Scritto da: Cleonice Parisi

Donna domani


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...di conoscenza sembravano già molto intimi, mentre la madre si era eclissata artatamente. Pensai: tale madre tale figlia di che ti meravigli, il seme non cade mai troppo lontano dal proprio albero. Mi ritirai nella mia stanza ero sola, il citofono non suonava e neanche il telefono, ripresi a scrivere quella relazione che avevo iniziato e non terminata, e mi guardai le mani nude, la mattina avevo dimenticato di mettere gli anelli.

Non portavo la fede e molti clienti erano in difficoltà non vedendola, perché non sapevano se chiamarmi signora o signorina, ed io come al solito per toglierli dall'imbarazzo ripetevo la mia ormai famosa frase: Dopo i diciotto anni siamo tutte signore! Uscendomene dalla difficoltà di spiegare la mia situazione di donna separata.

Talvolta avevo pensato di rimetterla solo per non essere sottoposta ad un esame continuo, ma qualche mese prima avevo raccolto tutto l'oro vecchio e lo avevo venduto, inizialmente per comprare un braccialetto d'oro bianco, ma le esigenze economiche del momento mi avevano costretta a soprassedere e ad utilizzare il denaro per scopi più nobili, la spesa del fine settimana. Il citofono interno mi riportò alla realtà, la collega mi avvisava di un altra persona che chiedeva ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Premio Letizia Isaia 2005
    Opera segnalata dalla Giuria per la Sezione Narrativa.

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