Scritta da: Gigliola Perin
in Poesie (Poesie personali)
Parole.
Sussurrate.
Urlate.
Raccontate.
Parole gettate al vento
per dar aria ai polmoni.
Parole.
Parole.
Parole.
Composta sabato 21 dicembre 2013
Parole.
Sussurrate.
Urlate.
Raccontate.
Parole gettate al vento
per dar aria ai polmoni.
Parole.
Parole.
Parole.
Non chiamarmi amore
se non sono nei tuoi pensieri.
Non regalarmi speranze
quando infrangi i miei sogni.
Lascia che ogni mia lacrima sia libera.
Non chiamarmi amore
mentre mi trafiggi il cuore.
Raccolsi sogni,
piansi stelle,
illuminai la notte di sospiri
e respirai il tuo respiro
per trovare la mia vita.
Ho ascoltato,
li ho sentiti farsi strada.
Li ho tenuti tra le mie braccia,
li ho chiamati speranza,
li sento prepotenti in me
e gli occhi guardano il cielo,
tutto sembra così dolce e bello,
tutto mi parla di silenzio
ed io sento
la sento così prepotente che comprendo.
Ti respiro
nella nebbia del mattino
nel profumo di erba tagliata
nella terra bagnata
nel ramo spezzato dal vento
nell'ululare del lupo
nel sole al tramonto
nello sguardo di un bimbo
che chiede di essere amato.
Il tempo fece spazio per ospitare altro tempo,
il silenzio ormai privo di parole
aggiunse altro pesante silenzio.
L'ultima fiammella piano piano divenne come
un piccolo punto quasi invisibile
in attesa dell'ultimo filo di vento.
I sogni spenti non colorano più l'estate,
sono appoggiati nei ricordi,
legati per sempre come lettere d'amore
raccolte con amore con un nastro di seta.
Attendo ogni notte te
che bussi alla porta dei sogni
miei più segreti
dove tutto è lecito
dove la sagoma di un desiderio,
man mano prende forma
e s'infuoca di passione
una passione ardente
che brucia nell'anima
anche quando la notte
si allontana
e lascia spazio alla luce.
Ci sono parole
che restano
chiuse dentro,
lettere d'amore
mai scritte,
quelle che non
potrò mai donarti.
A volte tentano
piccoli voli,
vogliono uscire
dal cuore,
ma le labbra
rimangono mute,
piccola prigione.
E allora
di notte
danno voce
ai miei sogni.
Con i tuoi occhietti vispi
mi sprizzi di gioia
e mi inondi d'amore
come se non bastassero
i miei problemi di cuore.
Non sai ancor parlare
ma con le tue smorfie
sai già recitare,
sembri un vero attore
e seppur non ti reggi in piedi
io ti vedo già calciatore.
Sono queste le manie
di tuo nonno che da sempre
convive con i sogni
che tu mi realizzerai
dopo le loquaci premesse,
e ancor non parli,
di questo tuo primo anno di vita
buon compleanno nipote.