Pensieri sparsi

...voglie, sete di conquiste, sia materiali che spirituali, che nel loro cammino presuppongono spine e pietre aguzze. Nonostante questo, però, sono calma. È come bollire senza fare le bolle, aver raggiunto la giusta temperatura senza evaporare, uno status che non è né statico né omogeneo. È il nucleo viscerale di questa parte tumultuosa di me che nella sua tempestosità trova la quiete. È una sensazione bellissima, che non si lascia soppesare ma si lascia esplorare. Spesso il soppesare una situazione porta a giungere a delle conclusioni, a volerle cercare, a volerla giustificare o giudicare. L'esplorare, invece, ti rende avventuriero nel vero senso della parola. Ti mette in mano null'altro che te stesso. Così ha inizio il mio viaggio. Ho me stessa tra le mani, non ho zaini in cui trovo picchetti per scalare o funi per legare. Non ho niente più di me stessa. E se questo un tempo poteva sembrare poco, adesso è tutto, è tutto ciò che mi serve. E da ciò discendono altre consapevolezze che diventano sempre più nitide.