Poesie d'amore


Scritta da: G. De Felice
in Poesie (Poesie d'amore)
La prima volta che ti ho vista
Mi sono stropicciato gli occhi
Ma non come si stropicciano
Di solito
Almeno dieci minuti
Avevi un'aria diversa da tutte le altre
Avevi tutti gli sguardi addosso
E la testa fra le nuvole
E un sorriso negli occhi
Che raccontava quanta vita
Quanta voglia di "per sempre"
Ti portassi dentro.
Occhi di chi conserva quella purezza
E quella sincerità
Di cui sono capaci solo i bambini.
Non ho avuto il coraggio di avvicinarti
Non potrei invitarti fuori
Perché resterei imbambolato
E potrei sembrarti uno sciocco
Così resto in disparte
A guardarti da un angolino,
Senza disturbare,
Ad invidiare chi ha la fortuna di
Addentrarsi in quegli occhi
Di leggerti dentro
Di sognare tutto ciò che sia possibile
Sognare
Perché la tua bellezza gentile
Regala una sensazione di invincibilità,
Ad impazzire perché ridi alle battute
Di qualcun altro
(dio quante volte lo sogno
quel sorriso)
E io da lontano,
Senza riuscire ad invitarti a ballare
E neanche a dividerci un caffè
Figuriamoci la vita,
Stringo tra le mie mani
Un foglietto che ho scritto
molto tempo fa
E che stavo per consegnare
Nelle mani sbagliate
Nelle promesse sbagliate
Nel cuore sbagliato
Nella vita sbagliata
Un biglietto che non ti darò mai
E tu sorridi
Perché forse lo sai

"Ti vuoi mettere con me?"
Composta domenica 3 giugno 2018
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    Scritta da: G. De Felice
    in Poesie (Poesie d'amore)
    Quando ti ho conosciuta
    Da subito ti ho messo in guardia
    Attenta, ti dicevo
    Sono pieno di ferite
    Sanguino ovunque
    E dove il cuore ha iniziato a
    Cicatrizzare
    Sono rimasti visibili i segni
    I lividi
    Ho il dovere di spaventarti
    Ho il dovere di dirti che non sarà facile
    E la paura che ho
    Di sporcare anche un'anima gentile
    Come la tua
    Per colpe non tue
    Non mie
    Ed è lì che ho capito
    Perché mentre io farfugliavo
    Tutte queste scuse
    Per la paura di rischiare,
    Tu sorridendo, non guardavi in basso
    Ma mi fissavi
    Dritto negli occhi
    In un modo in cui ti guardano
    Solo le persone che conoscono
    Il significato di parole pesanti come
    "Fidati di me"
    "Sistemeremo tutto"
    "Brontola quanto vuoi,
    io non ti abbandonerò"
    E aprendoti in quel sorriso luminoso
    Che dio solo sa
    Perché tu voglia regalarlo a me
    Mi hai detto "Tranquillo
    sai, a scuola ero molto brava
    Mi chiamavano sempre alla lavagna
    Per correggere quello che gli altri
    Sbagliavano"
    E lo dicevi
    Ridendo del mio scetticismo
    Delle mie mille remore
    Delle mille volte in cui ho creduto
    Alle parole sbagliate
    Alle promesse mancate
    Ai sogni svenduti al primo che
    Passava di lì,
    Sbriciolati alla prima folata di vento.
    Ed è lì che ho capito che con
    La fantasia di una bambina
    Avevi il cancellino già pronto
    In mano
    Per metterti all'opera
    E colorare daccapo
    La mia lavagna,
    Cioè la mia vita intera,
    Con tutti i gessetti colorati
    (dio quanti colori,
    non credevo neanche
    ne esistessero così tanti)
    Custoditi nel tuo cuore,
    Sussurrandomi con una dolcezza
    Di cui sarebbe capace solo
    Una farfalla, che vive immersa
    Nei suoi colori

