perfida compagna del mio malessere
              nuvole fameliche
              penetrano l'anima
              lasciando ferite invisibili
              perduto
              compromesso dal dolore
              vago in un mare di lacrime
              insidiate dal tempo
              che infido
              sbrana le mie speranze.
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                Scritta da: Alido Ramacciani

                Voglio andare in Inghilterra

                Mamma voglio andare in Inghilterra
                io sono grande
                le mie compagne vanno in Inghilterra
                io non so scrivere
                ma so camminare
                se vuoi posso correre
                tu lo sai che sono veloce
                vieni con me
                mi prenderai la mano
                papino dillo alla mamma
                portatemi in Inghilterra
                lascerò a casa il mio pallone
                non avrò paura senza il mio pallone
                ve lo prometto non griderò
                non farò i capricci
                porterò le mie perline
                mi piace giocare con le perline colorate
                vi prego mandatemi in Inghilterra
                io voglio guarire
                papino fammi volare
                ti prego
                fammi sognare
                dimmi che posso andare in Inghilterra
                mamma che cos'è l'Inghilterra.
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                  Scritta da: Alido Ramacciani

                  Stacca la spina

                  non chiedermi perché
                  perché, o per cosa
                  io non ti sento
                  chi sei
                  frena il tuo ego
                  congela la tua voce
                  non venire, non chiamarmi
                  io non scenderò        
                  cos’è il dolore
                  la testa vuota
                  l’anima confusa
                  il cuore senza prospettive

                  uomo rassegnati
                  non l’hai costruito tu
                  non avere l’arroganza
                  di sentirtene partecipe
                  lasciati la dignità
                  non inseguire i tuoi fantasmi
                  quell’amore che tanto hai aspettato
                  qualcuno te lo ha negato  
                  non sentirti senza colpe
                  tu non sei perfetto
                  un giorno l’hai fatto anche tu
                  la tua anima ferita
                  anche di notte
                  senza luna
                  non tutti amano la luna
                  luna
                  lei nasconde la tua ombra
                  il sudore bacia il sole
                  il sole            
                  non sarà la soluzione
                  non umiliarti
                  sfoglia il tempo
                  rassegnati
                  quel viso sorridente
                  luminoso
                  non è tuo
                  non lo potrai mai comprare
                  non ci sono sconti
                  se sarà un regalo  
                  non è questo
                  non è quello
                  noi siamo cosi
                  tu non sei diverso
                  i tuoi occhi
                  sono solo occhi
                  ci sono tanti modi per soffrire
                  non è giusto farlo
                  per qualcuno che non ti appartiene
                  amore amore amore
                  l’amore
                  è un regalo
                  per te non è Natale
                  l’albero ce l’hai, la suo ombra
                  ti toglierà la luce
                  stacca quella spina
                  o avrai un corto circuito
                  il sovraccarico è un suicidio
                  la morte non ti aiuterà                  
                  se sarai solo, invisibile                
                  solo oppure no
                  la tua illusione
                  non ti salverà
                  maledetta illusione
                  nemica della ragione
                  della tua libertà
                  non ne sarai mai padrone
                  se il cuore non ti aiuterà  
                  lasciati vivere
                  vivi per te
                  aspettati, spera
                  qualcuno si accorgerà dite
                  quando sarai incatenato
                  ad un’agonia irreversibile
                  se sarai visibile
                  forze
                  o forse no
                  rassegnati
                  il dolore non ti farà sconti.
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                    Scritta da: Alido Ramacciani

                    Preghiera

                    Papà dove sei
                    non sento la tua voce
                    mi piace la tua voce
                    anche quando gridi
                    perché gridi
                    tu sei mio padre
                    fermati
                    mi sono perso
                    aspettami aiutami
                    da solo non ce la posso fare
                    ti prego
                    mi tremano le gambe
                    ho paura di cadere
                    io non capisco
                    perché mi hai lasciato solo
                    prendimi per mano
                    amo le tue mani
                    sono un bambino
                    ho bisogno dei tuoi occhi
                    sono qui ad aspettarti
                    a soffrire su quello che non ho
                    come faccio a diventare adulto
                    senza di te
                    insegnami
                    non lasciarmi solo
                    non essere arrabbiato con me
                    almeno fammi capire
                    dove ho sbagliato
                    e perché
                    lasciami la speranza che ce la farò
                    non voglio fallire come hai fatto tu
                    vieni parlami
                    fammi una carezza
                    abbracciami e ti perdonerò.
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