Scritto da: Cleonice Parisi

Donna domani


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...di parlare con me, le dissi di farla accomodare.

L'uomo che mi introdusse poteva avere al massimo una quarantina d'anni, e mi venne incontro con un grosso sorriso come se mi conoscesse da tempo. Dopo qualche secondo lasciato alle presentazioni, capì di chi si trattava, gli avevo parlato telefonicamente un paio di volte per aiutarlo a recuperare dei titoli che aveva perduto. L'uomo mi era grato per l'interesse che gli avevo dimostrato, in fondo per me non era niente di nuovo, avevo dato sempre a tutti una mano sincera, molte persone me ne erano state grate, altri neppure si erano girati a ringraziarmi, ma la cosa poco mi interessava, quello che facevo nasceva da un mio bisogno interiore, che trovava il suo premio già solo nel fare del bene.

Pertanto riconoscenza o no, niente mi avrebbe potuto togliere la gioia che sentivo dentro. Sorridevo soddisfatta della donna che ero, ma non era sempre stato così, il mio passato era ben diverso, ansie ed insicurezze mi avevano da sempre limitata, e l'amore per gli altri non si era mai potuto manifestare liberamente oppresso com'era da quel grande senso di disagio che mi accompagnava in ogni istante.

Le tante lacrime versate, talvolta ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Premio Letizia Isaia 2005
    Opera segnalata dalla Giuria per la Sezione Narrativa.

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