    "Accomodati, amore mio
    non immagini, cosa ci aspetta."
    Composta domenica 3 giugno 2018
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      Scritta da: G. De Felice
      in Poesie (Poesie d'amore)
      È diverso tempo
      Che mi chiedo
      Cosa sia l'amore
      Cosa significhi essere innamorati
      Dopo aver capito
      Quante volte mi sia sbagliato
      Quante volte mi sia ingannato
      Su persone, momenti, emozioni
      Con le mie stesse mani
      E allora credo
      Che amare sia
      La stessa cosa che sentirsi amati
      Significa guardare un tramonto
      E ricordare quel tramonto quella volta, con lei
      Significa ascoltare una canzone
      E sentire che parla di lei
      Significa trovarsi in una metropolitana
      Affollata, dall'altra parte del mondo
      E cercare i suoi occhi
      Che nessun'altra potrà avere mai
      Significa sapere di avere
      Il tuo posto nel mondo
      E casa vostra che ti aspetta
      Perché saprai che ogni notte
      Che ci sia luna piena,
      Un miliardo di stelle
      O una bufera con la pioggia
      che picchia furiosa,
      Fossi anche lontano diecimila
      o trecentomila chilometri,
      Quando lei appoggerà la testa sul tuo cuscino
      Indossando quella tua maglietta
      Brutta e sgualcita
      Ma tua
      Sentita il tuo odore risalirle lungo la schiena
      E mentre sorriderà chiudendo gli occhi
      Saprà sussurrarti anche da così lontano

      "Torna presto da me,
      Torna per restare,
      Io non andrò da nessuna parte
      Senza di noi".
      Composta domenica 3 giugno 2018
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        Scritta da: G. De Felice
        in Poesie (Poesie d'amore)
        Chissà perché
        Chissà perché ci ostiniamo
        A perdere la testa per le persone sbagliate
        Quelle lontane anni luce
        Da ciò che siamo
        Quelle che hanno se stessi
        Avanti a tutto
        E che difficilmente
        Sapranno mai
        Cosa significhi
        Dedicare se stessi alla felicità
        Di un'altra persona
        Della persona che si sceglie
        Di avere accanto.
        Guarda che scegliere è un compito
        Ingrato
        Non dovresti mai farlo
        Se poi non hai intenzione
        Di farla impazzire
        Di realizzare ogni suo desiderio
        Di non darle il tempo di desiderare nulla
        Perché tu l'hai già realizzato.
        Però noi ci intestardiamo
        Vogliamo vedere ciò che gli altri
        Non sono
        Siamo incapaci di ammettere
        Di poter sbagliare
        Di poterci innamorare
        Di persone egocentriche
        Che ci consumeranno
        Che succhieranno via ogni nostra
        Energia
        Dignità
        Briciolo di umanità
        E che quando si saranno stancate
        Del giocattolo
        Come il più borioso
        Dei bambini viziati
        Ti butteranno via
        E a te non resterà che raccogliere i cocci
        Chiedendoti perché
        Quando io ti guardavo
        In quel modo

        Tu facevi finta di non vedere.
        Composta domenica 3 giugno 2018
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          Scritta da: G. De Felice
          in Poesie (Poesie d'amore)
          Stanotte sono andato al mare
          C'erano i lettini chiusi
          Gli ombrelloni in fila
          Quasi come fossero sull'attenti
          E un silenzio irreale
          Torno sempre al mare
          Quando mi sento perso
          Quando mi sento solo
          Quando non capisco più
          il senso di tutta la cattiveria
          L'ipocrisia
          I compromessi
          Le bugie
          Quando non so dove sei
          E non so se stai sorridendo
          O ancora peggio
          A chi stai sorridendo
          Però le onde sanno accarezzarmi
          Perché il mare sembra conoscerti
          Conosce sempre le parole giuste
          Da sussurrarmi
          E non c'è parola più dolce
          Per me

