Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Religione)
Ci vuole coraggio morale per soffrire, coraggio religioso per godere.
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Ci vuole coraggio morale per soffrire, coraggio religioso per godere.
Dopo essere venuto a contatto con un uomo religioso, sento sempre il bisogno di lavarmi le mani.
La differenza fra il teorico della fede e il credente è grande quanto quella fra lo psichiatra e il matto.
Devo essere felice o morire, perché la mia condizione terrena è piena di una tristezza insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso.
L'Abate passò il resto dei suoi giorni tra carcere e convento in continui atti d'abiura, finché non morì, senza aver capito, dopo una vita intera dedicata alla fede, in che cosa mai credesse, ma cercando di credervi fermamente fino all'ultimo.
La speranza che i cristiani hanno di possedere un bene infinito è mista di gioia effettiva e di timore; non sono infatti come coloro che sperano in un regno nel quale non avrebbero nulla, essendo sudditi: essi sperano nella santità, nella liberazione dall'ingiustizia, e ne hanno qualche cosa.
L'idea o lo spirito analogamente al Dio della bibbia non è altro che un fantasma di noi stessi, ovvero il frutto di un'astrazione alienante.
Da lungo tempo ho capito che il buon Dio non ha bisogno di nessuno (ancor meno di me che di altri) per far del bene sulla terra.
L'essenza del sentimento religioso non si lascia imprigionare in nessun ragionamento. C'è in questo sentimento qualche cosa che sfugge.
Questo Dio è poeta così valente da render tutti poeti; e certo diventa poeta, pur se prima era senz'arte, chiunque sia toccato da Amore.