Scritto da: Giuseppe LONATRO

Nello stesso pozzo


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...delle macchine, sugli ombrelli, qualche moto che scivola, un uomo che si bagna completamente prima di salire in auto, queste immagini di vita lo rallegravano. Alle volte stava incollato alla finestra per delle ore, senza mai dire una parola, si isolava completamente e sprofondava in quel mondo bagnato intriso di odori di terra fresca e lacrime di cielo. Giuggiù stava con la faccia incollata sul vetro ad osservare la pioggia che colpiva il davanzale formando dei rigagnoli sul vetro che cadevano giù e lui, col capo piegato lo seguiva sino al suo scomparire. Forse Giuggiù parlava con la pioggia o forse pensava che era l'unica cosa sua che ancora non era tramontata nella sua testa, forse qualche bagliore sui pochi neuroni rimasti lo riportavano indietro nel tempo quando la mattina intorno alle sei usciva di casa per andare a lavorare.
Giuggiù stava almeno un'ora davanti lo specchio, la toilette era quasi un rito, una cerimonia a cui non poteva rinunciare, la divisa scura sempre in ordine e quei pantaloni che non avevano mai pace, un po' su, un po' giù, era la sua ossessione, pensava di avere la pancia, come lo era stato anni prima, ma non era così, era ... [segue »]
Composto mercoledì 30 novembre 2005

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    Scritto da: Giuseppe LONATRO
    Dedica:
    A mio padre.

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