Come non era impossibile prevedere il telescopio j. Webb sta rivoluzionando l'astronomia e l'astrofisica e in particolare le nostre conoscenze sull'origine dell'universo. La domanda è: ma l'opinione pubblica e gli stessi scienziati sono emotivamente preparati a fronteggiare novità che potrebbero essere sconvolgenti?
Domanda per gli studiosi di Fisica: Se i buchi neri sono gli spazzini delle galassie e i cimiteri delle stelle, i buchi bianchi di recente ipotizzati, che si formerebbero per "rimbalzo", condurrebbero alla "rinascita" degli astri ingoiati o di cos'altro? In altre parole siamo di fronte alla sequenza nascita/crescita/morte e rinascita nel Cosmo?
La scienza è priva di sentimento; è arida, anzi è cattiva e ha un animo cattivo.
La scienza non è geniale e neppure intelligente, è solo molto efficace nell'ottenere un certo (e solo quel certo) risultato.
Osservate sulla rete la raffigurazione della nostra galassia, la Via Lattea (una tra miliardi) e cercate in uno dei bracci delle spirali il nostro sistema solare e quindi la Terra. Poi domandatevi se l'uomo non sia presuntuoso al limite dell'incoscienza quando parla di "conquista dello spazio".
Fra pochi giorni il telescopio Webb ci aprirà lo sguardo su mondi mai visti. Ma, ammesso che là fuori ci sia qualcuno che sta osservando le nostre imprese, potrà mai credere che l'autore di tanta meraviglia sia lo stesso che sta massacrando con guerre insensate la propria specie?
Se è vero che è il progresso della Scienza a darci la misura delle capacità e ingegnosità umane, sta alla Filosofia indicarci i limiti entro cui esercitarle affinché i risultati siano compatibili con vita e natura.
Che i buchi neri siano un'entità divoratrice di tutto ciò che li circonda pare assodato. È invece ancora da chiarire lo scopo di tanta "astrofagia" e cioè se sia quello di mantenere in equilibrio il sistema galattico eliminando stelle malate o in fin di vita, ovvero quello di distruggere ciecamente ogni cosa operando come "falci galattiche", in apparenza senza scopo.
Siamo stati in grado di sbarcare sulla "luna", ma non siamo stati capaci di fermare le "guerre". Impariamo ad ammettere che tutti possiamo sbagliare e fare un passo indietro. Altrimenti, in caso contrario, non ci sarà più né il presente, né il futuro.
Scienza e Filosofia: due nobildonne che si stimano ma non sempre si amano.