Mi chiamo Jerda, e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda!
dal film "Pulp Fiction" di Quentin Tarantino
Mi chiamo Jerda, e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda!
- Il 22 agosto di due anni fa, sulla spiaggia di Ostia dietro un cespuglio. Poi la sera di nuovo a casa sua, più volte per tutta la notte.
- Ti ricordi addirittura la data...
- Si, perché l'ho fatto apposta. Volevo tutto di lui, anche la sua malattia. Emanuele era tutto per me. Mi prendeva e mi mollava come e quando gli piaceva. Se gli stavo troppo addosso, faceva di tutto per ferirmi e per allontanarmi. Ma se ero io ad andarmene mi riacchiappava sempre. Fino al giorno in cui non sono stato male e mi hanno ricoverato, ed è sparito.
- Non sai più dov'è? Non si è fatto più sentire?
- No, ma lui sa benissimo dove sono io. L'unico ricordo che ho di lui è questo qua.
- Ma questo posto lo conosco...
- È qui vicino. Era lì che ci davamo sempre appuntamento. Forse siamo ancora lì ma nessuno ci vede. Perché nessuno ha capito il nostro amore. O forse ci sono rimasto solo io lì...
Chuck: Buongiorno Waldorf
Blair: Lo era fino a un attimo fa
Chuck: Allora, dov'è Princeton? Mi sorprendo che tu l'abbia lasciato scappare
Blair: James va a Georgetown, e a differenza di te, non perdo qualcosa solo perché esce fuori dal mio campo visivo
Chuck: Non so in che mondo vivi, ma il tuo ragazzetto è uno di Princeton. Ne abbiamo parlato mentre tu giocavi a Dress Up con Serena la notte scorsa
Blair: Hai sentito male Chuck! Parla sempre del suo gruppo di canottaggio e del suo club di mangiate. È sicuramente Georgetown!
Chuck: So che ha detto Princeton
Blair: Georgetown
Chuck: Princeton
Blair: Georgetown, Serena andiamo!
Prof. Keating: "Il linguaggio si è sviluppato con uno scopo e cioè di? Forza Anderson"
Anderson: [scena muta]
Prof. Keating: "Allora? È un uomo o un'ameba? Vediamo... Perry?"
Perry: "Emm di comunicare?"
Prof. Keating: "No! Di rimorchiare le donne!"
Non si può catturare la vita.
Posso anche essere una stronza, ma di certo non una piccola.
Dici che ai morti importa qualcosa delle nostre vite? Si, io dico di si... i morti perdonano i nostri peccati e credo che in fondo non sia difficile per loro...
Voi, io, e persino la regina Elizabeth, saremo ricordati solo perché abbiamo avuto l'onore di vivere quando vostro marito metteva inchiostro su carta.
- Beatrice: Tu sai che non mi ami vero?
- Leo: Come non ti amo!? Io ogni volta che ti vedo mi viene un'emozione dentro, il cuore a mille.
- Beatrice: Leo quella è passione, l'amore è un'altra cosa, è anche quando il mare è in tempesta trovare un punto dove tutto è calmo.
Tu ami l'amore. Ma non hai tempo per le persone.