ho sognato la realtà

L'uomo senza calli alle mani parla della vita di ogni giorno conosciuta non per esperienza ma per sentito dire o riportata dalle rassegne stampa.

Le sue parole vengono sempre commentate dai governanti come parole di buonsenso,
come se il buonsenso fosse un patrimonio raro
e non dovesse essere la norma.

Gli artefici del grande inganno
mentre ci promettevano il futuro
si assicuravano il loro presente,
ed anche il futuro.

E noi che adesso siamo la prima generazione di traditori
ma non l'ultima dei traditi
siamo inadempienti verso i nostri cari
per mancanza di mezzi,
forza e capacità,
per aver applaudito troppo
capito poco
e riflettuto ancora meno.

E spesso il nostro fratello
ormai tale solo di nome
ma non di fatto
prega insieme a noi
ma ruba nella chiesa accanto.

E di nuovo rimbombano le voci alla coesione
ma tutto si ripete come allora,
verso nuovi elettori
verso nuovi illusi.

Cercasi sudditi disperatamente
elettori per ambiziosi miseri potenti,
credenti pronti ad urlare a comando
a vivere trascinati
felici degli ideali altrui
degli interessi altrui,
convinti dai procacciatori di sudditi moderni,
il tutto in nome di una democrazia delle promesse.
Alexandre Cuissardes
Composta venerdì 23 dicembre 2011
Vota la poesia: Commenta

    Buon an...no...n a tutti

    Buon anno ai troppi in affanno
    cattivo anno a chi ha fatto il danno
    buon anno a chi lo deve riparare

    buon anno a chi deve avere
    cattivo anno a chi non vuole dare

    buon anno alla gente perbene
    cattivo anno a chi procura pene

    buon anno ai poveri veri
    cattivo anno ai poveri per mestieri

    buon anno ai bravi magistrati
    cattivo anno a quelli un po' "sbadati"

    buon anno alle donne per strada la sera
    cattivo anno alle donne col corpo in carriera

    buon anno a chi ha tanto e meritato
    cattivo anno a chi ha tanto perché ha rubato

    buon anno a noi senza soldi ne pane
    cattivo anno a chi ci ha ridotti alla fame

    buon anno ai licenziati che manifestano fuori
    cattivo anno ai ricchi scommettitori

    buon anno a chi fa il proprio dovere
    cattivo anno a chi fa il mantenuto per mestiere

    buon anno a tanti
    fuorché ai politicanti.
    Alexandre Cuissardes
    Composta sabato 31 dicembre 2011
    Vota la poesia: Commenta

      La dose a buon prezzo

      La preparo,
      pregusto il poi,
      lo star meglio,
      ogni giorno è così,
      forse è poco ma lo faccio bastare.

      Scelgo quella migliore,
      quella adatta al momento,
      acquisto dallo spacciatore che è dentro di me una dose di "avrei voluto che",
      la faccio diventare "facciamo finta che" e mi immergo nel sogno del giorno.
      Alexandre Cuissardes
      Composta giovedì 29 dicembre 2011
      Vota la poesia: Commenta

        Basta crederlo

        Abbiamo "un pensiero in due",
        quando lo sentivo dire pensavo
        alle classiche coppie così unite,
        come se fossero una cosa sola,
        una testa sola,
        le classiche due anime in un nocciolo.

        Anche noi abbiamo "un pensiero in due"
        ma non perché siamo tutt'uno ma perché
        solo uno dei due pensa, e quello sono io.

        A me il peso del pensare,
        decidere e non soddisfarti mai,
        a te la leggerezza del vivere senza problemi
        e con l'energia sufficiente a criticare
        A te la polpa a me il nocciolo.
        Alexandre Cuissardes
        Composta giovedì 22 dicembre 2011
        Vota la poesia: Commenta

          Divina commedia, inferno chiuso per lavori in corso

          Tutti hanno visto Dante
          in mezzo agli architetti,
          (c'era anche il Brunelleschi assieme con Virgilio)
          guardare laggiù in basso.

          Parlavan di ampliamenti,
          di creare altri due cerchi,
          visto l'affollamento.

          Ed han previsto il primo per chi,
          fra gli uomini di legge,
          a disonore della toga,
          e con coscienza sporca o vagabonda,
          poco ha sentito il peso del dovere,
          ha mal distinto fra chi ha colpa o torto,
          ha fatto ciò che ha fatto solo per mestiere,
          ha emesso sentenze ingiuste,
          ha scritto molti libri,
          troppo citato i colleghi morti
          ma mai i propri torti.

          Adesso passato a peggior vita,
          meriterà di stare
          in mezzo a chi ha protetto,
          insieme a chi ha salvato
          senza che meritasse.

          In piedi,
          con la bilancia in mano,
          rovente per la fiamma
          tutto il peso da una parte,
          i piedi dentro il sangue
          versato da innocenti.

          Ed il secondo cerchio
          tutto ai politicanti,
          tanti inutili e arroganti.

          Per tutti loro a turno
          uno a fare il gran comizio
          e gli altri ad ascoltare
          sotto la grande pioggia
          portata dal cerchio dei golosi
          assieme al fango puzzolente
          dove staranno tutti immersi
          incluso l'oratore,
          a dire ed ascoltare il niente.

          Poi Dante e gli architetti hanno guardato il cielo,
          -ma è tutto così perfetto-,
          si son fatti sfuggire,
          -sono sufficienti,
          per chi deve salire
          i cerchi già esistenti,
          i buoni non son tanti,
          basta creare un "belvedere" da dove chi ha sofferto le ingiustizie possa vederli giù arrivare,
          li possa spernacchiare,
          fare gran lanci in basso
          e soprattutto far la guardia affinché non possano più uscire
          "a riveder le stelle"
          Alexandre Cuissardes
          Composta giovedì 22 dicembre 2011
          Vota la poesia: Commenta

            Da capo a piedi

            Gli uomini ti guardano
            con desiderio
            ammirano le tue vesti,
            ma io conosco il miracolo che coprono.

            E godo nel sapere
            che tornati a casa
            ti spoglierai
            ed io percorrerò il tuo corpo con le dita,
            lo segnerò leggero con le unghie,
            lo esplorerò con gli occhi,
            con la bocca
            ti assaggerò,
            aspirerò i tuoi profumi.

            Nudi come se fossimo i primi,
            unici come se fossimo gli ultimi rimasti.
            Sulle nostre lenzuola di sabbia
            di quest'isola che qualcuno chiama letto.
            Alexandre Cuissardes
            Composta martedì 20 dicembre 2011
            Vota la poesia: Commenta