Scritto da: djfmp3
Non competo con nessuno e neppure faccio a gara per avere più consensi sulle mie pagine - mi esprimo e do quello che ritengo opportuno regale e condividere con web... non mi vesto di fantasia se poi sotto l'abito che vesto nella quotidianità non so capace di esprime emozioni, e se le persone ci sono ho no mi è totalmente indifferente del resto ho imparato a camminare già da molto tempo con le mie gambe e solo io so quante volte sono caduto e mi sono sbucciato le ginocchia senza la necessità di aggrapparmi alle sottane di nessuno e nessuno mai mi ha sollevato nel morale e nello spiro quando ironicamente sorridevo per non piangere, la vita e un'opportunista di strada che oggi ti dona, ma domane e capace di girarti le spalle e disconoscere il tuo dire e il tuo fare come se mai fossi transitato sul quel treno dell'ipocrisia che regna nel mondo e nel web... che ti schermisce e ti lascia affogare nel fango delle parole che aggrappate a una corda cercano di risalire e rivivere gli attimi che ti sono stati rubati da chi dal tuo pozzo spesso si è dissetato e rinfrescato.
Filippo Oddo
Composto domenica 17 luglio 2016
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    Scritto da: djfmp3
    Più passa il tempo e più avverto tanto distacco da chi un tempo non faceva altro che seguirmi! Sara forse un po' colpa mia che forse ho dato troppo quando non dovevo, o forse perché non ho più l'entusiasmo nel cercare e rinnovarmi. Gli stimoli vengono di solito sorretti da chi ti sprona nel continuare nel cammino, anche se il fardello da portare comincia ahimè a farsi sentire. Quante cose ci siamo detti e descritti, quante emozioni lasciate sulle ali dei gabbiani e quante lacrime spesso abbiamo lasciato cadere per la sensibilità di quella parola che ci apparteneva. Quanto ho ascoltato e confortato, quanto avrei voluto in alcuni momenti fare di più, sì quel di più che non ho potuto darvi per mie necessita e per mancanza di tempo, il tempo che avrei voluto fermare e stringerlo fra le braccia, che ora stanche non sanno più dare carezze, ma che si confortano nelle note della musica che non lascio mai scappare via. Via dalla solitudine della notte che imperturbabile echeggia nella mia mente come gli sguardi d'innocenti di bimbi che ti prendo per mano e t'invitano a camminare assieme alla loro vita che inizia il suo cammino e che ti confortano se ti senti stanco, con baci e carezze e con semplici parole ti dicono vieni, stai tranquillo, non preoccuparti perché vicino a te ci sono io, dai giochiamo. In fondo cos'è la vita? È un gioco che impariamo a giocare quando siamo già grandi e ci giriamo a guardare dietro le spalle, senza trovare quell'attimo che non abbiamo saputo cogliere e portarcelo per il resto dei nostri giorni dietro e aspettare che la commedia finisca e che il sipario cali e qualcuno dica the end.
    Filippo Oddo
    Composto sabato 2 aprile 2016
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      Scritto da: djfmp3
      Ho perso le parole strada facendo e non so più cosa dirvi. Ho perso gli stimoli che un tempo animavano i miei pensieri che di fretta trascrivevo su fogli di carta bianca per non dimenticare, ho perso la voglia di assaporare l'aria dei vicoli della città che in questi mesi invernali si fa ricca di sapori nelle sere di grigia nebbia di mare, ho perso la voglia di ascoltare i silenzi di cupe facce incontrate nel viaggiare, ho perso la voglia d'amare chi amore non riesce a dare, mi sono perso in diversi sogni, perché in loro ho sempre creduto, ho aperto le braccia per abbracciare il tempo, per non lasciarlo scappare. Ho bagnato con lacrime gli inutili sentieri del domani. Per un cuore che battiti più non vuol dare, ho visto mari nel mio viaggiare e tanti corpi sul suo letto affondare, ho guardato il cielo troppo volte brillare ma non ho mai trovato una stella per indicarmi dove andare in questa città che ti vuole lentamente affogare.
      Filippo Oddo
      Composto domenica 29 novembre 2015
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        Scritto da: djfmp3
        Vorrei starmene su uno scoglio ad ascoltare in silenzio il cantare del mare, vorrei potermi rispecchiare nel spumeggiare dei sui ritmi tribali che con note di musica si infrangono sullo scoglio del gabbiano solitario, e poi distendermi sulla sua calda pietra che sa di sale, ad aspettare il tramonto per salutare le sue creature della notte danzare. Sotto quello manto di stelle d'anime che nel suo infinito spazio le luce della notte sanno ogni sera calare, da lì ritornare a sognare gli ritmi di un cuore che vuole volare, e da lassù il mondo ascoltare.
