Scritto da: Tommaso Mazzoni

Mascagni


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...presto, scritturato quale maestro sostituto in una compagnia d'operette. Poi fu direttore e concertatore in altri complessi operistici. Indi si stabilì a Cerignola, nel foggiano, quale direttore della banda municipale e delle manifestazioni musicali del Teatro Civico. Dal 1885 al 1902 diresse il Liceo Musicale Rossini di Pesaro.
Ma, nel 1889, Pietro Mascagni, vince - è noto - proprio con Cavalleria Rusticana, il concorso indetto dalla Casa Editrice Sonzogno. Ebbene, non abbandonando l'attività direttoriale, tutto questo fu la pedana di partenza per la sua attività di compositore che lo portò a farsi conoscere anche all'estero, dove presentò prevalentemente le proprie partiture.
Inoltre Mascagni - leggo alla lettera su un'enciclopedia - "diede al teatro musicale il prototipo del melodramma verista".
Purtroppo, con le successive opere non raggiunse mai il livello di una Cavalleria: seppe dettare, tuttavia - particolarmente in Amico Fritz, Iris (ricordate l'Inno al Sole? ) e Isabeau -, pagine ricche di pathos, con originali accortezze armoniche ed orchestrali.
In fatto di verismo, come si fa, allora, a non dire qualcosa su Giovanni Verga, il fondatore del verismo letterario; il massimo rappresentante della prosa d'arte dopo Alessandro Manzoni?
Lasciate, perciò che descriva un paio di tratti di questo "vero" verista.
Giovanni ... [segue »]
Composto martedì 2 novembre 1999

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    Scritto da: Tommaso Mazzoni
    Riferimento:
    (*) - Se non fosse sufficiente la mia affermazione, certamente piuttosto di parte (per il fatto che io voglio bene a Mascagni), vi riporto pari pari le esatte parole apparse sull'Illustrazione Italiana a seguito della prima rappresentazione, molto applaudita, di Cavalleria Rusticana al Costanzi di Roma: "è novella, è dramma, è opera, ed è sempre capolavoro".
    Non era necessario riferire minuziosamente tutto ciò: voi lo sapevate già, e oggi, come sappiamo tutti, Mascagni è Mascagni, ed è tale almeno dal 1890 (17 maggio), anno della prima di Cavalleria, e quindi del suo riconosciuto, pressoché universale successo.
    Verga, per completare un tratto degno di attenzione, seppure non essenziale, all'epoca aveva 50 anni; Mascagni 27.

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