Scritta da: Claudia Di Lembo
Pubblicata prima del 01/06/2004
Nella vita una cosa sola è certa, se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che si può uccidere chiunque.
dal film "Il Padrino parte seconda" di Francis Ford Coppola
Nella vita una cosa sola è certa, se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che si può uccidere chiunque.
Never knew I could feel like this. Like I've never seen the sky before. Want to vanish inside your kiss, every day I'm loving you more and more. Listen to my heart, can you hear it sing?
- Bruno: Io non lo so com'era avere 18-20 anni negli anni 50 o 60... So cosa vuol dire per me e per tanti altri averli adesso... Questo 1976 è un gran casino; c'è un gran movimento in giro, non so dire se è bello o brutto; però è veloce. Ci sono le bombe, c'è il movimento studentesco, ci sono le radio libere, ci sono i genitori che sempre di più sono come tu giudica non saranno mai, ci sono le utopie, le religioni, e ci sono appunto quelli che non si lasciano stare...
- Freccia: vuoi dire che tocca a me?
- Bruno: Secondo me si... Vi sono in buchi in mezzo a tutto questo; c'è il nostro bisogno di saperne di più! Staimo viaggiando senza cartina... o con una cartina illeggibile... Beh secondo me è arrivato il momento che questa cartina ce la facciamo noi! E una volta fatta la facciamo circolare!
They say for every ten years you've been a junkie, you'll have spent seven of them waiting. On the one hand it was nice having all that time to think. On the other, anxiety was a full time job.
Dicono che per ogni dieci anni che sei stato un tossico, ne hai spesi 7 ad aspettare. Da un lato era bello avere tutto questo tempo per pensare. Dall'altro, l'ansietà era un lavoro a tempo pieno.
Stavo pensando che nella vita niente dura... e questo è un gran peccato.
Lasciatemi soffrire tranquillo. Chi vi chiede niente a voi? Vi ho chiesto qualcosa? No. Voglio solo soffrire bene. Mi distraete. Non mi riesco a concentrà. Con voi qua non riesco... Soffro male, soffro poco, non mi diverto. Non c'è quella bella sofferenza...
Mio padre faceva sempre un gioco, in realtà non ho capito quale fosse fino al giorno in cui è morto. Il gioco di mio padre era farmi sentire sempre meno di lui, meno di lui, sempre meno di lui, qualunque cosa facessi. Lui poteva anche essere invisibile come essere umano, ma io dovevo essere meno di lui. Perciò se avevo dei buoni voti a scuola, ero una femminuccia perché non giocavo a football o... o se mi tagliavo i capelli come voleva lui, non erano abbastanza corti e se mi pelavo a zero, allora sembravo un matto... a quel gioco non ho mai vinto, mai. E se non riusciva a sminuirmi a parole... Sam, io non ti picchierei mai. Mai. Non voglio che tu sia meno di me, io ti voglio felice e tu non sei felice, né qui con me, né a casa con tua madre, né da solo, né da nessun'altra parte. Sei come ero io per gran parte della mia vita, Sam, te lo vedo negli occhi, mentre dormi, nel tuo modo di rispondere a tutto. Sei vivo a malapena. Però sai qual è la cosa stupenda? È che il cambiamento può essere così costante che non senti nemmeno la differenza fino a quando non cambia tutto... Può essere un processo così lento, che non ti accorgi che la tua vita è meglio o peggio finché non è diversa. Oppure il cambiamento può essere radicale e tutto è diverso in un attimo. È capitato così a me... Costruiamo questa casa insieme. Andiamo.
Le spalle di una donna, sono gli avamposti della sua mistica... e il suo collo, se è viva, ha tutto il mistero di una città di confine, di una terra di nessuno.
È il conflitto fra la mente... e il corpo.
Quando sono diventato padre ho capito due cose: la prima che avrei dovuto difendere mio figlio dalla malvagità del mondo; la seconda che avrei dovuto insegnargli a distinguerla.
Sveglia! Sveglia! Sveglia! Mollate l'uccello e agguantate le calze, oggi è domenica varietà religioso alle ore 8 in punto, brande in ordine ed uniforme festiva, le pulizie cominceranno fra due minuti.