        Filippo Oddo
        Composto lunedì 25 maggio 2015
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          Scritto da: djfmp3
          Un giorno si viene osannati, e poi bastano pochi attimi per essere scordati e dimenticati. Ci possiamo vestire a festa quanto vogliamo, ma sempre lacrime di pioggia scenderanno sulle nostre pallide guance. Le amarezze sono tante e le sconfitte che giornalmente accusiamo sono macigni insormontabili, oggi nessuno più si cura dell'altro e, come cani sciolti, vagabondiamo alla ricerca di oasi per continuare a sperare di vivere. Il consumismo e il voler stare bene a tutti i costi ci ha rinchiusi nei cassetti dei ricordi che, come fogli di carta sgualciti e consumati, l'inchiostro ne ha fatto uso per la sua poesia, che nessuno osa più ricordare. La vita e fatta scale, oggi le sali velocemente, e il giorno successivo sei il nulla, scordato e dimenticato persino dalle stesse carezze degli amici che virtualmente un tempo mi davano.
          Filippo Oddo
          Composto domenica 22 marzo 2015
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            Scritto da: djfmp3
            Le mie parole le ho donate al vento e sono volate verso il mare come le ali di carta del mio gabbiano. Il parlare è servito a poco con il vento che mi soffiava contro, le lacrime mi scorrevano lungo il viso e prendevano forma per poi dissolversi nel vento, come l'animo che s'inaridisce e rimane bianco come i fogli di carta, che senza quelle parole che si sono dissolte nel vento non descriveranno i colori di quella primavera che arriverà.
            Filippo Oddo
            Composto lunedì 16 marzo 2015
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              Scritto da: djfmp3
              L'ultimo fiore di primavera il vento mi portò via dal giardino segreto della vita, e dai suoi petali odori più non sento. Da quel vento di primavera che fu tanto caro, il cielo ne assapora la sua eleganza, e prati verdi fioriti incalzano il suo cammino. Cancelli aperti e spalancati sono lì ad attendere il suo arrivo con angeli e cherubini, per sedersi al cospetto del padre che con acque sante rinfrescherà le sue mani stanche e ferite dai peccati della terra.
              Filippo Oddo
              Composto lunedì 16 marzo 2015
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                Scritto da: djfmp3
                Un tempo il poco ci rendeva felici, e dal quel poco nutrivamo la nostra fantasia. Non avevamo molto, ma bastava a sentirci uniti nel dare e nel condividere attimi di vita che nel virtuale web. Non saremo mai in grado di descrivere, ora abbiamo molto, ma il molto non è in grado di dissetare la sete del sapere che con sfuggenti attimi continua a ritornare a tormentarci gli animi e la mente, che ora mai s'è appesantita dal fardello della vita che più non riesce a danzare. Come le falene notturni che la sera sono in cerca della luce dei lampioni di marciapiedi abitati dai venditori di sesso, che amore non da.
                Filippo Oddo
                Composto venerdì 13 marzo 2015
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                  Scritto da: djfmp3
                  Nell'apparenza spesso si nascondono realtà. Di conseguenza spesso fantastichiamo su gioie e dolori che non conosciamo profondamente, ci osiamo chiamare "amici" quando poi in realtà siamo anni luce distanti, sia nel dire che ne fare, pronti sempre a salire sul carro del vincitore scordandoci persino il tratto di strada che abbiamo condiviso e fatto insieme. Si mescolano le carte nei tavoli verdi del web, continuando a scambiare sentimenti, amore, gioie, dolori, disperazione, e quant'altro, con troppo ipocrisia. Amare è diventato un dono che pochi eletti posseggono, ci si continua ad ignorare, sperando di fregare il giocatore che ci sta di fronte, osiamo fare carte false pur di apparire limpidi e liberi di volare senza mai aver conosciuto il battito dell'ali d'angeli che nel silenzio di ogni istante del nostro cammino ci osserva e con mani unite ci accompagna verso la luce che pochi riescono a vedere. Il male può essere sconfitto solo da chi si riconosce nella sua luce e non teme il buio delle notte che penetra con spine pungenti di rose selvatiche nelle carni di chi vuol gioire e continuare vivere.
                  Filippo Oddo
                  Composto venerdì 13 marzo 2015
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