Scritta da: alessandro82
in Poesie (Poesie d'amore)
Cosa vuoi dirmi
che non so già?
Tutto ciò
che ho davanti
agli occhi
ma non
mi appare,
perché
non sono
capace di
vederlo.
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Cosa vuoi dirmi
che non so già?
Tutto ciò
che ho davanti
agli occhi
ma non
mi appare,
perché
non sono
capace di
vederlo.
L'amore non combatte
né si perde,
ma si defila
travolge
si immischia
ci cambia
ti vince.
Capirai
e non
saprai ti
sveglierai
e non vedrai
mi amerai
e ci riderai
sopra.
Vorrei un
segreto da tenere
un oceano
da guardare
una stella
da cercare
ed un amore
da prendere.
Occhi negli occhi
un altro sorriso
la notte
la paura va via
gli abbracci
nei baci
la solitudine
sconfitta
l'amore mi tocca
e non mi sfiora
diventa
ciò che è.
Ci sei tu
ed il temporale
è arcobaleno
il fiume mare
la storia
il presente
il buio
luce.
Vorrei slegare
tutto ciò che ha tenuto in stallo le tue idee,
agganciare un abbraccio
e accendere gli occhi che non riconoscono
lo specchio sleale.
Ti farò bello
e tu mi lascerai volare.
In un volto coperto d'inverno
s'accende stanca la primavera.
Frammenti di noi viaggiano
circondando la gente.
Quando arriverai a me
avrò l'abito migliore,
il volto pulito
e il cuore splendente.
Dove sono
quelle mani forti
a sorreggere
i pesi
della vita?
Le mie lo sono
sempre
per i cuori
attorno a me
e anche per il mio.
Ma stanno cedendo,
perdendo forza
e resistenza.
Basterebbe
quella mano protesa
quella che ho accarezzato,
baciato,
stretta tra le mie
per ritrovare
nuovo vigore,
nuovo calore,
nuove speranze,
ma la tua, e'mano autonoma
che viaggia,
si allontana
lasciando
sola la mia
a sostenere
l'impalcatura
per non far
crollare
le mie giornate,
i miei desideri,
i miei sogni.
Sorridi ancora,
sorridi sempre,
non privarmi di quel bagliore
che tutta mi acceca.
Sorridi
e prigioniero
sarai della mia lava,
che l'Etna tutta mi pervade
e mi brucia.
Sorridi ancora,
sorridi sempre
e non ti priverò del mio fuoco.
Esco dalla domenica
silenziosamente
senza dare troppo nell'occhio
nel goffo tentativo
di non farmi travolgere
dal nubifragio
di aspettative deluse
e da quel nodo in gola
che non si vuole sciogliere.
Entro in una nuova settimana
trascinandomi il peso
di una fredda rassegnazione,
di una ineluttabile
consapevolezza:
come un veggente
che conosce il proprio destino,
la data di scadenza
della propria anima.