Scritto da: Concetta Antonelli

La giacca magica

Capitolo: Una storia di provincia

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Così fantasticava Picardi e intanto spegneva le luci, abbassava la saracinesca, chiudeva il lucchetto, apriva il portoncino con la lunga chiave di ferro, saliva le scale, metteva nella serratura della porta di casa la chiave più piccola, apriva ed entrava nel suo soggiorno.
Si fermò sbigottito.
Il fuoco nel caminetto ardeva vivacemente, i ciocchi sprizzavano scintille.
La tavola era apparecchiata e la minestra fumante.
Il vino, già versato nel bicchiere, era di un intenso, invitante color rubino.
La televisione era accesa sulla Domenica sportiva e le pantofole occhieggiavano sul tappeto.
Infine, un piccolo cane bianco e nero scodinzolava festosamente e gli lambì con dolcezza la mano.
Picardi si stropicciò gli occhi: - È stata l'Antonia! – pensò – Mi ha sentito chiudere ed è salita un momento per fare tutto questo! Forse mi è grata perché non protesto mai per il ritardo del fitto... ma, povera donna, il marito disoccupato, i bambini piccoli... e poi fa tante cose per me... E questo cane? L'avrà trovato... lei non lo può tenere per via dei gatti...
Nonostante si fosse dato una spiegazione, rimase un po' perplesso, tuttavia di buon umore; si spogliò, cenò con appetito, bevve tre bicchieri di vino e tutto ... [segue »]

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