Scritta da: LoGaN
Sono anormale e me ne vanto, se i canoni di normalità li decidono gli altri.
Composta mercoledì 16 dicembre 2009
Sono anormale e me ne vanto, se i canoni di normalità li decidono gli altri.
Anche il cielo partecipa al dolore degli uomini, durante i temporali. Si tinge di nero per ostentare il lutto, piange lacrime di pioggia, urla, soffre e si dispera con tuoni, lampi e fulmini.
Devo smetterla di prendere in giro le persone. Mi riesce troppo facile.
Nel rispetto della poesia "taccio".
Con te non c'è differenza tra sogno e realtà.
Con te le lacrime e i sorrisi hanno lo stesso colore.
Con te so vedere anche al buio.
Non mi lasciare sola, tienimi per mano, la tua amicizia è la favola più bella che mi abbiano raccontato, il desiderio più prezioso che abbia affidato alle stelle...
Spesso la superficialità viene sottovalutata, e soprattutto le persone che promettevano di non dare delusioni le lasciano sul loro cammino.
Ho sempre pensato di essere più forte dei soliti luoghi comuni...
Ho sempre pensato che l'amicizia tra un uomo e una donna potesse esistere al di sopra di qualsiasi sentimento...
Ora non ne sono più sicura.
E come potrei fare? Se tutto quello che faccio mi riporta con il pensiero a te?
Sei tu, tutto quello che respiro, tutto quello che vivo, tutto quello per cui mi sono dannata l'anima per 25 anni!
Ma non potrei mai dirti tutto questo perché l'amore che provo per te supera qualsiasi confine del tempo e dello spazio ed è proprio per questo amore che starò in silenzio, ma pur sempre vicino a te.
Adesso l'analfabetismo te lo rilasciano con la laurea.
Se ami davvero una persona, non devi lasciarla andare via. Perché se lo farai soffrirai e ti rimarrà solo un "ricordo" che svanirà col tempo, lasciando spazio a una valle di lacrime per il dolore di quel ricordo ormai svanito nel tempo.
Ho bisogno di essere serena sinceramente senza fingere di star bene. E la cosa più brutta e che se davvero qualcuno mi ama non si accorge di me e dei miei falsi sorrisi...