Caronte

...nebbia fitta.
Mi fece viver un tremore acuto, un brivido di spavento!
Raggelar riesce il suo sguardo.
Bevi l'acqua di questo fiume m'è parso udire dalla terra che tremare seppe. Avrai fiducia oppure la colpa.
Flegia mi ha scorto e osa ordinarmi con voce baritona.
Non tengo la volontà di bere l'acqua fetida di Stige anche se temeraria ascolto e divinità appaio.
Dove mi trovo l'ho compreso ancor prima sostenendo il passo.
Non spaventatevi grido ad altre vite perse. Inutile, non possono udirmi, vedermi. Scorgono un sibilo e forse un canto mentre li pugni volano e gli schiaffi altrettanto.
Non sono qui per danneggiarvi urlo!. Aspettate, rispondete! Perché fuggite da me! Chi siete che spaventati vi derubate e monete cercate per andare?
Non dalla mia persona osano scappare ma dal loro stesso tormento corroso da piaghe e dal continuo lamento.
- Non ti sentiranno! Vedono solo ciò che è l luce in questo buio loco dove Dio non entra e non domanda il conto.
Il tuo vestito il loro dramma, quel tuo nome, fa una pausa, destino svelato!
Stige al mattino secca solo allora riposa e poi va dove prima di Dite il vestibolo trovi.
Si sollevano le anime che stanno sotto e ... [segue »]

Francesca Genna

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