Le migliori poesie di Charles Baudelaire

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Scritta da: Simona

Le Vampire

Toi qui, comme un coup de couteau,
Dans mon coeur plaintif es entrée;
Toi qui, forte comme un troupeau
De démons, vins, folle et parée,

De mon esprit humiliè
Faire ton lit et ton domaine;
- Infâme à qui je suis liè
Comme le forçat à la chaîne,

Comme au jeu le joueur têtu,
Comme à la bouteille l'ivrogne,
Comme aux vermines la charogne
- Maudite, maudite sois-tu!

J'ai priè le glaive rapide
De conquérir ma libertè,
Et j'ai dit au poison perfide
De secourir ma lâchetè.

Hélas! le poison et le glaive
M'ont pris en dédain et m'ont dit:
"Tu n'es pas digne qu'on t'enlève
À ton esclavage maudit,

Imbécile! - de son empire
Si nos efforts te délivraient,
Tes baisers ressusciteraient
Le cadavre de ton vampire!"
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Il Vampiro

    Tu che t'insinuasti come una lama
    Nel mio cuore gemente; tu che forte
    Come un branco di demoni venisti
    A fare folle e ornata, del mio spirito
    Umiliato il tuo letto e il regno-infame
    A cui, come il forzato alla catena,
    Sono legato: come alla bottiglia
    L'ubriacone; come alla carogna
    I vermi; come al gioco l'ostinato
    Giocatore - che sia maledetta.
    Ho chiesto alla fulminea spada, allora,
    Di conquistare la mia libertà;
    Ed il veleno perfido ho pregato
    Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada
    Ed il veleno, pieni di disprezzo,
    M'han detto: "Non sei degno che alla tua
    Schiavitù maledetta ti si tolga,
    Imbecille! - una volta liberato
    Dal suo dominio, per i nostri sforzi,
    tu faresti rivivere il cadaver
    del tuo vampiro, con i baci tuoi!"
    Charles Baudelaire
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      Scritta da: Ombra Nella Notte

      De profundis clamavi

      Imploro pietà da Te, l'unica che io ami, dal fondo dell'anima in cui è caduto il mio cuore. È un universo tristissimo, dall'orizzonte plumbeo, e vi si muovono, la notte, l'orrore e la bestemmia;
      un sole privo di calore si libra sopra per sei mesi, gli altri se la notte copre la terra; è un paese più nudo della terra polare: né bestie, né ruscelli, né verde di boschi!
      Non v'è orrore al mondo che sorpassi la fredda crudeltà di questo sole di ghiaccio e di questa immensa notte simile al vecchio Caos;
      io invidio la sorte dei più vili animali, che possono inabissarsi in uno stupido sonno, tanto lentamente si dipana la matassa del tempo.
      Charles Baudelaire
      Composta lunedì 14 febbraio 2011
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        Scritta da: Ombra Nella Notte

        Il gatto

        Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
        trattieni le unghie della zampa,
        e lasciami sprofondare nei tuoi begli occhi striati
        di metallo e d'agata.
        Quando le dita indugiano ad accarezzare
        la tua testa e il dorso elastico
        e la mano s'inebria del piacere di palpare
        il tuo corpo elettrico,
        vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo
        come il tuo, amabile bestia,
        profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
        e, dai piedi fino alla testa,
        un'aria sottile, un minaccioso profumo
        circolano attorno al suo corpo bruno.
        Charles Baudelaire
        Composta martedì 15 febbraio 2011
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          Scritta da: Maresa Schembri

          La mort des amants / La morte degli amanti

          Nous aurons des lits pleins d'odeurs légères,
          des divans profonds comme des tombeaux,
          et d'étranges fleurs sur des étagères,
          écloses pour nous des cieux plus beaux.

          Usant à l'envi leurs chaleurs dernières,
          nos deux coeurs seront deux vastes flambeaux,
          qui réfléchiront leurs doubles lumières
          dans nos deux esprits, ces miroirs jumeaux.

          Une soir fait de rose et de bleu mystique,
          nous échangerons un éclair unique,
          comme un long sanglot, tout chargé d'adieux;

          et plus tard un Ange, entr'ouvrant les portes,
          viendra ranimer, fidèle et joyeux,
          les miroirs ternis et les flammes mortes.


          Avremo letti pieni d'odori leggeri,
          divani profondi come avelli
          e strani fiori sulle mensole,
          schiusi per noi soto cieli più belli.

