Scritto da: Concetta Antonelli

La giacca magica

Capitolo: Una storia di provincia

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...Bene, voi indossate la giacca, dite ad alta voce " Voglio la Silvana! " e quella, dopo dieci minuti suona alla vostra porta, tenera e disponibile come un agnellino... NE FARETE CIO'CHE VOLETE... poi pagate il conto, appena una firmetta sul contratto e via! Vi siete tolto uno sfizio!
- Vvvergogna!! – urlò Picardi – la Silvana non è uno sfizio per nessuno! Povera donna! Come se non ne avesse già passate abbastanza... Voi e le vostre magie da strapazzo... Sparite, brutto storpio! Storpio nell'anima, badate! Voi e la vostra g... giacca! - così dicendo, gliela lanciò addosso urlando e si svegliò, tutto sudato, affannato, mentre il cagnolino abbaiava dritto e teso sulle quattro zampe, la coda a mulinello, spaventato dal brusco risveglio dell'uomo.
Contemporaneamente, suonavano alla porta.
Picardi guardò l'orologio: erano le otto del mattino. Cercò di ricomporsi un po': - Vengo, vengo! - Ciabattando, ancora sconvolto andò ad aprire e si trovò davanti la Silvana.
Spalancando la bocca in un muto "NOO! " cominciò a indietreggiare, scuotendo la testa e tendendo le mani avanti: - No! No! Torni subito a casa sua! – le gridò sul viso.
Silvana ammutolì, poi, diventando rossa, gli disse: - Signor Picardi? Non sta ... [segue »]

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