          Del tuo nome.
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            Scritta da: G. De Felice
            in Poesie (Poesie d'amore)
            C'era la luna piena
            C'era la musica
            C'erano tutte le stelle
            O almeno credo ci fossero
            Perché tu le oscuravi tutte
            Ma non credo si sarebbero perse
            Questo nostro spettacolo
            unico al mondo
            Tu bellissima
            Io senza parole
            Tu con tutti gli occhi addosso
            Anche delle stelle
            Io geloso anche dei loro sguardi
            Era tutto pronto
            Tutto sembrava portare a questa notte
            Eppure
            Ci è mancato il coraggio.

            Cioè tutto.
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              Scritta da: G. De Felice
              in Poesie (Poesie d'amore)
              La prima volta
              Che ti ho vista
              Ho avuto subito la sensazione
              Che fosse in realtà
              Un "c'era una volta"
              Sarà il tuo modo di sorridere
              Che regala bellezza a chi hai intorno
              Saranno quei capelli
              Quel biondo così intenso e vivo
              Da far sembrare che cascate d'oro
              Ti scorrano sulle spalle
              Saranno quegli occhi
              Così azzurri e malinconici
              Che solo un oceano in tempesta
              Può avere
              Sarà quel tuo modo di sentirti unica
              E sola
              Condannata dalla tua bellezza
              Come se capissi di essere un girasole
              In mezzo ad un campo di ortiche
              Sarà quel tuo modo di essere
              Così elegante
              Coi tuoi modi d'altri tempi
              A far sì che tu sembri uscita
              Da mille e una favole diverse
              E sei Raperonzolo
              rinchiusa in una torre
              Di paure, dubbi, incertezze
              Che però non smette di cantare
              Affinché il suo principe possa trovarla
              E salvarla
              E sei Aurora
              Che per quante volte tu
              Possa pungerti con un arcolaio
              E cadere in un sonno
              Che non ti permette di capire
              La meschinità e la pochezza
              Di chi ti circonda
              Prima o poi riuscirai ad aprire gli occhi
              Quando arriveranno le labbra giuste
              E sei Belle
              Che cerca disperatamente
              Di trovare del bello
              In qualsiasi persona
              Che non smette di credere
              Di poter cambiare il mondo
              Con la sua delicatezza
              E la sua bellezza
              Che fanno arrossire anche
              Le rose
              (Le rose quando ti vedono
              Si ingelosiscono moltissimo)
              Forse non sei nessuna di loro
              O forse sei più di tutte messe insieme
              Tu sei come quando
              Si incontra Parigi per la prima volta
              Nella vita
              Coi suoi colori, i suoi profumi
              I suoi misteri
              La sua capacità
              Di non somigliare a nessun'altra
              Al mondo
              Come Parigi,
              Tu puoi essere soltanto amata
              Perché forse non sarà mai possibile
              Svelarti fino in fondo
              Capirti fino in fondo
              Ma una cosa è certa,

              chi se la scorda più Parigi?
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                Scritta da: Rosita Ramirez
                in Poesie (Poesie d'amore)

                Te ne sei andato

                Hai lasciato nei miei occhi soltanto il ricordo del tuo sorriso
                e il resto che hanno visto, le giornate di sole, le passeggiate nel parco, il tuo sguardo
                tutto ti hai portato via.
                Adesso il mio pianto è pieno
                di dolore, di ricordi, amarezza.
                E come il vento sei volato via,
                lasciando nella mia memoria
                melanconia dentro la mia anima,
                nel silenzio della notte mi addormento pensandoti di trovarti nei miei sogni.
                E non sei con me.
                Te ne sei andato
                Come non sentire dolore, tristezza
                come non piangere
                c'è solo un vuoto, quel vuoto
                che un giorno non c'era
                perché il tuo sorriso rallegrava le mie giornate.
                Te ne sei andato,
                e non tornerai mai più.
                Composta mercoledì 4 luglio 2018
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