Poesie anonime


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie anonime)
La notte sta scappando
tra due montagne fa capolino
la, ancora tenue luce del sole
che già scocca i suoi dardi che vanno
a trafiggere la quieta valle ancora nell'ombra assopita.
Iniziano a risplendere
prima sugli alti rami
poi su quelli non alti
le verdi foglie che
danzando al ritmo muto dal vento
sembrano chiamare
tutta la foresta al risveglio.
Ed ecco subito uscire
come tanti cantanti
i fringuelli dai nidi che
al concerto della natura danno l'attacco.
Non c'è spettatore ad assistere,
solo un pescatore intento
a pescare, fortuna vuole
che assista al risveglio del mondo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie anonime)
    Ho nella mente un'idea di libertà...
    ho nella mia vita una libertà in gabbia...
    scavo nei miei sogni e trovo
    idee infinite
    fuggenti attimi
    sussurri lievi
    ... di libertà.

    Penso,
    mi fermo,
    rincorro,
    ascolto...
    e scopro in me
    la libertà.

    La libertà è in noi,
    dobbiamo solo trovare il coraggio di liberarla.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie anonime)
      Ci sono ancora loro, strani individui,
      con l'anima più leggera
      di una nuvola,
      loro,
      i poeti ingarbugliati
      nelle rime di ogni giorno...
      La più vera, a più ovvia forse,
      donare con il cuore,
      e ancora... amore.
      Ci sono loro, a risvegliarti dal torpore
      che t'infonde la macchina del nulla,
      a dirti quanto vali se le ali
      le dispieghi ancora,
      ferite e sanguinanti forse,
      ...
      Ci sono loro, a dirti di stranezze
      disegnate dentro al vento, a dirti
      quanto è vero il tuo sorriso,
      se viene dopo quel dolore.
      Quanto è vero questo mondo,
      avvelenato da quei gas
      più che mai sconosciuti ed assassini.
      Quanto è vero...
      Vero
      come la vita che ti scuote e quella morte
      che non puoi capire.

      E ci sono ancora loro,
      poeti...
      senza più parole,
      che parlano da soli,
      piangono in silenzio... E nel silenzio,
      accarezzano l'immenso.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie anonime)
        Mi serve per mangiare
        la uso per lavarmi,
        tant'altro posso fare
        cos'altro può servirmi?

        Il saggio riflettendo
        alla risposta arguta,
        pensò che a questo mondo
        questa è cosa saputa!

        Lui domandò di nuovo
        a te ti basta questo ?
        Risponderti io provo
        anche se non son lesto.

        Cosa devo cercare
        nella vita di bello,
        io mi so accontentare
        mi sento un menestrello.

        Il saggio ripensò
        alla sua vita intera,
        infine meditò
        che era cosa vera.

        Tutti in vita cerchiamo
        solo cose venali,
        però non ci accorgiamo
        di quanto son banali!

        Cercando la morale
        di questa storia corta,
        che per non viver male
        accontentarsi importa!!
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie anonime)