          Consumando a gara i loro estremi ardori,
          i nostri due cuori saranno due grandi torce
          che rifletteranno i loro duplici splendori
          nelle due nostre anime, questi specchi gemelli.

          In una sera fatta di rosa e di mistico azzurro
          ci scambieremo un unico lampo
          come un lungo singhiozzo, tutto carico d'addii;

          e più tardi un angelo, aprendo le porte,
          verrà a rianimare, fedele e giocoso,
          gli offuscati specchi e le fiamme morte.
          Charles Baudelaire
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            Scritta da: Lorenzo Mariani

            Inno alla bellezza

            Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
            Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
            dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
            ed in questo puoi essere paragonata al vino.

            Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
            profumi l'aria come una sera tempestosa;
            i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
            che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

            Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
            Il Destino irretito segue la tua gonna
            come un cane; semini a caso gioia e disastri,
            e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

            Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
            dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
            l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
            sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

            Verso di te, candela, la falena abbagliata
            crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
            L'innamorato ansante piegato sull'amata
            pare un moribondo che accarezza la tomba.

            Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
            Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
            Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
            di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

            Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
            tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
            ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
            L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
            Charles Baudelaire
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              Scritta da: Eclissi

              Inno alla Bellezza

              Tu vieni dal profondo cielo o sorgi
              dall'abisso, o Beltà? Versa il tuo sguardo
              infernale e divino, mescolati,
              il beneficio e il crimine, e per questo
              al vino ti potrei rassomigliare.
              Hai nell'occhio l'aurora ed il tramonto;
              come una sera tempestosa spandi
              profumi; ed i tuoi baci sono un filtro,
              e la tua bocca un'anfora, che fanno
              coraggioso il fanciullo, l'eroe vile.
              Sorgi dal nero abisso oppure scendi
              dalle stelle? Il Demonio, affascinato,
              come un cane è attaccato alle tue gonne;
              spargi a caso la gioia ed i disastri,
              e tutto reggi, e di nulla rispondi.
              Sopra i morti, o Beltà, di cui ti ridi,
              cammini. Non è il meno affascinante,
              l'Orrore, tra le tue gioie; amoroso
              sopra il tuo ventre orgoglioso danza
              l'Omicidio, fra i ciondoli il più caro.
              Vola abbagliata verso te l'effimera,
              o candela, fiammeggia stride e dice:
              "Benediciamo questa torcia! " Anela
              l'innamorato chino sulla bella,
              e ha l'aria d'un morente che accarezza
              la sua tomba. O Beltà, che cosa importa,
              o mostro spaventoso enorme ingenuo,
              che tu venga dal cielo o dall'inferno,
              se mi schiude la porta il tuo sorriso
              ed il tuo piede e l'occhio a un Infinito
              adorato ed ancora sconosciuto?
              Di Satana o di Dio, che importa? Angelo
              o Sirena, che importa se mi rendi,
              - fata dagli occhi di velluto, ritmo,
              profumo, luce, unica regina! -
              questo universo meno ripugnante
              e questi brevi istanti meno gravi?
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                Scritta da: Federico

                L'uomo e il mare

                Sempre il mare, uomo libero, amerai!
                Perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
                nell'infinito svolgersi dell'onda
                l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
                non meno amaro. Godi nel tuffarti
                in seno alla tua immagine; l'abbracci
                con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
                si distrae dal suo suono al suon di questo
                selvaggio ed indomabile lamento.
                Discreti e tenebrosi ambedue siete:
                uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
                dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
                mare, le tue più intime ricchezze,
                tanto gelosi siete d'ogni vostro
                segreto. Ma da secoli infiniti
                senza rimorso né pietà lottate
                fra voi, talmente grande è il vostro amore
                per la strage e la morte, o lottatori
                eterni, o implacabili fratelli!
                Charles Baudelaire
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                  Scritta da: Lorenzo Mariani

                  Malasorte

                  Per sollevare un così grande peso,
                  Sisifo, il tuo coraggio ci vorrebbe!
                  Per quanto ardore s'abbia nell'impresa,
                  l'arte è lunga e il tempo è breve.

                  Lontano dalle sepolture celebri,
                  verso un cimitero isolato,
                  il mio cuore, tamburo velato,
                  va battendo marce funebri.

                  -Quanti gioielli dormono sepolti
                  nell'oblio e nelle tenebre,
                  lontano dalle zappe e dalle sonde;

                  quanti fiori effondono il profumo,
                  dolce come un segreto, con rimpianto,
                  nelle solitudini profonde.

                  Malasorte.
                  Charles Baudelaire
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