Scritta da: ANTONIO PISTARA’
Chi si abitua, nella vita, finisce per abituarsi a se stesso cessando di vivere la vita dalla quale si era abituato.
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Chi si abitua, nella vita, finisce per abituarsi a se stesso cessando di vivere la vita dalla quale si era abituato.
Nel cuore della notte odo soave amplificarsi dentro me una musica celestiale e ritmica che all'unisono ed in un crescendo di magia, rende, quel suono, "La Musica": «il battere cadenzoso, armonico e amorevole del cuore dei miei figli; Questa è Musica»!
Vi amo.
I tuoi occhi, il tuo profumo, il tuo istinto, i tuoi tratti, il tuo corpo, la tua mente; tutti questi elementi nutrono i fantasmi della mia anima che, quiescenti, si risvegliano uno alla volta per uscire da me per venirti a cercare impossessandosi della tua.
Il tuo essere, il tuo crederti, il tuo apparire, con il tempo, si sfalderà e di te non rimarrà che un cumulo di polvere che spazzerò via con un leggero sospiro.
I ricordi più intensi ed emozionanti sono quelli che si ricordano appena.
Troppo breve è la vita per camminare: bisogna imparare a correre.
Quando osservo i tuoi occhi, questi, arrivano dritto al cuore, ove risiede la coscienza, e le parole non servono più.
L'amore; virtù nello sviluppare i "sensi istintivi dell'anima" entrando in completa conduzione sensoriale con la propria "macchina corpo". La trasduzione di tali elementi con le reazioni chimiche completano l'opera che ci porta verso quel processo che ci fa innamorare di un nostro altro simile; "i nostri ferormoni" sono il dolcificante che istintivamente aggiungiamo per completare quell'opera così tanto ricercata: "amare per essere amati".
Meglio perdere un minuto nella vita che perdere la vita in un minuto.
La rivoluzione nasce dallo sconvolgimento costante delle azioni incomprese.Commenta