          Aspetta! Non andare via, voltati

          Uno sparo,
          il volto sfregiato, la notte
          calata tra noi ragazzi, No!
          Aspetta!
          La notte ancora non c'è, sebbene sia vicina;
          Per ora è solo l'imbrunire...
          ma, tu continua a vivere;
          La tua giornata,
          quel percorso disegnato,
          ieri, sul muro della nostra stanza
          non apparteneva già al passato...
          esprimeva un tracciato
          di ciò, che sarebbe stato.
          Tu!
          l'incoscienza del futuro
          m'hai in quel momento abbracciato
          e, dato un bacio;
          mi hai inserito nel tuo dipinto,
          colorato fino all'inverosimile, quando
          poi, terminato con il tramonto
          l'hai firmato...
          e disteso su di un piano,
          nell'attesa, che il primo raggio di luce illuminasse
          i contorni di questa meravigliosa fotografia.
          Arcobaleno
          Ho camminato...
          Vento,
          Nell'aria fiori
          Tende su!
          Occhi aperti
          Lungo la mia strada.
          Lavori in corso
          Una società
          Metteva paletti,
          Poche luci
          Anime giù
          Una "A"
          Un alfabeto che comincia
          Questa strada di periferia.
          Braccia aperte
          Su!
          Arcobaleno:
          Colori dispersi
          Illuminano i persi
          Di tante menti deserte.
          Autunno
          Foglie gialle cadono
          Capelli bianchi nascono
          Fuori,
          L'autunno alle porte
          Bussa forte.
          La chioma dei capelli
          Dal vento smossa,
          Un giorno pieno di colore,
          Una notte è ¦scossa
          Di dolore;
          Il colore dei tuoi occhi
          I colori di un disegno
          Un dipinto, e
          In quel
          Mi sono intinto.
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            Scritta da: Mela Favale
            in Poesie (Poesie anonime)
            Quando puoi chiamarlo amore?
            Quando senti la voce più dolce e leggera
            che ti entra dentro senza fermarsi;
            quando vedi due occhi che vorresti guardare per ore,
            incantata,
            ma la tua nemica più grande, la paura,
            ti concede solo qualche secondo;
            quando basta sentire il suo nome,
            che ha una forza maggiore di qualsiasi contatto;
            quando la tristezza può volare via senza tornare,
            se davanti ha un suo semplice sorriso;
            quando lui è vicino più di quanto tu possa sognare
            e un fuoco dentro di te non riesce a trovare acqua per placarsi;
            quando pensi che vorresti dargli un bacio
            che ancora non conosce.
            Questo penso sia l'amore:
            il sentimento più nobile e profondo,
            ma allo stesso tempo crudele e ingiusto,
            perché vede protagonisti coloro che,
            solamente per uno sguardo,
            darebbero ogni cosa posseggono.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie anonime)
              Paura di non essere ciò che vorrei
              nostalgia di me in un domani, lontano
              solitudine che riempie tutto ciò che è vano.

              Vorrei essere per un giorno chi non sono,
              altro me, libero da se stesso,
              libero da pretese, da attese,
              libero da quel senso di mancanza
              che strozza il fiato e incatena ogni speranza

              Che lacera i sogni e ce li semina intorno
              ci canta la strofa e mai il ritornello
              ci ricorda la vita, la realtà,
              e non ci regala mai un sorriso
              domani verrà, non oggi, aspetta, spera
              che la morte verrà...

              Ma noi chiediamo amore e non crudeltà,
              non arida saggezza, ma spensieratezza,
              senza dolore, senza passato,
              solo il futuro
              nel presente cambiato...

              E vivo, e mi dispero,
              solo, su questa terra che è grande
              immensa, lontana
              solo,
              per sempre...
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie anonime)
                Mi avevate illusa,
                ho sofferto moltissimo,
                ma ho tirato avanti
                anche se stavo male;
                ora, sentendo
                che forse parlate male di me,
                non sto peggio.
                Anzi ho ancora più voglia
                di riprendermi, di farvela vedere
                e di godermi la vita
                in ogni sua sfumatura,
                in ogni suo angolo più nascosto.
                Questo lo devo a voi,
                sì proprio a voi,
                quelle persone
                che mi hanno ferito
                ma che allo stesso tempo
                mi hanno dato la forza
                di continuarmi a migliorarare,
                solo per rinfacciarvi
                tutto quello che mi avete fatto.
                È strana la vita:
                il giorno prima stai male
                a causa delle persone,
                mentre il giorno dopo
                vorresti proprio ringraziarle,
                per averti fatto spffrire,
                perché così facendo
                non si sono accorte
                che hanno svegliato in te
                quella grinta, quella forza
                che neanche tu pensavi
                di possedere.
                Vi devo proprio dire una cosa:
                Grazie per tutto.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie anonime)
                  Luna, dea del buio,
                  ogni notte sorgi
                  per rischiarare il pianeta.
                  Luna, perla d'oriente,
                  nata per contrastare la luce del sole.
                  Tu, luce fioca e pallida e argentata,
                  vegli sul nostro mondo
                  donandoci sogni incantati.
                  Luna, compagna di viaggio di noi,
                  viaggiatori della notte
                  che viviamo ogni giorno
                  con la speranza di rivederti
                  ancora una volta.
                  Luna, unica amica sincera si tutti,
                  tu vedi tutto ciò che succede
                  e a te ognuno affida i propri segreti,
                  nella speranza che essi si avverino.
                  Tu, unico conforto,
                  d'ognuno di noi
                  che dopo una giornata passata al sole,
                  l'odiata luce,
                  infondi calore senza
                  rattristare il nostro cuore.
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